“Presentate osservazioni allo Studio di impatto ambientale”
martedì 28 dicembre 2010
PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO, LIPU: LA CENTRALE IDROELETTRICA DI CHAVONNE MINACCIA TERRITORIO E BIODIVERSITA’
“Presentate osservazioni allo Studio di impatto ambientale”
giovedì 23 dicembre 2010
"Densificare la città": Avanza la "Nuova Urbanistica"
lunedì 20 dicembre 2010
Torino: l'attività di International Help nel 2010
-In Etiopia
sabato 18 dicembre 2010
ABBIAMO UN SOGNO o è UN DELIRIO ???
venerdì 17 dicembre 2010
NASCE IL PARCO FOTOVOLTAICO
Fonte: http://www.pagina.to.it
giovedì 16 dicembre 2010
Conclave
domenica 12 dicembre 2010
“PROVE LIBERE PER UN MONDO MIGLIORE”
Piemonte : prima regione d’Italia a introdurre un ticket che darà il diritto di sparare all’interno dei parchi regionali
La Regione lancia il ticket: “E’ una risorsa turistica”
Meno vincoli per attirare i cacciatori da fuori !!!
È questa una delle principali novità della proposta di legge illustrata ieri dall’assessore all’Agricoltura e alla Caccia, Claudio Sacchetto (Lega Nord), e dal presidente della terza commissione del Consiglio regionale, Gianluca Vignale (Pdl). «Si tratta - spiegano - di un testo innovativo in grado di soddisfare da una parte le richieste dei cacciatori e dall’altra di promuovere e valorizzare l’attività venatoria come risorsa per il territorio».
Le aree protette : La proposta di legge ammette l’intervento dei cacciatori nei piani di contenimento all’interno dei parchi attraverso il pagamento di un ticket. Saranno i singoli enti gestori dei parchi regionali a decidere l’ammontare dell’onere richiesto ai cacciatori in base anche alla storia (La Mandria a esempio era la riserva di caccia dei Savoia) e al capo abbattuto. Il provvedimento non interessa il Gran Paradiso e l’area protetta della Val Grande, oasi tutelata a livello nazionale.
Via libera alla radio : La proposta di legge - il centrodestra chiederà alla conferenza dei capigruppo di indicarla tra le priorità da approvare in Consiglio regionale - cancella alcuni vincoli logistici ed operativi e «semplifica l’esercizio della caccia in conformità con la normativa nazionale». Si va dall’abolizione del divieto di utilizzo della radio all’ampliamento dei periodi previsti per l’immissione di esemplari di fauna selvatica, dall’inserimento di nuove specie tra quelle cacciabili (come la gallinella d’acqua e l’allodola) all’aumento delle specie cacciabili e dei carnieri giornalieri e stagionali.
I recinti di sparo : Si tratta dell’allestimento di aree riservate che oltre a rispondere ad un’esigenza particolarmente sentita dal mondo venatorio e della cinofilia garantirà ricadute economiche non solo alle aziende agricole che le gestiranno, ma anche all’intero settore turistico-ricettivo.
Più giorni per cacciare : Le giornate di caccia per il prelievo selettivo degli ungulati passano da due a tre e saranno distribuite durante l’arco della settimana per incentivare il cacciatore alla consegna dei capi abbattuti e favorire il completamento dei piani di abbattimento selettivi e numerici allo stato attuale difficilmente raggiungibili.
Il turismo venatorio: La proposta di legge assegna alla giunta regionale il compito di disciplinare l’ammissione di cacciatori residenti in altre regioni per coprire i numerosi posti ancora disponibili e incrementare le entrate degli ambienti territoriali di caccia e dei comprensori alpini, «favorendo così il risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole».
Fonte: "lastampa.it" 11/12/2010 - Maurizio Tropeano
venerdì 10 dicembre 2010
36 Idee
Obiettivo primario della politica: non lo sviluppo economico fine a se stesso bensì la qualità della vita, dell’ambiente e delle relazioni umane.
