mercoledì 28 aprile 2010

Verbania - 80.000 metri cubi di cemento ?


E' stato presentato alcuni giorni addietro in Commissione Urbanistica a Verbania, il progetto presentato dal Gruppo Lombardo Iannotta e redatto dall'architetto Matteo Thun, relativo al Parco di Villa Poss, premettendo che non è un progetto del Comune di Verbania, è meglio comunque che i cittadini sappiano di cosa si tratterebbe.

Il Piano regolatore attualmente in vigore, prevede per l'area in questione, un uso per nuove costruzioni pari a 4000 mq. mentre l'uso pubblico dell'area ammonta al 40% del totale di una superficie ammontante a 53.000 mq.


Il Gruppo Iannotta con il suo progetto, prevede e propone di costruire per un totale di 25.000 mq. così suddivisi, nell'antica Villa Poss un albergo con 60 stanze, più 48 alloggi adibiti a residence e ulteriori 24 residenze private (villette), lasciando come area di uso pubblico il 4% del totale della superficie del parco (invece del 40% previsto), cioè in cifre 2000 mq. invece dei previsti 21.000, con una colata di 80.000 metri cubi di cemento.
Un vero scempio ambientale !!!! ci auguriamo che il Comune di Verbania bocci decisamente una tale proposta, che cancellerebbe uno dei parchi più belli esistenti sul lago Maggiore, certo qualcosa andrà fatto per riportarlo agli antichi splendori, cercando di conciliare il recupero con il rispetto dell'ambiente, ma per favore basta cemento !!


(da FBK-Marco Sconfienza)

martedì 27 aprile 2010

Z.U.T. e T.E.Z. :Acronimi per una città che cambia

di Silvia Bossi

Il primo acronimo, Z.U.T. significa Zona Urbana di Trasformazione.
Siamo a Torino, l’ex-company town dei tempi che furono, la città che cerca di mutar pelle;
la parte più cospicua delle aree industriali dismesse è stata riconvertita, la superficie concreta dell’urbs è rinata, sotto forma di nuove edificazioni, e in parte qualcosa di antico è rimasto.
Sono nate le Spine, il Lingotto sta diventando ancora un’altra cosa, e non sta a chi scrive fare profezie di alcun futuro. Ad altri il pesante compito.
Ma porre alcune domande anch’esse concrete come i palazzi e i nuovi quartieri che si vedono, e si vedranno, questo sì.
Penso sia doveroso, anche per una questione democratica, perché va da sé (forse) che la città è culla di democrazia, se per un attimo ci fermassimo a pensare a che significa polis.
Se per un attimo ci fermassimo a pensare cosa matericamente vuole dire arrivare alla Variante 200 e più in pochi anni. Ricordiamo che la Giunta Castellani ne aveva votate infinitamente meno, ma è ovvio che le città devon cambiare, è nel loro DNA: il problema non è il cambiamento, sacrosanto, auspicato, è la qualità di questo mutamento, verso che cosa e verso chi.

E’esattamente questo che ha fatto nascere il comitato Parcolancia, una riflessione
su una porzione di Torino che cambia ancora. L’area ex-Lancia è un angolo di città forse marginale ormai, in circoscrizione 3, una delle più tartassate da questo punto di vista, nell’ex borgo operaio di borgo S.Paolo, che però merita di essere in qualche modo ricompreso, e anche ringraziato per l’apporto che i suoi uomini, operai appunto, hanno dato alla nostra storia, a quella storia industriale che ha reso importante il ruolo della città stessa.
Una parte è già stata riqualificata, le case, i condomini e il Bennett li si può frequentare da qualche anno ormai, ma qualcosa rimane, oltre alla memoria di persone che chiamano ancora ex-lancia quella zona. La porta storica in via Monginevro 99, un numero magico per i più anziani del quartiere, il Lingottino entro le mura, il tutto ben conservato, a dimostrazione che gli “antichi” con cemento et similia ci sapevan pur fare. Ed ora che l’area è stata assoggettata a Prin, venduta agli operatori privati, che capiterà? Chi scrive da anni ormai se lo chiede, le risposte le ha avute appunto tempo fa, ma la cittadinanza, gli abitanti apparentemente distratti no, ed è stato fatto un Consiglio aperto in Circoscrizione, proprio con lo scopo di darne informazione. Per spiegare che la progettazione urbana (e le politiche di trasformazione) anche qui ormai procede per… progetti… et voilà la sorpresa, almeno alle orecchie di chi scrive: i partecipanti hanno fatto sentire la loro voce. Hanno presentato le loro perplessità, e soprattutto espresso i loro bisogni, non solo quelli “particolari”, opinabili quindi, ma le necessità di un intero quartiere e a maggior ragione di una città. Questa è partecipazione, democratica, perché è prendersi cura del luogo in cui si vive. Forse qualcuno lo ha scordato, forse per la troppa fretta, perché la vita sa essere molto frenetica di questi tempi, o forse perché ci si dimentica che polis è politica e ci sono quindi i rappresentanti della politica, così come esiste il nesso fra urbs e urbanistica.

