Torino, sabato 5 marzo 2011 alle ore 14,30
Corso Novara n. 64 - Sala Zefiro – Centro Servizi del Volontariato Idea Solidale
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La recente sentenza della Corte d’Appello Prima Sezione Civile del 29/12/2010 ha dato il via libera al Referendum regionale sulla caccia del 1987, dopo 23 anni !
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Il 15 febbraio si è svolta la Conferenza Stampa del Comitato promotore del Referendum regionale sulla caccia del 1987. Nel 1987 vennero raccolte 60.000 firme. I cittadini del Piemonte avrebbero dovuto votare nel 1988. Per 23 anni le Amministrazioni regionali di ogni colore con strumentali iniziative legislative e illegittimi provvedimenti amministrativi hanno sempre impedito il voto popolare. Dopo ben 23 anni la Corte d’Appello di Torino – Sezione prima civile con sentenza del 29/12/2010 ha dato ragione al Comitato promotore del Referendum regionale. La Regione Piemonte dovrà da subito riattivare le procedure referendarie per fare esprimere gli elettori piemontesi sulla caccia.
SI DOVRA’ VOTARE SULLA CACCIA
Il quesito chiede ai cittadini se sono favorevoli a ridurre drasticamente l’attività venatoria attraverso le seguenti azioni:
a) protezione per 25 specie selvatiche oggi cacciabili (17 specie di uccelli e 8 specie di mammiferi),
b) divieto di caccia sul terreno innevato
c) abolizione delle deroghe ai limiti di carniere per le aziende faunistiche private
d) divieto di caccia la domenica.
Non era possibile nel 1987 proporre un quesito che abolisse del tutto la caccia attraverso un referendum regionale essendo l’attività venatoria prevista da una legge nazionale.
Nel 1990 nel referendum nazionale contro la caccia il Piemonte fu una delle quattro regioni dove venne raggiunto il quorum del 50% di votanti e dove prevalse il SI’ all’abolizione della caccia con il 90% dei suffragi espressi.
Non sappiamo ancora quando si andrà a votare, ma è assolutamente necessario mobilitarsi perché in ogni provincia del Piemonte si costituisca fin da ora un Comitato per il SI che organizzi iniziative coordinate a livello regionale.
L attuale Assessore regionale alla caccia Claudio Sacchetto (Lega Nord) propone invece di aumentare le specie cacciabili, di cacciare nei parchi, di allungare la stagione venatoria, di introdurre l’arco tra i mezzi di caccia, di autorizzare la caccia alle specie protette dalle norme internazionali. A dicembre 2010 il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di LAC e ProNatura riguardante il calendario venatorio in quanto la Regione aveva disatteso il parere dell’ISPRA;
La DGR n. 7-1170 del 7 dicembre 2011 ha autorizzato la caccia dei cinghiali all’interno dei Parchi regionali. LAC, Pro Natura, WWF hanno impugnato al TAR questo provvedimento;
Il DDL n. 54 della Giunta Regionale prevede la caccia nei Parchi e la cancellazione delle Zone di Salvaguardia delle Aree Protette regionali per accondiscendere alle richieste dei cacciatori;
La PDL di Sacchetto e Vignale prevede l’aumento delle specie cacciabili, l’allungamento della stagione venatoria, l’introduzione dell’arco come mezzo di caccia, la caccia in deroga alle specie protette dalle Direttive comunitarie, l’aumento dei giorni di caccia, le zone di allenamento dei cani da tana e da cinghiale, il ritorno del nomadismo venatorio.
E’ in atto un attacco alla fauna selvatica che in Piemonte non ha precedenti.
Associazioni, comitati, cittadini sensibili sono invitati alla riunione regionale straordinaria al fine di affrontare insieme il
gravissimo momento che stiamo vivendo e avviare la costituzione dei comitati per il SI in tutte le province del Piemonte
Conferme della partecipazione possono essere inviate alla mail: lacpiemonte.abolizionecaccia.it oppure con SMS al numero mobile 348 4991623
Per il Comitato promotore del Referendum regionale sulla caccia del 1987 Piero Belletti, Silvana Gelatti, Roberto Piana
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