mercoledì 22 febbraio 2012

NO TAV ANCORA IN PIAZZA. IL 25 FEBBRAIO A BUSSOLENO INSIEME AI SINDACI


Si terrà sabato 25 febbraio, con raduno alle 13 davanti alla stazione ferroviaria di Bussoleno (Torino), una manifestazione, con corteo, del movimento No Tav contro la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione.

Alla manifestazione, è prevista la partecipazione di diversi sindaci della val Susa che contestano "la militarizzazione della valle, le grandi opere inutili, la cancellazione dei Comuni e l'aumento del numero di Tir". L'iniziativa, intitolata 'La valle c'e', è sostenuta dalla Comunità montana valli di Susa e Sangone, che ha apposto il proprio logo sui manifesti, pubblicati sul sito internet del movimento "No Tav".

Nei giorni scorsi il movimento aveva scritto una lunga e circostanziata lettera-appello al presidente del Consiglio Mario Monti, sull'inutilità e dispendiosità dell'opera.
"Sentiamo come nostro dovere riaffermare, e nel seguito di questa lettera, argomentare, - si legge - che il progetto della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, inspiegabilmente definito 'strategico', non si giustifica dal punto di vista della domanda di trasporto merci e passeggeri, non presenta prospettive di convenienza economica né per il territorio attraversato né per i territori limitrofi né per il Paese, non garantisce in alcun modo il ritorno alle casse pubbliche degli ingenti capitali investiti (anche per la mancanza di un qualsivoglia piano finanziario), è passibile di causare ingenti danni ambientali diretti e indiretti, e infine è tale da generare un notevole impatto sociale sulle aree attraversate, sia per la prevista durata dei lavori, sia per il pesante stravolgimento della vita delle comunità locali e dei territori coinvolti".

In 20 anni è cresciuta la consapevolezza che il progetto è pericoloso non solo per le finanze dello Stato ma per la salute dei cittadini, per l’ambiente, per le attività economiche della valle, turismo in particolare. Un progetto in grado di provocare la rilocalizzazione coatta di intere comunità. In particolare è dolosamente colpevole il tentativo di nascondere gli impatti ambientali e sanitari attuato con la suddivisione del progetto in varie tratte, considerate progettualmente in modo distinto, cosa che la legge non permette e che è già stata denunciata tra l’altro nei 4 diversi ricorsi al TAR.

Nessuno osa più negare ciò che da sempre affermiamo, ovvero che le mafie ed il malaffare si nutrono di questi sprechi e prosperano spesso indisturbate. La Procura di Torino, alcuni giornalisti coraggiosi e perfino la Corte dei Conti sono giunti alle nostre stesse conclusioni.

domenica 12 febbraio 2012

Integrazione Iren e A2A, no alla grande Multiutility del nord



COMUNICATO STAMPA


Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.
Riteniamo che tale operazione non abbia come fine il miglioramento dei servizi ma che nasca unicamente per soddisfare esigenze di ordine finanziario.

Con la cessione alle logiche di mercato di servizi pubblici essenziali si va nettamente contro l'esito dei referendum di giugno, in cui la maggioranza assoluta dei cittadini si è espressa per gestioni pubbliche e partecipative.
Siamo fin troppo abituati a vedere situazioni simili, in cui, attraverso il falso mito dell'efficienza, aziende che gestivano servizi pubblici essenziali sono uscite totalmente dal controllo pubblico per mettersi nelle mani dei privati e delle logiche finanziarie. In questo modo i Comuni sono stati espropriati del loro ruolo di istituzioni di prossimità e i cittadini hanno perso qualsiasi strumento di controllo sui servizi.

Chiediamo agli amministratori interessati, in primo luogo a Pisapia, la cui elezione è stata il frutto di una straordinaria esperienza di partecipazione sociale, di prendere una netta posizione contraria a operazioni di consegna del patrimonio pubblico ai privati e alla finanza, prima dell'incontro pubblico di sabato 11 febbraio tra Fassino e Tabacci, che a Milano discuteranno di questo processo di aggregazione.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua si sta mobilitando a tutti i livelli per evitare qualsiasi operazione che vada contro l'esito referendario di giugno e riproponga, come accadrebbe con questa enorme operazione finanziaria, la mercificazione di un bene comune essenziale e l’espropriazione della democrazia.