I numeri sono chiari: 56.000 mq. di S.L.P resa edificabile dal Comune a vantaggio dell’Operatore, di cui almeno il 50% riguarda la conservazione di edifici esistenti.
E ancora l’indice di edificabilità, normalmente pari a 0,7%, secondo l’attuale PRG , qui risulta chiaramente aumentato, come del resto in altri casi in giro per la Città.
Il 30% è destinato ad Eurotorino per attività di terziario non meglio specificate.
La verifica economico-finanziaria è datata 18 dicembre 2009, non sembra un po’ tardiva?
Altra cosa “strana” in questa vicenda è che non è stato calcolato il carico del Grattacielo Lancia, che svetta come un memento mori della cultura delle auto eleganti che ivi si producevano. Eppur svetta eccome, è un avveniristico edificio, se solo si tenesse a mente la storia dell’architettura torinese, con la sua struttura a ponte e il suo vetro. Fu adottato dalle scuole ma pare di colpo che sia diventato invisibile agli occhi di chi calcola la densificazione urbana. E ora la proprietà è stata frazionata e si aspettano acquirenti interessati. Anche qui vedremo, ma come ebbe a dire il Presidente della Circoscrizione nel 2006, “la solita solfa, case e condomini, niente di più qualificante? Perché non portare Microsoft proprio qui, vicino a due Fondazioni di Arte Contemporanea, ad un passo dalla Spina Centrale e il Politecnico?”

Sembrava quasi un sogno, ahimè vano. Come è stato forse vano per i più studiare, proporre, disegnare un piano alternativo di riduzione del danno con ParcoLancia , che è evidente, in termini di viabilità, di paesaggio, in una parola di qualità della vita, se si prende alla lettera tutto quanto è contenuto nel progetto dello studio Mellano, se arrivano altri condomini di dieci piani e più, anonimi, insieme a due torri ancora di vetro-cemento, spacciato per futuribile, quando il grattacielo Lancia costruito negli anni ’60 lo era già, proprio per i materiali utilizzati; se si considera il suolo della città stessa una proprietà da bucare/lasciar bucare in continuo per nuovi parcheggi con relative griglie di aerazione, e verde pubblico il classico tristissimo verde su soletta che consente solo ad esili alberelli di crescere, a piccoli arbusti, non certo ad alberi di alto fusto che nonostante tutto continuano a fare il loro lavoro, ovvero a regalarci aria più pulita, ossigeno per i polmoni dei cittadini tutti. I “meteoriti”in arrivo, le architetture fuori contesto, fuori scala, li hanno chiesti più o meno tutti, evidentemente piacciono, servono, ecco però la solita domanda: a chi servono realmente?

Esistono città europee dove la sostenibilità concreta viene praticata da anni, anche dal punto di vista architettonico, non diamo lezioni a nessuno, ma basta andare un po’ oltre l’angusta visione italica contemporanea, espatriare giusto dietro il Limonte, per rendersene conto, oppure andare a vedere per credere le case e i palazzi in Trentino, o appena più in là, in Austria e Germania.
Solo questo in fondo abbiamo chiesto, e a tutt’ oggi nonostante audizioni in Comune, slide di progetto presentate che ci hanno portato anche i complimenti dell’attuale assessore Viano, nulla si muove, nessuna modifica sostanziale.
Ed eccovi svelato il secondo acronimo del titolo: T.E.Z. ovvero Zone Estetiche Temporanee, perché non ci si nasconde il fascino dei cantieri, una gran metafora davvero, perché ci piace eccome la città che cambia, ma l’estetica dovrebbe andare di pari passo con l’Etica, per cui “il bello è l’utile della città”, da un noto sovversivo greco, Protagora. Questione di gusti innanzitutto, per ricordare a tutti che si deve cambiare ma possibilmente in meglio, e che un altro motto che appartiene alla contemporaneità è LESS IS MORE, e allora a che serve ridurre anziché aumentare spazi e tempi?

Per info www.parcolancia.blogspot, siamo anche su facebook, la discussione continua nonostante tutto. Non è stato vano affatto, lasciatecelo dire.

Una cava anche a Saluggia?


Saluggia: sabato 30 aprile ore 21

presso cinema Oratorio

Per parlare di questo e della situazione delle nostre campagne, del territorio vercellese e biellese vi invitiamo a una serata con la proiezione del documentario

“Valledora . La terra del rifiuto”

film di Matteo Bellizzi, prodotto da Movimento Valledora.

Seguirà dibattito durante il quale i cittadini potranno intervenire.

( volantino-proiezione-film-mv-saluggia )

Movimento ValleDora http://www.movimentovalledora.org/?p=2307

venerdì 23 aprile 2010

Bosco Marengo (AL): una sconfitta del movimento antinucleare che serva da monito


Il Tar del Piemonte dà ragione a Governo/Sogin, legalizza la finta disattivazione dell’impianto e autorizza il deposito nucleare a Bosco Marengo (Alessandria)


La sentenza del Tar scandalizza, è sbagliata e sul piano giuridico merita il ricorso al Consiglio di Stato (ma non abbiamo i soldi). Merita anche una riflessione nel movimento antinuclearista italiano. Per il quale si tratta di una nefasta sconfitta che crea un precedente valido per tutti gli ex siti nucleari: da oggi destinati ad essere depositi di se stessi. Dunque via libera al rilancio del piano nucleare del governo non vincolato, grazie al Tar, a risolvere il problema principale: quello delle scorie in un deposito sicuro per millenni.