Le 8R di Latouche: Rivalutare, Riconcettualizzare, Ristrutturare, Ridistribuire, Rilocalizzare, Ridurre, Riutilizzare, Riciclare.
Favorire più che la ricchezza economica anche altre forme di ricchezza sociale, come la salute delle persone e degli ecosistemi, l’efficacia della giustizia, le buone relazioni tra i componenti di una società, la solidarietà sociale.
Abbandono del paradigma della crescita continua dei consumi e delle risorse, verso il raggiungimento di uno stato stazionario dei flussi demografici, di materia e di energia.
Riconoscimento e gestione dei limiti fisici del territorio e delle persone. Oltre al diritto di un popolo di eleggere i propri rappresentanti, vi sia anche la possibilità di vigilare sul loro operato e di ritirare loro la fiducia qualora venga tradita, con interruzione anticipata del mandato.
Territorio, edilizia, energia
Invece dell’inaugurazione, manutenzione, manutenzione, manutenzione!
1) Immediato freno al consumo di suolo: piano regolatore a crescita zero, blocco delle nuove costruzioni residenziali o industriali su terreni agricoli e forestali salvo comprovati motivi di utilità pubblica (il rilascio di nuove licenze per la costruzione di edifici deve comunque essere subordinato all’installazione di pannelli fotovoltaici e solari termici e fabbisogno energetico non superiore a 50 kWh/m2 anno).
2) Promozione della ristrutturazione e riqualificazione estetica ed energetica dei centri storici e recupero di aree dimesse o degradate da destinare a nuove funzioni edilizie o ricreative.
3) Redazione dell’audit energetico comunale e costituzione gruppo misto esperti-cittadini che produca un piano di transizione globale verso la sostenibilità energetica del comune.
4) Incentivo all’efficienza energetica degli edifici, isolamento termico edifici pubblici e privati in parallelo alla riqualificazione estetica, anche attraverso una ESCO (Energy Service COmpany) o Global Service in servizio energia con FTT (Finanziamento Tramite Terzi: capitolato per una gara d'appalto che obblighi la società vincitrice ad effettuare gli interventi di risanamento energetico).
5) Facilitazione amministrativa nell’impiego di energie rinnovabili: solare (termico e fotovoltaico), idroelettrico da acquedotto o canali già esistenti. Introduzione delle energie rinnovabili e/o di impianti ad elevata efficienza energetica (pompe di calore, trigenerazione) su edifici pubblici (municipio, centri culturali e teatri, scuole, impianti sportivi).
6) Ripristino (qualora caduto in disuso) del diritto d’uso di legnatico per il prelievo familiare di legna da ardere sui boschi comunali, e conseguente manutenzione forestale. Campagna informativa per la sostituzione delle vecchie stufe a legna inefficienti con nuove stufe dotate di controllo dell’aria comburente e sistemi di postcombustione per la riduzione delle emissioni.
7) Razionalizzazione dell’illuminazione pubblica, freno alla proliferazione di nuovi punti luce se non strettamente necessari, utilizzo lampade a basso consumo e riduzione di flusso nelle ore notturne meno frequentate. Eventuale accensione a richiesta per strade periferiche a traffico minimo (esperienze a Dörentrup, Germania).
8) Immenso e straordinario impegno collettivo per il miglioramento dell’arredo urbano, lotta al degrado lungo le strade, rimozione microdiscariche abusive, sostituzione segnaletica obsoleta (anche attraverso l’uso di lavoro socialmente utile o tempo libero di pensionati-cassintegrati). Netta riduzione della pubblicità stradale.
9) Abbandonare i progetti di grandi opere di scarsa o nulla utilità e dai grandi costi e impatti ambientali/sociali, a vantaggio di un aumento capillare dei servizi e della qualità di vita a scala locale. Preferire alla nuova costruzione di infrastrutture la manutenzione continua e capillare di quelle esistenti.
10) Scoraggiare l’aumento demografico oltre la capacità di carico del territorio per mantenere la qualità di vita degli abitanti. Favorire la ridistribuzione demografica tra zone sovrappopolate e eventuali borgate spopolate, caso tipico dei comuni montani.