Roma, 9 febbraio 2011

venerdì 10 febbraio 2012

IL TAR IMPONE ALLA REGIONE PIEMONTE DI INDIRE IL REFERENDUM CONTRO LA CACCIA



COMITATO PROMOTORE DEL REFERENDUM REGIONALE CONTRO LA CACCIA
c/o Pro Natura Torino - v. Pastrengo 13 – 10128 Torino
www.referendumcaccia.it – Email: referendumcaccia@gmail.it – Tel. 348 4991623 – 347 6639963
Costituito da: Italia Nostra, LAC, Legambiente, LAV, LIPU, Pro Natura, Radicali Italiani, WWF

Con Sentenza emessa in data 9 febbraio, il TAR del Piemonte ha accolto il ricorso presentato dal Comitato Promotore del Referendum Regionale contro la Caccia ed ha ordinato al Presidente della Regione di attivare le operazioni per la consultazione popolare. Alla Regione è stato concesso un periodo di 15 giorni, dopo il quale sarà il Prefetto a sostituirsi alla Regione in veste di commissario ad acta.
Ricordiamo che il referendum era stato richiesto, corredato da 60.000 firme di elettori piemontesi, nel lontano 1987 e che non si è mai potuto tenere per la politica ostruzionistica ed antidemocratica delle varie maggioranze che si sono succedute in questo quarto di secolo alla guida della Regione Piemonte.
Il referendum non chiede l’abolizione della caccia, ma solo una sua drastica limitazione (riduzione del numero di specie cacciabili a 4 – cinghiale, fagiano, lepre e minilepre -, divieto di esercizio venatorio nelle giornate di domenica e su terreno coperto da neve, limitazioni dei privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie).

ORA E’ QUINDI CERTO CHE IL REFERENDUM CONTRO LA CACCIA SI FARA’
La Regione è stata riconosciuta inadempiente e condannata a rifondere le spese legali al Comitato promotore.
“Deve affermarsi che la mancanza di qualsiasi risposta da parte della Regione alle richieste volte dai ricorrenti di far ripartire il procedimento e l’omessa comunicazione di qualsiasi informazione al riguardo rappresentano un’inottemperanza al giudicato della sentenza della Corte d’Appello che ha riconosciuto la sussistenza del diritto soggettivo pubblico alla prosecuzione del processo referendario” scrivono i giudici del TAR.
Entro il mese di febbraio conosceremo la data del referendum, che dovrà svolgersi in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. “Auspichiamo in contemporanea alle elezioni amministrative, per ovvi motivi di risparmio di denaro pubblico” ha affermato Piero Belletti del Comitato Promotore.
“Il tempo dei trucchi e degli inganni è finito. Dopo 25 anni di sospensione dei diritti democratici nella nostra Regione operata dalla casta che ci governa, la democrazia potrà finalmente riprendere il suo corso. Il Consiglio regionale accantoni il tentativo di modificare la legge sulla caccia a favore di una minoranza (i cacciatori) e si rimetta alla volontà dei cittadini, che con il referendum esprimeranno il loro pensiero sull’argomento. Chi per 25 anni ha impedito il voto popolare tragga le dovute conseguenze da questa sentenza “.” ha aggiunto Roberto Piana del Comitato promotore.

Per il Comitato promotore: Roberto Piana - Piero Belletti
Aderiscono al Comitato: Agire Ora, APDA, CIPRA Italia, ENPA, Federazione dei Verdi, GEVAM, Gruppi Consiliari Regione Piemonte Federazione Sinistra Europea, Insieme per Bresso, Italia dei Valori e Sinistra Ecologia Libertà, La Pulce, LIDA, Mountain Wilderness, Movimento 5 Stelle, No alla caccia, OIPA, Teatro Zeta, Terra Boschi Gente e Memorie, Terra del Fuoco, VegFestival

Alta Velocità: Promossa solo la Milano-Roma


Lo studio di Paolo Beria e Raffaele Grimaldi, del Politecnico di Milano

di Andrea Malan ( da Il Sole 24 ore del 31/01/2012 )


A poco più di sei anni dall'inaugurazione della prima tratta ferroviaria ad alta velocità – la Roma-Napoli – arriva un primo tentativo di valutazione economica a posteriori del complesso di investimenti degli ultimi 20 anni sulle linee Av. Lo studio di Paolo Beria e Raffaele Grimaldi, del Politecnico di Milano («An early evaluation of italian high-speed projects») dà una prima valutazione ex post dei progetti realizzati, sottolineandone «i successi e le potenzialità ancora inespresse – dicono gli autori – ma anche le significative criticità». Un tentativo importante visto che «l'investimento nella rete Av, interamente a carico dello Stato, è stato affrontato sulla base di valutazioni estremamente deboli e senza stime pubbliche e dettagliate della domanda attesa».