Di questa sua vittoria, il governo deve ringraziare non solo il Tar ma anche la Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria e il Comune di Bosco Marengo che l’hanno spalleggiato con l’assenso e perfino con avvocati al Tar e, prima ancora, al tiramolla del Consiglio di Stato. I cittadini possono ringraziare i Bresso, Filippi, Cavallera, Lamborizio, dunque centrosinistra e centrodestra, che hanno scientemente rinviato sine die la bonifica del territorio, che hanno condannato le future generazioni ad un deposito nucleare “provvisorio” “a tempo indeterminato”, cioè definitivo bersaglio di incidenti, attentati, aerei, terremoti, meteoriti ecc.


La sentenza merita una riflessione del movimento antinuclearista che ha sottovalutato il ricorso per Bosco Marengo. Non si è potuto e non si potrà vincere la battaglia contro il nucleare affidandosi a strumenti legali piuttosto che a grandi mobilitazioni di popolo. Per Bosco Marengo, Davide ha sfidato Golia sul piano dei ricorsi amministrativi, e anche con esposti penali, come era giusto e doveroso tentare e grazie ad una fantastica sottoscrizione popolare (in particolare, un grazie a Beppe Grillo), ma la sconfitta era ancor prima già avvenuta sul campo: con la scomparsa degli attivisti di Bosco Marengo e del movimento dei comitati della Fraschetta che anni prima con una mobilitazione meravigliosa avevano bloccato Fabbricazioni Nucleari (Sogin) e i politici. Questa sentenza serva da monito al movimento antinuclearista in Italia, che sta marciando sparpagliato, senza coordinamento e strumentazioni, con sponde politiche deboli, pericolosamente impreparato ad affrontare lo scontro referendario.

Lino Balza ( Medicina Democratica - Alessandria )
tel. 347 0182679 - 0131 43650 linobalzamedicinadem@libero.it

giovedì 22 aprile 2010

2 maggio - In marcia per la Terra


Camminata per 4 km da Castellinaldo a Castagnito (Roero)
partenza ore 14,30

mercoledì 21 aprile 2010

appello: Stop Grattacieli Torino


L'appello "STOP GRATTACIELI TORINO"
Arriva il 2011. 150 anni da Torino capitale. Stanno cambiando i vertici di Regione e di Intesa San Paolo che avevano commissionato i mega-grattacieli che si stanno per costruire a Torino. Chiediamo che ascoltino le voci dei cittadini e le preoccupazioni economiche, urbanistiche, paesaggistiche.
Il paesaggio urbano è elemento fondamentale della immagine di questa città. Città storica, delle Alpi. Chiediamo una pausa di riflessione sui progetti dei grattacieli, innanzitutto sui più importanti, Regione Piemonte e Intesa San Paolo. Non sono opportuni cantieri in altezza, moncherini nel 2011 a Torino. Questa pausa può e deve essere l'occasione di un ripensamento su progetti - costosissimi - che avrebbero un impatto di portata epocale sulla città

Adesioni: su http://www.nongrattiamoilcielo.org/news.php?id=105 (va a FBK)

su Facebook : “ STOP GRATTACIELI A TORINO “ clic “mi piace”



PAESAGGIO BENE COMUNE

L'incontro nazionale promosso dal Movimento per lo Stop al Consumo di Territorio e dal Comitato “Non grattiamo il cielo di Torino” e svoltosi nella giornata di Sabato 17 Aprile con la partecipazione di molti esponenti di rango dell'associazionismo, dell'urbanistica e della cultura italiana, si è concluso con un forte appello conclusivo che suona come un richiamo all'azione per tutti i cittadini della nostra nazione ...

Sprawl e verticalizzazione delle città sono espressioni speculari del consumo ingiustificato di territorio conseguente alla valorizzazione economica dei patrimoni privati che porta al degrado dei beni comuni e all’aumento del disagio per gli abitanti.

Nel corso dell’incontro nazionale “Paesaggio Bene Comune” promosso dal movimento “Stop al consumo di territorio” e dal Comitato “non grattiamo il cielo di Torino”, presso la sede della Provincia di Torino, oltre 200 tra cittadini, esperti, rappresentanti di associazioni e di comitati, provenienti da varie parti del Paese, hanno discusso e si sono trovati d’accordo intorno al tema del Paesaggio - “sintesi di elementi naturali e costruiti nella quale la comunità dei cittadini si riconosce” (Convenzione UE, 2000) - come “Bene Comune”.


Dopo aver messo a confronto esperienze e studi, essi si rivolgono al Paese, al mondo della cultura, della politica e dell’economia per denunciare una generalizzata gestione del territorio che non riesce a controllare i processi, anche necessari, di trasformazione e produce un degrado del paesaggio che è sotto gli occhi di tutti: dissesto idrogeologico, inquinamento, contesti ambientali naturali compromessi, distruzione delle aree agricole, incontrollato allargamento dei confini urbani, degrado di contesti storico artistici, patrimonio immobiliare inutilizzato o sotto utilizzato, nascita di nuovi quartieri privi di servizi e di qualità, con perdita di identità sociale e culturale dei centri e delle periferie.

