domenica 18 aprile 2010

Stop all'avvelenamento da pesticidi in Provincia di Vercelli


E' iniziata la raccolta firme contro l'inquinamento da pesticidi e diserbanti. Chiediamo a Provincia e Comune di vietare l'uso dei prodotti chimici in prossimità delle abitazioni, estendendo la fascia di rispetto a 1.000 metri per tutte le colture.
Trovate sotto il testo completo. Vi chiediamo di venire in piazza, oppure, meglio firmare su:


http://www.petizionionline.it/petizione/stop-allavvelenamento-da-pesticidi-e-diserbanti-in-provincia-di-vercelli/1080.


Non ereditiamo la terra dai nostri genitori, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli.

Diciamo basta all’uso scriteriato di prodotti chimici in agricoltura che genera un disastroso inquinamento e gravissimi danni alla salute umana.
Nel Vercellese, lo sappiamo, il problema è enorme poichè nelle due coltivazioni maggiormente diffuse, riso e mais, l’uso di pesticidi, erbicidi e concimi chimici è assai elevato e la dannosità di tali prodotti è un fatto tanto noto quanto colpevolmente minimizzato.


La maggior parte delle abitazioni, degli orti e dei giardini, delle strade, delle aree sportive e ricreative del capoluogo e dei nostri paesi sono a stretto contatto con i terreni ad agricoltura intensiva nei quali vengono utilizzati enormi quantitativi di antiparassitari ed erbicidi. Non c’è attività quotidiana all’aria aperta che si possa considerare esente da tale stretta convivenza. In particolare proprio i più piccoli (i nostri figli e nipoti), che godono maggiormente delle occasioni di vita all’aperto, sono i più esposti alle terribili conseguenze di questa vicinanza quotidiana tra persone e miscele antiparassitarie e diserbanti.


In un recente studio sul rapporto tra salute e pesticidi della dottoressa P. Gentilini leggiamo: “possiamo con ragionevole certezza affermare che la relazione fra pesticidi/fitofarmaci e tumori umani, in particolare linfomi, mielomi e leucemie, ma anche diversi tumori solidi, è stata ormai dimostrata in modo inequivocabile per gli agricoltori o per i lavoratori esposti; la dimostrazione che l’esposizione a dosi “ambientali” sia parimenti pericolosa è certamente più ardua (anche perché è ormai difficile trovare popolazioni di controllo veramente non esposte), tuttavia è difficile pensare di poter “assolvere” queste molecole, ormai entrate nel nostro habitat, anche se assunte a dosi inferiori rispetto alle esposizioni lavorative. L’Italia detiene, in Europa, il triste primato della più alta incidenza di cancro nell’infanzia (in media 30 casi in più ogni anno per milione di bambini) e si registra nel nostro paese un incremento annuo quasi doppio rispetto alla media europea: 2% annuo vs.1.1%. Per linfomi e leucemie nell’infanzia l’incremento annuo in Italia è rispettivamente del 4.6% e dell’1.6% versus un incremento in Europa rispettivamente dello 0.9%, e dello 0.6%”. (dottoressa P. Gentilini).

Ma cambiare si può. Cosa vogliamo?


1. Che la Provincia modifichi il “Regolamento speciale per la coltivazione del riso” e che lo trasformi in un regolamento generale per le coltivazioni in Provincia di Vercelli. Il regolamento del riso vigente, infatti, si ispira ad un Regio Decreto del 1934 e serve a proteggere le acque di falda dalla insalubrità delle risaie, le abitazioni dall’umidità e i lavoratori dalla malaria (si obbligano i proprietari a distribuire chinino - figurarsi), ma non le persone e l’ambiente da pesticidi e diserbanti.


2. Che la Provincia vieti la coltivazione del riso anche in asciutta e che istituisca una fascia di rispetto di almeno mille metri dalle abitazioni, così evitare l’esposizione agli agenti chimici delle persone, degli animali e della flora.


3. Che il Comune di Vercelli modifichi, ampliandola, la zona di rispetto per le coltivazioni ed emanando un ordinanza che vieti l’uso di pesticidi (o agrofarmaci) e fitofarmaci, in particolare diserbanti, in un raggio di mt. 200 da pozzi e sorgive che alimentano gli acquedotti comunali e sorgive di uso pubblico; mt. 100 da pozzi e sorgive private; mt. 1.000 da nuclei e case abitate; mt. 100 dal margine delle strade pubbliche o di uso pubblico; mt. 50 dai confini dei fondi.


4. Che Provincia e Comune concordino con le associazioni di categoria e con gli agricoltori interessati un percorso che indirizzi la produzione agricola verso il biologico oppure, sull’agricoltura biodinamica, combattendo così contro un sistema di produzione che spinge sulla quantità e non sulla qualità, al solo scopo di ingrassare le multinazionali e gli speculatori del settore e le aziende chimiche produttrici dei pesticidi.

Iniziativa di: Società Futura - Vercelli

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