Lo studio analizza in primo luogo offerta e domanda dei servizi Av: la prima è rappresentata dai servizi di Trenitalia (le varie Frecce); la domanda viene stimata sui dati disponibili forniti dalla stessa Trenitalia (su base aggregata), applicando poi a questi un modello "gravitazionale" (basato principalmente sulle popolazioni dei centri toccati) per ripartirli fra le varie tratte. Per un'analisi costi/benefici vengono poi esaminati i costi di costruzione e di gestione, meno il valore finale atteso dell'infrastruttura; i guadagni sono dati dai minori tempi di collegamento e dal risparmio sui costi operativi delle linee tradizionali. Tra i benefici indiretti (non considerati nella valutazione costi/benefici) gli autori citano il possibile spostamento di utenza da altri mezzi di trasporto al treno e la maggiore disponibilità di tracce per altri tipi di servizi sulle vecchie linee, anche se per questo ultimo aspetto «i maggiori problemi di capacità sono nei nodi urbani, e le linee Av non li hanno risolti».

Vediamo i saldi stimati tra costi e benefici: nel caso migliore – quello della Milano-Bologna – la domanda necessaria a giustificare l'investimento sarebbe di 8,9 milioni di passeggeri l'anno, contro una stima degli autori della domanda 2010 tra 5,9 e 7,2 milioni; nel caso peggiore, quello della Milano-Torino, per pareggiare i conti servirebbero 14,2 milioni di passeggeri a fronte degli 1,2-1,5 stimati per il 2010.

La conclusione degli autori è che «i risparmi di costo e di tempi di trasporto non giustificano l'investimento per nessuna delle tratte considerate (Torino-Milano, Milano-Bologna, Bologna-Firenze e Roma-Napoli) tranne, nel caso più ottimistico, la Milano-Bologna». Questa tratta e la Bologna-Firenze, secondo gli autori, «potrebbero raggiungere un saldo positivo considerando i benefici economici indiretti». Di conseguenza – e tenendo conto anche della tratta preesistente Firenze-Roma – non è complessivamente negativo il giudizio sull'intera tratta Milano-Roma. Il saldo sembra invece «negativo» per la Roma-Napoli e «molto negativo» per la Milano-Torino.
Per quanto riguarda quest'ultima linea, gli autori ipotizzano che (costi di costruzione a parte) la linea avrebbe potuto essere più sfruttata se costruita con standard non-Av, ovvero quelli simili alla "vecchia" direttissima Roma-Firenze, permettendo anche un utilizzo per servizi intermedi fra le due città. Tra Roma e Napoli invece pesa secondo Beria e Grimaldi l'estensione delle due metropoli, che per le relazioni tra due punti qualsiasi delle due aree urbane vanifica in parte i guadagni di tempo ottenuti con l'Av. Il debutto dell'operatore privato Ntv, previsto per quest'anno, aumenterà l'offerta e potrebbe avere un effetto positivo anche sulla domanda.

Lo studio si conclude con una valutazione – con la stessa metodologia – delle future estensioni della rete Av. Gli autori ricordano che il programma delle infrastrutture strategiche «non fa alcun riferimento alla domanda attuale o prevista e manca di considerazioni costi/benefici».

Le linee considerate sono Treviglio-Padova (parte della Milano-Venezia), tunnel del Brennero, Torino-Lione, Terzo valico dei Giovi, Napoli-Bari e Venezia-Trieste. «Per tutte le linee – scrivono Beria e Grimaldi – sono previsti pesanti incrementi della domanda, spesso pari al raddoppio del traffico passeggeri e il quintuplicamento del traffico merci. Presi non loro complesso, questi trend appaiono molto ottimistici e in contrasto con la stabilità degli andamenti pre-crisi».

La linea Napoli-Bari appare debole da ogni punto di vista: pochi passeggeri, poche merci, risparmi di tempo limitati; gli autori suggeriscono che un raddoppio e modernizzazione della linea attuale sia più appropriato.

Il tunnel Torino-Lione è quello per cui le previsioni sono più ottimistiche: «Difficile da giustificare, dato il calo continuo dei traffici negli ultimi 10 anni». «Se il nostro vicino fosse stata la Gran Bretagna e non la Francia – dice Beria – il nuovo tunnel non verrebbe mai fatto» poiché gli inglesi sono molto più attenti all'analisi dei costi e benefici dei progetti.
La domanda attesa è «realisticamente elevata» per la Milano-Venezia, ma attenzione, ricordano gli autori: «Traendo lezione dagli errori commessi per la Milano-Torino, la Milano-Venezia dovrebbe essere costruita con maggiore attenzione ai collegamenti a medio raggio, con un modello tedesco o svizzero, senza necessariamente puntare alla massima velocità».