La difesa dei territori agricoli e naturali da ulteriori infrastrutturazioni e urbanizzazioni va di pari passo con la difesa della storia delle funzioni e del paesaggio delle nostre città penalizzate sia da espansioni ingiustificate a bassa densità sia da densificazioni esasperate, che occupano aree dismesse o vuoti urbani, miracolosamente scampati alle precedenti speculazioni edilizie. La verticalizzazione delle città storiche che non risolve il problema del consumo del suolo, ma al contrario introduce processi di snaturamento dei contesti sociali e di degrado del paesaggio, è inoltre condotta in assenza di un censimento dei bisogni reali ed è guidata dalla logica della mera valorizzazione immobiliare. Le Amministrazioni locali, strangolate dai tagli statali ai bilanci, cercano di tamponare la crisi incamerando oneri di urbanizzazione e introiti da vendite di aree pubbliche e demaniali (inclusi fiumi e coste) avviando dinamiche che, invece di controllare le rendite e la speculazione, ne diventano il motore principale. Queste pratiche, alimentate da scelte politiche ed economiche miopi, vanno in controtendenza rispetto a una opinione pubblica in cui sta invece crescendo la consapevolezza del valore del paesaggio come bene comune, ricchezza e risorsa di tutti i cittadini, tutelato dalla Costituzione, e particolarmente significativo per un paese ricco di storia e di intensa antropizzazione come l'Italia. E’ dunque necessario e urgente contrastare lo spreco del territorio e l’edificazione in altezza nei contesti paesistici consolidati, attraverso azioni forti per riportare l'architettura e l'urbanistica ad una gestione equilibrata e di qualità del territorio, nell'interesse generale.

L’incontro si è svolto a Torino per chiedere inoltre una pausa di riflessioni sull’introduzione dei grattacieli in una città che ha iniziato a trasformarsi da polo industriale a centro culturale, della ricerca e tecnologico del terzo millennio, anche nella prospettiva delle celebrazioni per il 2011, centocinquantesimo anniversario dell'Unità di Italia. Il paesaggio urbano, integrato nel suo contesto naturale e montano, è elemento fondamentale del patrimonio collettivo di questa città: chiediamo per questo uno stop ai progetti di grattacieli già autorizzati e in generale allo sviluppo verticale nel centro e nei nuovi quartieri. Non intendiamo mettere in discussione le prerogative di nessuno, ma chiedere saggezza, lungimiranza e disponibilità a valutare soluzioni diverse. Un confronto culturale, tecnico e urbanistico di questo tipo non potrebbe che onorare la tradizione democratica e pluralista di Torino e dell'Italia.

“Paesaggio Bene Comune” è infine l'appello che noi lanciamo a cittadini, studiosi e amministratori per collaborare in tutte le regioni italiane affinché si metta davvero mano alla formazione dei piani paesaggistici, come prescritto dal codice, e ai conseguenti piani urbanistici, si dia vita ad un censimento del patrimonio edilizio esistente e non utilizzato e si fermino i processi di espansione edilizia e di trasformazione del territorio che non siano attentamente valutati sotto tutti i profili della sostenibilità ambientale, paesaggistica, sociale, culturale. La vera sostenibilità sarà la capacità di conservare, restaurare e valorizzare, nell’interesse di tutti, con attenzione e garbo, l'immenso patrimonio culturale e ambientale - il Paesaggio - del nostro Paese.

Torino, 17 aprile 2010


martedì 20 aprile 2010

Movimento per l’Alternativa al Nucleare - Piemonte


Mercoledì 21 aprile, ore 11 Centro Studi Sereno Regis, Via Garibaldi 13, Torino,

conferenza stampa di presentazione del Movimento per l´alternativa al nucleare

ed annuncio delle manifestazioni per il Chernobyl Day 2010.

Sabato 24 aprile dalle 16.30 presenza in Piazza Castello per far sottoscrivere le cartoline di
contrarietà al nucleare indirizzate al presidente della giunta regionale Cota e distribuire volantini

Lunedì 26 aprile, in occasione del Chernobyl Day, il MAN con l´adesione della RSU del Politecnico, organizza un dibattito al Politecnico di Torino, ore 18.30, con proiezione di video
significativi ed inediti.
Chernobyl Day: non dimenticare per non rivivere.
Interverranno:
Luigi Sertorio (docente di Ecofisica all´Università di Torino)
Futuro Sì,Nucleare No : scelte, spese, responsabilità

Pier Luigi Cazzola (Medicina Democratica Torino)
Bielorussia 2010: epidemiologia delle basse dosi

Ernesto Scalco e Sara Mela (Progetto "Chernobyl" Caselle Torinese)
Cooperazione Italia-Bielorussia: Accoglienza dei bambini di Chernobyl

Umberto Lorini (Legambiente Saluggia)
Saluggia e le sue scorie nucleari

Il dibattito sarà trasmesso in streaming sul web. Si effettuerà un
collegamento via Internet con gli eventi contemporanei in altre città italiane.

E´ stata lanciata la seguente iniziativa.
CHERNOBYL DAY 25-26 APRILE:
INDOSSATE O ESPONETE AL BALCONE QUALCOSA DI GIALLO
"Il 25 e 26 ci sarà il Chernobyl Day 2010, un evento mondiale che vuole
ricordare la tragedia avvenuta nel 1986 in una centrale nucleare in Ucraina, i
cui effetti sono purtroppo visibili ancor oggi.
Per partecipare, dando un segnale visibile della propria adesione, vi
proponiamo di usare qualcosa di giallo, un colore che ricorre in molti loghi
antinucleare, nei due giorni delle manifestazioni.
Per rendere visibile la vostra adesione, vi proponiamo di indossare un
qualsiasi capo d´abbigliamento giallo o esporre un lenzuolo giallo sul balcone
di casa, o mettere un drappo sulla bicicletta o sull´automobile."

www.csenonuke.altervista.org - csenonuke@gmail.com



domenica 18 aprile 2010

Stop all'avvelenamento da pesticidi in Provincia di Vercelli


E' iniziata la raccolta firme contro l'inquinamento da pesticidi e diserbanti. Chiediamo a Provincia e Comune di vietare l'uso dei prodotti chimici in prossimità delle abitazioni, estendendo la fascia di rispetto a 1.000 metri per tutte le colture.
Trovate sotto il testo completo. Vi chiediamo di venire in piazza, oppure, meglio firmare su:


http://www.petizionionline.it/petizione/stop-allavvelenamento-da-pesticidi-e-diserbanti-in-provincia-di-vercelli/1080.