Rifiuti
Non sporcare è meglio che pulire.
11) Campagna per la riduzione della produzione di rifiuti anche in collaborazione con gli esercizi commerciali (riduzione imballaggi e ritiro degli stessi ai punti vendita, prodotti di consumo in confezioni ricaricabili, sacchetti in tela multiuso, incentivo alla vendita di beni durevoli invece che usa-e-getta, servizi collettivi leasing o di quartiere).
12) Raccolta differenziata spinta porta-a-porta con tariffa puntuale calcolata sul peso e in base alla ripartizione differenziato/indifferenziato, promozione filiera di riciclo materie prime con nuova occupazione e imprenditoria locale. Scoraggiamento dell’incenerimento dei rifiuti, salvo opzione residuale e per alcune categorie (es. rifiuti sanitari), come da normativa europea.
13) Compost da rifiuti organici obbligatorio nelle case dotate di orto-giardino, con riduzione della tariffa di raccolta rifiuti. Ove possibile compost collettivo nelle zone sprovviste di aree verdi individuali. Tentativo di limitare o evitare in alcune zone del comune la circolazione del mezzo di raccolta dei rifiuti organici.
14) Incentivo alla diffusione dei distributori automatici “alla spina” di latte, detersivi, cereali o di altri prodotti sfusi, anche posizionati all’interno di supermercati o di negozi e servizi di ristorazione collettiva, con i quali dovranno essere studiati programmi di riduzione dell’uso di imballi plastici.
15) Subordinare la concessione di contributi per feste o manifestazioni varie, in base all’uso di stoviglie ceramiche o metalliche lavabili o materiale biodegradabile (esperienza di Vienna).
Commercio e turismo
I piccoli negozi sono l'anima di un paese. L’imprenditoria locale porta ricchezza al tessuto sociale.
16) Freno alla costruzione di nuovi centri commerciali e rivalutazione del piccolo commercio locale, anche tramite incentivi e diminuzione del carico normativo, soprattutto nei centri storici.
17) Promozione e rivalutazione dell’artigianato locale con punti vendita consortili.
18) Nuova occupazione di qualità ottenibile tramite la promozione delle energie rinnovabili e della riqualificazione energetica in edilizia e nell’industria.
19) Incentivazione turismo a basso impatto ambientale e miglioramento offerta di ospitalità diffusa (hotel, B&B, agriturismi). Scoraggiare l’insediamento di megastrutture turistiche.
20) Ristrutturazione e apertura al pubblico del patrimonio architettonico e culturale sottoutilizzato o trascurato.
Acqua
Bene rinnovabile ma non infinito.
21) Tutela e sovranità pubblica del ciclo dell’acqua. Mantenimento delle fontane pubbliche.
22) Favorire la diffusione di cisterne per raccolta acqua piovana per irrigazione orti e giardini o altri usi secondari (obbligatorio su nuove costruzioni).
23) Recupero della fruibilità dei corsi d’acqua o laghi a fini turistici e di svago (rive degradate, inquinamento…). Incentivazione, dove sia possibile, degli impianti di fitodepurazione.
24) Realizzazione e manutenzione di servizi igienici pubblici (parcheggi, aree mercato, zone turistiche).
Verde e agricoltura
25) Più alberi sul territorio, piantumazione in aree marginali (parcheggi, svincoli stradali), più orti, anche con assegnazione pubblica di piccoli lotti agricoli.
26) Promozione filiera corta prodotti agricoli e accordi tra aziende agricole locali e punti vendita: “Farmer’s Market”. Istituzione di Gruppi d’acquisto solidale e comunale. Last Minute Market su cibo e altri oggetti con scadenza per limitare lo spreco (distribuzione a enti sociali o fasce deboli). Promozione mercatini dell’usato.
27) Nei comuni montani e collinari incentivo alla manutenzione di boschi, muretti a secco, aree di agricoltura marginale, anche con l’impiego di personale per lavori socialmente utili. Incentivo al reinsediamento di professioni agro-silvo-pastorali in aree abbandonate, con formazione di giovani nuclei familiari.