http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2012-01-31/promossa-solo-milanoroma-064241.shtml?uuid=AaI0IskE


lunedì 6 febbraio 2012

Salviamo il paesaggio, appuntamenti piemontesi


di Davide Bono *

Il consumo di suolo ed il conseguente dissesto idrogeologico rappresentano oggi la principale (e più trascurata) emergenza nazionale. Ogni giorno in Italia vengono cementificati 130 ettari di terreno fertile, ed anche il Piemonte non è indenne dal problema, con un consumo di suolo che negli ultimi 20 anni si è preso circa 26 mila ettari, pari a 5 campi da calcio al giorno; dall'ultima rilevazione del 2008 risulta che la superficie totale di suolo urbanizzato è pari a 182.894 ettari cioè il 7,2% del territorio regionale che però per più di un terzo è montuoso.

La grave situazione del Piemonte richiederebbe una repentina inversione di tendenza, invece la Giunta con il ddl 153 vuole stravolgere completamente l'urbanistica regionale, introducendo degli elementi di forte deregulation, con l'attribuzione ai privati della possibilità di farsi da sè le varianti generali ai Piani Regolatori Comunali, dichiarando "l'interesse pubblico". Come a dire, tutto e nulla. I Comuni in grave difficoltà economica per i tagli ai trasferimenti statali e in grandi difficoltà tecniche, si potranno affidare agli stessi proponenti per predisporre gli elaborati tecnici su cui discutere ed incassare così celermente gli oneri di urbanizzazione da girare sulla spesa corrente per coprire i buchi di bilancio. Oneri pari a 3,2 miliardi di euro nel 2008, in aumento del 58% dal 2000 secondo lo studio del Prof. Minucci del Politenico.

In una Regione sotto inchiesta giudiziaria e politica (lo scorso dicembre in Consiglio regionale sono partiti i lavori della Commissione speciale d'inchiesta sulla gestione urbanistica di 10 comuni piemontesi) per via degli intrecci politica-ndrangheta sugli appalti che ha portato alla maxi-retata "Minotauro" con diversi arresti ed indagini che sono arrivate sino all'Assessore alla Sanità Regionale. Abbiamo il ragionevole dubbio che con tale apertura ai privati più che un rilancio dell'economia piemontese, si rilancino gli affari della criminalità organizzata. Ed è per questo che chiediamo che tale parte sia ritirata per cui faremo una forte opposizione: sono già 338 gli emendamenti presentati in Commissione ed abbiamo organizzato una serie di incontri tematici, come indicato di seguito:

Presentazione del libro: "Il suolo è dei nostri figli" di Chiara Sasso, con contributi di Domenico Finiguerra.

Venerdì 10/02 ore 21 a Chieri, Salone del Ghetto - Via Della Pace 8 con Domenico Finiguerra e Chiara Sasso (organizzato da Coordinamento No-Tangest)
Organizzati dal MoVimento 5 Stelle

Sabato 11/02 ore 16.30 a Santena, Scuola Media Giovanni Falcone - Via Tetti Agostino 31 con Domenico Finiguerra e Davide Bono

Sabato 11/02 ore 20.30 a Rosta, Salone dell'oratorio - Piazza San Michele 9 con Domenico Finiguerra e Davide Bono

In questo desolante panorama, per fortuna da anni ci sono delle realtà che si impegnano a contrastare il consumo di territorio, e che ora hanno deciso di unire le forze.
Il 29 Ottobre a Cassinetta di Lugagnano, primo Comune d'Italia a "zero consumo di suolo", ha avuto luogo la prima assemblea nazionale del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio - Difendiamo i territori.
Il Forum nasce con lo scopo di mettere insieme tutte le realtà che si impegnano a combattere il consumo di territorio, per unire le forze e portare avanti delle iniziative di comunicazione ed azioni concrete per fermare lo scempio del paesaggio italiano.

Il modello preso come riferimento è quello del Forum per l'Acqua Pubblica, e allo stato attuale hanno aderito migliaia di cittadini a livello personale e centinaia di Associazioni nazionali e locali.
Le attività che il Forum ha fin qui programmato sono le seguenti:
- Campagna di comunicazione nazionale
- Censimento degli edifici sfitti o non utilizzati, attraverso l'invio di una scheda a tutti i Comuni italiani
- Proposta di legge di iniziativa popolare contro il consumo di suolo fertile

Le attività verranno sostenute dai comitati locali, ed ad oggi ne sono stati formati già 36.
La partenza della campagna per il censimento è prevista per la metà di febbraio, e i comitati locali avranno il compito di informare i cittadini e fare pressione sugli amministratori per la compilazione della scheda di censimento, eventualmente per mezzo di petizioni.