Non ereditiamo la terra dai nostri genitori, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli.

Diciamo basta all’uso scriteriato di prodotti chimici in agricoltura che genera un disastroso inquinamento e gravissimi danni alla salute umana.
Nel Vercellese, lo sappiamo, il problema è enorme poichè nelle due coltivazioni maggiormente diffuse, riso e mais, l’uso di pesticidi, erbicidi e concimi chimici è assai elevato e la dannosità di tali prodotti è un fatto tanto noto quanto colpevolmente minimizzato.


La maggior parte delle abitazioni, degli orti e dei giardini, delle strade, delle aree sportive e ricreative del capoluogo e dei nostri paesi sono a stretto contatto con i terreni ad agricoltura intensiva nei quali vengono utilizzati enormi quantitativi di antiparassitari ed erbicidi. Non c’è attività quotidiana all’aria aperta che si possa considerare esente da tale stretta convivenza. In particolare proprio i più piccoli (i nostri figli e nipoti), che godono maggiormente delle occasioni di vita all’aperto, sono i più esposti alle terribili conseguenze di questa vicinanza quotidiana tra persone e miscele antiparassitarie e diserbanti.


In un recente studio sul rapporto tra salute e pesticidi della dottoressa P. Gentilini leggiamo: “possiamo con ragionevole certezza affermare che la relazione fra pesticidi/fitofarmaci e tumori umani, in particolare linfomi, mielomi e leucemie, ma anche diversi tumori solidi, è stata ormai dimostrata in modo inequivocabile per gli agricoltori o per i lavoratori esposti; la dimostrazione che l’esposizione a dosi “ambientali” sia parimenti pericolosa è certamente più ardua (anche perché è ormai difficile trovare popolazioni di controllo veramente non esposte), tuttavia è difficile pensare di poter “assolvere” queste molecole, ormai entrate nel nostro habitat, anche se assunte a dosi inferiori rispetto alle esposizioni lavorative. L’Italia detiene, in Europa, il triste primato della più alta incidenza di cancro nell’infanzia (in media 30 casi in più ogni anno per milione di bambini) e si registra nel nostro paese un incremento annuo quasi doppio rispetto alla media europea: 2% annuo vs.1.1%. Per linfomi e leucemie nell’infanzia l’incremento annuo in Italia è rispettivamente del 4.6% e dell’1.6% versus un incremento in Europa rispettivamente dello 0.9%, e dello 0.6%”. (dottoressa P. Gentilini).

Ma cambiare si può. Cosa vogliamo?


1. Che la Provincia modifichi il “Regolamento speciale per la coltivazione del riso” e che lo trasformi in un regolamento generale per le coltivazioni in Provincia di Vercelli. Il regolamento del riso vigente, infatti, si ispira ad un Regio Decreto del 1934 e serve a proteggere le acque di falda dalla insalubrità delle risaie, le abitazioni dall’umidità e i lavoratori dalla malaria (si obbligano i proprietari a distribuire chinino - figurarsi), ma non le persone e l’ambiente da pesticidi e diserbanti.


2. Che la Provincia vieti la coltivazione del riso anche in asciutta e che istituisca una fascia di rispetto di almeno mille metri dalle abitazioni, così evitare l’esposizione agli agenti chimici delle persone, degli animali e della flora.


3. Che il Comune di Vercelli modifichi, ampliandola, la zona di rispetto per le coltivazioni ed emanando un ordinanza che vieti l’uso di pesticidi (o agrofarmaci) e fitofarmaci, in particolare diserbanti, in un raggio di mt. 200 da pozzi e sorgive che alimentano gli acquedotti comunali e sorgive di uso pubblico; mt. 100 da pozzi e sorgive private; mt. 1.000 da nuclei e case abitate; mt. 100 dal margine delle strade pubbliche o di uso pubblico; mt. 50 dai confini dei fondi.


4. Che Provincia e Comune concordino con le associazioni di categoria e con gli agricoltori interessati un percorso che indirizzi la produzione agricola verso il biologico oppure, sull’agricoltura biodinamica, combattendo così contro un sistema di produzione che spinge sulla quantità e non sulla qualità, al solo scopo di ingrassare le multinazionali e gli speculatori del settore e le aziende chimiche produttrici dei pesticidi.