Cultura
28) Corsi per la diffusione della conoscenza del territorio locale e delle sue bellezze naturali e architettoniche, geografia, cultura agraria e enogastronomica, uso dell’acqua e delle risorse energetiche, formazione di una cultura del limite e della comunità sostenibile.
29) Promozione attività culturali e musicali a basso costo. Iniziative di aggregazione per un uso intelligente del tempo libero a servizio della collettività locale là dove le risorse economiche pubbliche non sono sufficienti.
Favorire la fruizione delle biblioteche pubbliche (anche come luogo di studio e aggregazione dei giovani) ed ampliare la loro dotazione libraria.
Meno televisione, più relazione.
30) Corsi destinati a tutti i cittadini per la prevenzione dei rischi naturali e artificiali: nozioni e esercitazioni di protezione civile in caso di terremoto, alluvione, frana, incendio, incidente d’auto o sul lavoro. Informazione ed educazione sanitaria e nozioni di pronto soccorso nelle scuole.
31) Favorire l’integrazione etnica: attività culturali per la condivisione di culture diverse (corsi di lingue, cucina etnica, musica, geografia, artigianato dei Paesi di provenienza dei cittadini stranieri).
Trasporti e telecomunicazioni
32) Miglioramento del trasporto pubblico (navette con orari coordinati con scuole e ferrovie) e del trasporto ciclistico privato con la realizzazione di piste ciclabili o la limitazione del traffico in alcune strade, introduzione del “pedibus” per i bambini che vanno a scuola.
33) Incentivo alla diffusione della banda larga e al telelavoro. Sperimentazione della filiera corta anche nei posti di lavoro: privilegiare per le professioni ove ciò sia possibile le assunzioni dei residenti limitrofi per ridurre i tempi di trasferimento.
Rapporti amministrazione-cittadini
34) Miglioramento assistenza ai cittadini negli uffici pubblici. Facilitare il rapporto con i cittadini tramite posta elettronica e procedure informatiche automatizzate in rete (pagamento tributi, certificati, normativa, pratiche edili, rifiuti, ecc.)..
35) Utilizzo del sito Internet del Comune per rendere trasparente l’attività della pubblica amministrazione.
36) Superamento dei localismi e stretta cooperazione con livelli geografici e amministrativi superiori al comune. Coordinamento integrato sul territorio per il miglioramento della fruizione turistica, la lotta all’inquinamento e all’abuso edilizio, la promozione dei prodotti agricoli e dell’artigianato locale.
sabato 4 dicembre 2010
Rivalta di Torino: Città in transizione
Lunedì 13 dicembre - ore 21 - Biblioteca “Grimaldi”
Piazza Martiri della Libertà - Rivalta di Torino:
“Potrebbe Rivalta diventare una città in transizione ?”
con Davide Bassignana - della Rete Italiana delle Città in Transizione.
La Transizione è un movimento culturale impegnato nel traghettare la nostra società industrializzata dall’attuale modello economico profondamente basato su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo e sulla logica di consumo delle risorse, a un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza, che esprime una caratteristica tipica dei sistemi naturali.
I progetti di Transizione mirano a creare comunità libere dalla dipendenza dal petrolio e fortemente resilienti attraverso la ripianificazione energetica e la rilocalizzazione delle risorse di base della comunità (produzione del cibo, dei beni e dei servizi fondamentali).Tutto ciò con proposte e progetti incredibilmente pratici, fattivi e basati sul buon senso, che prevedono processi governati dal basso e la costruzione di una rete sociale e solidale molto forte tra gli abitanti delle comunità. La dimensione locale non preclude però l’esistenza di altri livelli di relazione, scambio e mercato regionale, nazionale, internazionale e globale.
Dalle intuizioni e dal lavoro di Rob Hopkins nascono così in Inghilterra nel 2003 le Transition Towns (ormai centinaia), città e comunità che sulla spinta dei propri cittadini decidono di prendere la via della transizione.
http://www.rivaltasostenibile.it/
Torino: Suolo, bene comune o bene di consumo ?