Il tema della tutela del paesaggio è trasversale a molte delle battaglie che portiamo avanti a livello regionale e locale, come l'opposizione a grandi opere inutili come il TAV, la Tangest ed il Terzo Valico, o scempi ambientali come gli inceneritori, fino agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (o presunte tali) proliferanti senza regole stringenti e senza pianificazione.
Abbiamo aderito al Forum a livello regionale, e nelle ultime settimane molti gruppi locali del MoVimento 5 Stelle hanno comunicato la propria adesione, così come molti attivisti e simpatizzanti lo hanno fatto a titolo personale.
Lo scorso 14 gennaio ha avuto luogo l'assemblea costitutiva del comitato dell'area metropolitana torinese, ed è stata annunciata l'adesione di molte realtà note, come Pro Natura, WWF, e Legambiente. I confini del comitato torinese sono ancora da definire, ma è probabile che si estenderanno anche al di fuori dell'area metropolitana, salvo che nascano altri comitati; recentemente è nato quello che unisce Biella ed Ivrea.
La prossima riunione del comitato torinese è prevista per sabato 04/02, in orario e luogo ancora da definire

Questo il sito del Forum
Leggi l'appello
Aderisci

Partecipa alla discussione sul Forum Piemonte 5 Stelle

* Consigliere Regionale Movimento 5 Stelle - 27 gennaio 2012

venerdì 3 febbraio 2012

San Mauro Torinese, venerdì 17 febbraio ore 21




Officina Città Futura - M'Illumino di Meno 2012


Torna anche quest'anno l'iniziativa della nota trasmissione radiofonica "Caterpillar" di Radio Due dedicata al risparmio energetico. Per l'edizione 2012 verrà chiesto a tutti gli ascoltatori, e in generale a tutti coloro che aderiranno all'iniziativa (Comuni, enti, scuole, imprese, singoli cittadini), di raccontare minuto per minuto la loro giornata virtuosa.

Il richiamo al risparmio energetico sarà evocato da:

“OFFICINA CITTA'FUTURA - M'Illumino di Meno 2012”
venerdì 17 febbraio alle ore 21 in Lungo Po Venezia 12, San Mauro Torinese

L’appuntamento di “M’illimino di meno” è per noi molto importante e per il nono anno consecutivo verrà portato anche a San Mauro con la serata di Venerdì 17 febbraio, ore 21 per approfondire i temi delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica nell'edilizia e nel trasporto, dei regolamenti comunali per il risparmio energetico. Come sempre usando testi, video e contributi di esperti del settore tutti rigorosamente sanmauresi tra cui:

Claudio Borsello dello Studio SUN-MO
Davide Curci della Cooperativa Etica nel Sole
Massimo Marino del blog ECO
Marco Allasia di Energo Club Onlus

Il mondo del risparmio energetico evolve a gran velocità e rappresenta una grande opportunità per cambiare il nostro sistema economico così palesemente insostenibile sia dal punto di vista ecologico che da quello sociale.

Nel sito www.energiafelice.it sono consultabili e scaricabili, anche a scopi didattici, 462 slide organizzate per argomenti. Un utile documento per capire la connessione tra energia, clima ed economia. Per una transizione verso un sistema energetico basato sulle rinnovabili. Le presentazioni sono state compilate da Mario Agostinelli, coautore del libro
"Cercare il sole.Dopo Fukushima".

Officina Città Futura, Lungo Po Venezia 12 - San Mauro Torinese-

mercoledì 1 febbraio 2012

Appello: salviamo il torrente Elvo


L’Associazione Valle Elvo Viva (valle.elvo.viva@gmail.com ) ha lanciato un appello attraverso una petizione on line da firmare, per salvare l'Elvo, un bel torrente di quelle valli. Un progetto assurdo ha l’obiettivo di prosciugarlo per portarne l'acqua nella diga di Mongrando, che non ne ha alcun bisogno; è già fin troppo piena, tanto da mettere in pericolo la valle sottostante.

Serve raccogliere tantissime firme e inoltrarle al più presto.

Per firmare clicca su questo sito http://www.thepetitionsite.com/3/save-the-creek-Elvo/ e compila il form sulla destra, quindi clicca 'sign now'.
Il sito che sta utilizzando (The Petition Site) è serio e non manda spam, quindi potete tranquillamente inserire i vostri dati. Per maggiori informazioni, potete andare sul sito dell'associazione www.valle-elvo-viva.org