Iniziativa di: Società Futura - Vercelli

sabato 17 aprile 2010

Beinasco (TO) No Inceneritore - martedi 20 aprile

Fornaci di Beinasco (TO)
Martedì 20 aprile h. 21.00 Sala Centro Anziani
Via Mascagni 10 - Fornaci di Beinasco - TO

ASSEMBLEA PUBBLICA: NO INCENERITORE

I partiti e gli industriali al potere vogliono cominciare
i lavori di costruzione dell’inceneritore al Gerbido !!!
Dobbiamo tutti sapere che questo mostro bruciatutto:

Procurerebbe cancro e malattie
Inquinerebbe aria, terra, acqua, piante, animali
Costerebbe oltre 500 milioni di euro pubblici (il costo di 3 ospedali)
Pagheremmo il mantenimento dell’impianto di tasca nostra con le bollette!
Produrrebbe ceneri e scorie tossiche da smaltire
Quando la soluzione esiste e si chiama:

Rifiuti zero !!! Riduzione, riuso, riciclo !
Già sperimentata e funzionante altrove!

Comitato popolare Si rifiuti zero!
Info: conoincto@gmail.com

Torino: Il Comitato Parco Lancia dice no al PR-IN


7 RAGIONI PER NON APPROVARE IL PR.IN LANCIA COSI' COME PROPOSTO

1. I dati dimensionali complessivi relativi agli edifici esistenti sono inesatti, da una ns. verifica la superficie “reale” degli edifici esistenti fuori terra è di circa 52.600 mq anziché 56.000 mq!

2. Anche i dati dimensionali parziali relativi agli edifici esistenti da recuperare e da demolire sono inesatti, da una ns. verifica risulta che la percentuale degli edifici da recuperare è del 66 % anziché del 50% ! mentre la percentuale degli edifici da demolire è limitata al 34% (17.800 mq anziché 28.000 mq)!

3. In base ai dati da noi calcolati, nell’ambito 8.16 Lancia verranno mantenuti fabbricati esistenti per una superficie di 34.800 mq (anziché 28.000 mq) e verranno costruiti nuovi edifici per una superficie di 28.000 mq.
La SLP complessiva prevista in progetto “reale” è pertanto la seguente:
a. Superficie edifici esistenti da recuperare : 34.800 mq;
b. Superficie edifici realizzati ex novo: 28.000 mq;
c. Superficie generata dall’ambito 8ag Limone 2.570 mq
d. TOTALE 65.370 mq
anziché 58. 570 mq (+ 6.800) così come prevista nella proposta di PRIN!

4. L’Indice Territoriale “reale” (escludendo la SLP dell’ambito 8ag limone) risulta pertanto il seguente:
SLP/ST = (34.800 + 28.000) /55.029 = 1,14 mq SLP/ mq S.T. (nel PRG vigente è 0,7 !)

5. L’incremento considerevole della SLP concessa agli Operatori non è supportato da nessuna normativa a livello Comunale, Provinciale, Regionale e Nazionale, è una scelta discrezionale dell’Amministrazione Comunale!

6. Il PRIN presentato prevede la monetizzazione di una quota di aree a servizi generata dalla capacità edificatorie ammesse, mentre la lettera c) dell’art 4 della L.R. 18/96 prescrive: per gli interventi di ristrutturazione urbanistica, in particolare ove esistono aree produttive e terziarie obsolete …o dimesse ……costituisce condizione di ammissibilità …..il soddisfacimento della carenza arretrata di servizi e di verde!

7. Una politica di governo del territorio attenta e seria, tenuto conto del contesto, prima di approvare un programma costruttivo di queste dimensioni, dovrebbe almeno verificare:
• L’analisi dei flussi di traffico previsti ed attuali (suggerita dal parere della Provincia!) ed, in base ai dati acquisiti, valutare preventivamente la riorganizzazione del traffico a livello urbano!
dovrebbe almeno attendere:
• Il risultato delle analisi dell’indagine di Caratterizzazione ambientale per determinare la presenza di potenziali inquinanti in sottosuolo e la conseguente Analisi di rischio!
le indicazioni delle predette indagini sono determinanti per definire la compatibilità ambientale del programma proposto dagli Operatori, prima della sua approvazione/attuazione!
Inoltre, la Città dovrebbe … rendere più trasparenti i processi di trasformazione urbana, coinvolgendo direttamente i cittadini nelle decisioni strategiche sul futuro dei quartieri… (Carlo Olmo - Torinocronaca del 3.11.2009).
lunedì 7 dicembre 2009

per saperne di più: www.parcolancia.blogspot.com

lunedì 12 aprile 2010

Torino: 20 piazze NO-TAV sabato 17 Aprile


20 piazze NO-TAV a Torino: Sabato 17 Aprile

Iniziativa dei Comitati delle valli Susa e Sangone, di Torino e cintura per informare/sensibilizzare i cittadini torinesi sulle ragioni di opposizione alla Torino-Lione

PRESIDI FISSI
1 - piazza XVIII Dicembre – Porta Susa 9,30-13,30
2 - museo del Cinema (via Verdi 18) 14,30-20
3 - piazza Castello/palazzo Madama 14,30-20
4 - piazza Carlo Alberto 14,30-20
5 - piazza Carignano e museo Egizio 14,30-20
6 – Piazza Statuto ang. via Garibaldi 9,30-13,30
7 - piazza Carlo Felice - Porta Nuova 9,30-13,30 14,30-20
8 – museo Scienze via Giolitti 36 14,30-20
9 - giardini Lamarmora (via Cernaia) 14,30-20
10 - piazza del quartiere Vanchiglia 14,30-20
11 – via Po 16 14,30-20
12 - mercato del Balùn 9,30-13,30
13 - mercato di piazza Madama Cristina 9,30-13,30
14 - mercato di corso Brunelleschi 9,30-13,30
15 - mercato di piazza S. Giulia 9,30-13,30
16 – mercato di piazza Bengasi dalle ore 16