“Beati i miti perché avranno in eredità la terra” (Mt 5,5)
Sabato 4 dicembre, ore 9.15 presso IRES Piemonte in Via Nizza 18
Il tema del consumo di suolo, bene comune e a scarsità assoluta, è da tempo all’attenzione e nelle preoccupazioni dell’opinione pubblica.
Nei Paesi Ue, il consumo di spazio procapite è raddoppiato nell’arco di mezzo secolo, con un’accelerazione negli ultimi 20 anni, quando ad una crescita demografica del 6% ha corrisposto un incremento dell’urbanizzato del 20%. Nel nostro Paese per quanto riguarda il consumo di territorio dal 1951 ad oggi si è asfaltato e cementificato oltre un terzo della superficie non urbanizzata (circa 11 milioni di ettari); in particolare, fra il 1991 ed il 2001 si sono consumati più di 3 milioni di ettari di territorio agricolo, un’estensione pari a Piemonte e a Liguria messi assieme. La nostra Regione non è esente da tale fenomeno, con dati che saranno illustrati nel corso del convegno. In Italia, il modello di dispersione insediativa affonda le sue radici in epoche lontane e non vi sono segnali per una rinnovata attenzione per il compattamento urbano.
Gli impatti del consumo di suolo sono davanti a tutti per la perdita di terreni naturali e agricoli, spesso fertili, di aziende e produzioni agricole, di cultura e tradizioni rurali, di biodiversità, di paesaggio agrario, ecc., per non parlare degli impatti drammatici, se la citata tendenza proseguirà inalterata, sul dissesto idrogeologico, sulle emissioni di gas serra e sui cambiamenti climatici. In tale contesto, si può convenire con quanti, parafrasando Hans Jonas (cfr. H. Jonas, Il principio responsabilità, 1979), ritengono che il consumo di suolo abbia luogo più nel segno dell’arroganza, dell’abusivismo che non della necessità.
Se, dunque, è indispensabile che gli studiosi provvedano ad individuare parametri capaci di definire cosa correttamente abbia a intendersi per suolo e per consumo di suolo e che siano disponibili dati in grado di quantificare e qualificare le varie tipologie il consumo di suolo (aree edificate e relative pertinenze, da aree destinate a cave, discariche, componente di consumo legata alle infrastrutture viarie extraurbane), urgente è l’esigenza di ricercare, a fine di bene comune, l’equilibrio tra attività umane e “ragioni” del creato, di promuovere “moderne città sostenibili” e di privilegiare l’integrazione fra città e campagna nello sviluppo sostenibile.
Il Convegno si inserisce in un programma di iniziative sul tema del suolo promosse in modo condiviso dagli Uffici delle Pastorale Sociale e del lavoro della Regione ecclesiastica del Piemonte e Valle d’Aosta.
Dal complesso delle varie iniziative emergeranno orientamenti pastorali che saranno messi a disposizioni di parrocchie e unità pastorali, associazioni e movimenti per far conoscere le tematiche in oggetto e agevolare il dibattito attorno a tematiche così complesse.
PROGRAMMA:
9.30 Saluto di don Daniele Bortolussi Responsabile regionale Pastorale Sociale e del lavoro
Il suolo risorsa economica esauribile
Prof. Silvia Novelli Direttrice del Centro Studi per lo Sviluppo Rurale della Collina dell’Università degli Studi di Torino
Per un’analisi geoeconomica del consumo di suolo
Dr. Fiorenzo Ferlaino Dirigente Area Politiche Territoriali-IRES Piemonte
Pianificazione e fiscalità urbanistica: un nuovo approccio al governo del territorio
Prof. Fabio Minucci Docente di pianificazione territoriale presso la II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino
Dottrina sociale della Chiesa: per un approccio al tema Don Sabino Frigato
Docente Facoltà Teologica - Sezione di Torino dell’Università Pontificia Salesiana
Tavola rotonda Moderatore: Arch. Luca Staricco Osservatorio Città Sostenibili del Politecnico di Torino
Partecipanti:
Dr. Leopoldo Cassibba - Agronomo e collaboratore UPL
Prof. Bruno Giau - Professore ordinario di economia politica e forestale
Dr. Gianfranco Corgiat Loia - Dirigente della Regione Piemonte
Dr. Paolo Foietta - Direttore area Territorio- Trasporti- Protezione Civile - Provincia di Torino
Dr. Luca Garello - Assessore Urbanistica Comune di Piossasco
12.50 Conclusioni
“Tu prepari il frumento per gli uomini” (Sal 65,10).
Messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, edito in occasione della Giornata del Ringraziamento 2009, dove si evidenzia come “il nostro Paese detenga un primato nel consumo di suolo, risorsa pregiata e di fatto non rinnovabile, non di rado oggetto di trasformazione senza una corretta pianificazione del territorio e senza controlli adeguati”.
info: Commissione Pastorale Sociale del Lavoro e custodia del Creato - Regione Ecclesiastica Piemonte e Valle d’Aosta Via Val della Torre 3 - Torino Tel. 011/5156355 fax 011/5156359 lavoro@diocesi.torino.it Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
venerdì 3 dicembre 2010
Movimento Valledora (VC): Daneco non passa
Comunicato Stampa
Daneco ritirerà la domanda sui nuovi conferimenti nella bonifica delle vasche di Alice Castello. Lo hanno chiesto un po’ tutti, comprese Arpa e Asl di Vercelli e di Biella. La richiesta di maggiori controlli,di analisi più puntuali e la domanda relativa alla congruità dei materiali ha fatto desistere la ditta. I rifiuti della Sisas Pioltello – Rodano non arriveranno in Alice3.
Bisognerebbe domandarsi , però , cosa viene conferito di preciso nella discarica ex CIS di Cavaglià che si trova a poche decine di metri da Alice2, dalla cascine e dai capannoni e da dove proviene il materiale. Dopo la vittoria sull’inceneritore di Livorno Ferraris, il bioreattore di Cavaglià, ora una grande soddisfazione per Movimento Valledora. Informazione continua e resistenza alla colonizzazione del territorio, alla fine servono e portano risultati, anche se sono indispensabili un lavoro continuo di studio dei documenti e attenzione costante al territorio. Resta la situazione comunque drammatica della zona e dei comuni limitrofi alla Valledora dove permangono aperti altri fronti: il pericolo di spostare solamente i problemi , incombe.
La decisione di oggi è la testimonianza della gravità della situazione. A questo punto ci sembra quanto mai inopportuna la riduzione del personale presso Arpa Vercelli e la ventilata possibilità di chiudere questa agenzia che ha quanto mai necessità di controllare il territorio , in collaborazione costante con Arpa e Asl di Biella, per risolvere problemi comuni. Resta la domanda su come possa la polizia mineraria vercellese, dotata di pochissime unità, controllare un territorio esteso come la provincia di Vercelli, fino alla Valsesia e quando mai la polizia stradale e quella comunale in genere abbiano prodotto controlli sul traffico dei mezzi che trasportano ghiaia e rifiuti. I problemi del traffico pesante in continuo aumento e della salute dei cittadini dovrebbero essere tenuti in maggiore conto. Anche l’attenzione delle unità di polizia stradale potrebbe rivelarsi utilissima.
Utilissima sarebbe inoltre la parola dei medici di base e degli specialisti che curano le malattie dei cittadini della nostra zona. Ufficialmente esistono studi dell’Asl con dati preoccupanti, condotti dai dottori Gabriele Bagnasco- Massimiliano Panella -Cristian Salerno - Luciano Palin. Non si tratta di diffondere dati riservati, ma di mettere a conoscenza della popolazione l’informazione reale in maniera trasparente. In conclusione la domanda è: quanto incidono l’ambiente, l’aria, l’acqua, il cibo nelle malattie delle persone che vivono nei nostri paesi? La questione non è degli ambientalisti, come amano definirci, ma di tutti. Il fatto è che il diritto alla salute è tutelato in primo luogo dai sindaci, coloro che , di solito, esaminano e operano sulle autorizzazioni!