PRESIDI ITINERANTI
17 - parco del Valentino (se piove: cinema Nazionale p.za Bodoni) 14,30-20
18 - parco Ruffini (se piove: cinema 2 giardini v Monfalcone 62) 14,30-20
19 - parco della Pellerina (se piove: cinema Eliseo p.za Sabotino) 14,30-20
20 – parco della Mandria (se piove: Reggia di Venaria) 14,30-20

Inoltre nelle seguenti 19 SCUOLE SUPERIORI STATALI, durante la mattinata, rappresentanti degli studenti gestiranno autonomamente un volantinaggio con il medesimo testo distribuito nel resto della città:
Cavour, c.so Tassoni 15, Gioberti, via S. Ottavio 9
Gobetti, via Maria Vittoria 39, Volta, via Pesaro 11
Majorana, via Frattini 11
Copernico, c.so Caio Plinio 2
Einstein, via Pacini 28, Cattaneo, via Postumia 57/60
Primo Liceo Artistico, via Carcano 31
Ist. d’arte A. Passoni, via Della Rocca 7
Avogadro, c.so S. Maurizio 8
Grassi, via Veronese 305
Enzo Ferrari, via Gaidano 126
Luxemburg, c.so Caio Plinio 6,
Berti, via Duchessa Jolanda 27
Zerboni, via Paolo della Cella 3
Giordano Bruno, via Marinuzzi 1
Regina Margherita, via Valperga Caluso 12
D’Azeglio, via Parini 8

Infine, la sera, gli studenti universitari gestiranno un banchetto in zona Murazzi del Po

domenica 11 aprile 2010

Tronzano ( VC), vince il “terzo polo” , la Lista Civica “Vivi Tronzano”


Il comune di Tronzano, meno di 4000 abitanti, è a circa 20 km da Trino Vercellese (il comune dove era dislocata una centrale nucleare e dove si prevede possa essere pensata una delle centrali nucleari decise dal Governo) ed è anche a pochi km da Saluggia , noto deposito di scorie nucleari del passato e con qualche pericolo di diventare , senza dichiararlo, un deposito a tempo indeterminato di scorie per il futuro.

Gli amici del "MOVIMENTO VALLEDORA", nelle ultime elezioni comunali per il Comune di Tronzano, (VC) hanno presentato una lista civica CHE HA VINTO!

Dal 15 aprile ANDREA CHEMELLO sarà Sindaco, PAOLO MELIS Vicesindaco, PIERANGELO SALI Assessore alle Cave, tutti del MOVIMENTO VALLEDORA.


E’ Andrea Chemello, 34 anni, il nuovo Sindaco del Comune di Tronzano, eletto in seguito alle amministrative del 28-29 marzo. Il candidato della Lista civica “Vivi Tronzano”, ha ottenuto il 37,7% dei voti (835 voti) che gli ha permesso di sorpassare sia l’uscente Pier Angelo Carando sia Pier Antonio Bonadonna. Per scelta la lista era composta da persone che non hanno avuto esperienze amministrative dirette.

Fra le prime cose da fare secondo Chemello:” stringere i tempi e costituire il Consiglio comunale entro 20 giorni anche perché vogliamo accedere ad alcuni bandi emessi dalla Regione per dei contributi per importante iniziative come l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un altro provvedimento da adottare subito è il dimezzamento dello stipendio del Sindaco, finora intorno ai mille euro e l’abolizione dei telefoni cellulari ad personam dei membri della Giunta. Si tratta di una scelta mia che permetterà di investire i soldi così risparmiati in finalità socio-assistenziali”.


Chi è il Movimento Valledora

Il Movimento Valledora esiste ormai da più di un anno ed è formato dai comitati ambientalisti di numerosi comuni delle province di Biella e Vercelli.

La sua attività, portata avanti da volontari e senza fini di lucro, riguarda molteplici aspetti dell’informazione ambientale, sempre nella convinzione che, alla base di una coscienza civile, ci debba essere una preparazione culturale adeguata. Proprio per questo il MV organizza conferenze, dibattiti, proiezioni di materiale audiovisivo, incontri con tecnici/esperti…Accanto all’attività squisitamente divulgativa, il MV combatte le proprie battaglie anche nelle sedi legali appropriate, attraverso azioni giuridiche volte ad evidenziare le numerose anomalie che troppo spesso viziano decisioni riguardanti la salute pubblica. Si tratta, anche in questo caso, di un percorso difficile, tutto volto alla vigilanza del territorio e di coloro che lo amministrano. Un’opera poco appariscente, faticosa .. ma che resta indispensabile per spiegare la prepotenza di grandi gruppi industriali, partiti, affaristi o semplici criminali che hanno deciso di lucrare sull’ambiente



mercoledì 7 aprile 2010

L' Infinito Black Out sulla Solvay di Spinetta Marengo (AL)

Sono consentiti questi scarichi? Cosa contengono? Fluoroderivati? Acido fluoridrico? Tetrafluoroetilene? Perfluoropropene? PFIB? PFOA?
Vapore acqueo tramite prelievo dalle falde contaminate ( secondo la Procura di Alessandria ) da cromo esavalente e altri 20 diversi inquinanti (antimonio, arsenico, nichel, selenio, fluorurati, solfati, composti alifatici clorurati cancerogeni, DDD, DDT, DDE ecc.)?

Finirà il black out? Avremo le risposte da ARPA, Provincia, Comune, Regione? I cittadini hanno il diritto di conoscerle.

Vedi qui ( http://alessandriamd.blogspot.com/p/blog-page.html ) le foto inedite delle emissioni in atmosfera della Solvay di Spinetta Marengo

( da Medicina Democratica di Alessandria * http://alessandriamd.blogspot.com/)

martedì 6 aprile 2010

Piemonte: appuntamenti di Aprile

Rivalta (TO) venerdì 9 aprile ore 18

Sala incontri ex Mulino * Via Balegno 8


Dire sì alle sfide della vita

Incontro con Lella Costa ( attrice )


attualmente sta portando in scena due spettacoli:
RAGAZZE Nelle lande scoperchiate del fuori
FEMMINILE E SINGOLARE (racconti di donne e impegno civile )


info: info@rivaltasostenibile.it - www.rivaltasostenibile.it -
333 3100899 - 011 9046479

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Grugliasco (TO) sabato 10 aprile ore 9-14

via Don Borio 6 * sala Frassati

Inceneritore del Gerbido: i danni alla salute

Fermare i lavori è possibile !

Incontro con gli esperti rivolto a tutti i cittadini

intervengono:

Claudio Cavallari (portavoce CARP), I rifiuti: risorsa preziosa da recuperare integralmente


Oscar Brunasso, Conseguenze dell’incenerimento: aggravio di inquinamento della zona rispetto allo studio del bianco ambientale dell’ARPA (2005)


Carlo Nebbia (Ordinario di Farmacologia e Tossicologia Veterinaria Università di

Torino ), Problemi di sanità umana e animale legati a contaminazioni da sostanze diossinosimili


Roberto Topino (Medico del lavoro ), Danni alla salute umana


Patrizia Gentilini ( ISDE Forlì – Oncologa ), Danni oncologici - Studi epidemiologici di relazione fra inceneritori e formazione di tumori


Antonio Iaria Gestione domande ed interventi


info: pc.cavallari@libero.it 348 3249765

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Torino sabato 10 aprile ore 14,30

sala Cavaliere via Palazzo di Città 14


Quando la cassa del Comune fa Crac..


Come si fa a salvaguardare i beni comuni per garantire la qualità della vitae la giustizia sociale.. ?

Come diventare energeticamente indipendenti..?

Come lottare contro le rendite parassitarie..?


Interventi di: Gianguido Paissoni, assessore al Bilancio del comune di Torino, Dario Milano e Gino Scarsi Stop al consumo di territorio,

Chiara Sasso Rete dei Comuni solidali,

Flavia bianchi Legambiente


promuove: Arcipelago ecologista collaborazione Cooperativa sociale IncontroAssoc. culturale Zanzara

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Torino sabato 17 aprile ore 9 - 13,30

Palazzo Provincia di Torino, corso Inghilterra, 7

il Movimento per lo Stop al Consumo di Territorio e il Comitato non grattiamo il cielo di Torino organizzano:

Paesaggio Bene Comune

incontro nazionale per la difesa delle città e del territorio dall’aggressione del cemento e dei grattacieli, per la riqualificazione dei paesaggi urbani e rurali, per gli spazi pubblici e le aree verdi

Introduce e coordina Guido Montanari, presidente Commissione locale del paesaggio di Torino

Intervengono:

Antonio Saitta, presidente Provincia di Torino Saluto

Alberto Asor Rosa, presidente Comitati spontanei per il paesaggio della Toscana, Il paesaggio come diritto costituzionale

Edoardo Salzano, urbanista Città pubblica e città privata

Vezio De Lucia, urbanista Censimento delle potenzialità e consumo del territorio: il caso della Provincia di Caserta

Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano L’esperienza del primo comune italiano a consumo O di territorio

seguono interventi programmati: Carla Carlini (Savona) Flavia Bianchi (Lega Ambiente), Roberto Gnavi, Maria Teresa Roli, (Italia Nostra), Alessandro Mortarino (Movimento per lo Stop al Consumo di Territorio), Emilio Soave (Pronatura), Nico Miletto (Comitati cittadini Torino) Giorgio Faraggiana, Elisabetta Forni, Paolo Hutter (Comitato non grattiamo il cielo di Torino).

ore 12 dibattito ore 13 conclusioni e proposta di appello

A fine incontro sarà possibile commentare dalla terrazza del Palazzo della Provincia sita al 15° piano il paesaggio di Torino e osservare il cantiere del grattacielo

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per la partecipazione è obbligatoria e-mail di adesione a: cieloditorino@libero.it (e, per conoscenza, a info@stopalconsumoditerritorio.it ) entro il 9 aprile 2010

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Carignano (TO) giovedì 29 aprile ore 21

presso TRA ME via Silvio Pellico 34/c

proiezione del film-documentario

“TO SHOOT AN ELEPHANT” di Alberto Arce

introduzione al film ( premiato lo scorso novembre al Festival dei Popoli di Firenze ) a cura di ISM ITALIA


Ad un anno dall'operazione “Piombo Fuso”, l'attacco militare israeliano a Gaza che ha causato 1500 morti e più di 5000 feriti, la popolazione palestinese nella Striscia vive ancora oggi una situazione drammatica….


a cura della Associazione TRA ME info: Manuela 349 4239 953 * TRA ME 334 76 71 104