Movimento Valledora ringrazia coloro che hanno sostenuto questa battaglia
(per il Movimento Valledora :Anna Andorno )
Il diritto all’uguaglianza nel mondo che cambia
sabato 4 dicembre 2010 – ore 10
Fondazione Bottari Lattes – Via Marconi, 16 –
Monforte d’Alba (CN)
La non discriminazione nei confronti delle persone provenienti da Paesi terzi
Il diritto a una esistenza dignitosa per tutti coloro che non dispongono di risorse sufficienti
La petizione proposta:
Petizione per una Legge regionale che istituisca in Piemonte, il reddito minimo garantito
La crisi economica internazionale si va approfondendo e mina sempre più le condizioni di lavoro e di reddito dei cittadini di tutti gli Stati europei : ogni tentativo di stimare le conseguenze della crisi viene rivisto continuamente al ribasso e la disoccupazione nel vecchio continente potrebbe raggiungere una media del 10%, (con punte del 20/25% in determinate regioni) cui corrisponderebbero milioni di nuovi soggetti espulsi dal processo produttivo.
Inoltre, in detta drammatica situazione, l’Italia è l’unico Paese, insieme alla Grecia, che non prevede forma di reddito di cittadinanza garantito, poiché lo Stato italiano si limita a finanziare i cosiddetti ammortizzatori sociali principalmente a favore dei lavoratori espulsi dal processo produttivo in determinati settori e per imprese di una certa dimensione.
Rimangono senza alcuna protezione larghe fasce di disoccupati, gli inoccupati, i giovani in attesa di prima occupazione, le persone precariamente occupate, i precari che hanno perso l’occupazione e così via.
Peraltro l’art.34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea impone di “garantire una esistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongono di risorse sufficienti”.
Detta Carta riconosce il diritto al reddito minimo come diritto sociale fondamentale , direttamente riconosciuto dall’Unione non solo ai “lavoratori” ma a tutte le persone (anche non cittadini degli Stati).
Sulla base di detto principio riconosciuto dal diritto comunitario, la REGIONE LAZIO, con Legge regionale n.4 del 20 marzo 2009, ha istituito nel Lazio il reddito minimo garantito, sicché, sulla spinta di detto successo si stanno sviluppando iniziative in altre regioni per ottenere analogo risultato.
Si propone, pertanto, di indirizzare una Petizione sostenuta da migliaia di firme alla Regione Piemonte, che ne ha competenza e spettanza, per l’istituzione di un reddito minimo garantito per tutti i residenti che vivono con in reddito inferiore alla soglia di povertà.
http://serenoregis.org/2010/11/convegno-il-diritto-all%e2%80%99uguaglianza-nel-mondo-che-cambia/
Segreterie Organizzative:
Fondazione Bottari Lattes Tel. 0173 789282 segreteria@fondazionebottarilattes.it
Centro Studi Sereno Regis Tel. 011 549005 comunicazione@serenoregis.org
Movimento Federalista Europeo Tel. 011 4732843 info@centroeinstein.it
SABATO 4 DICEMBRE: MOBILITAZIONE NAZIONALE PER L’ACQUA PUBBLICA
CON I MOVIMENTI A CANCUN E NEL MONDO, PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE
Torino: Manifestazione Regionale sabato 4 dicembre
ore 14 : ritrovo Fontana Angelica in Piazza Solferino
o r e 15 : c o r t e o f i n o a P i a z z a Ca s t e l l o
Live Set : Choro na Manga, Eroi a Tempo Perso
Lhi Balòs, Terminal Traghetti, Fre and the Devil
Dj Set : Charlie, Roby Vaio, Mostricci of Sound,
Cactus, Zuzuluc, Le Grupies, Grumbi
E l e t t r o s c i o c c h i n e
Performance : stencil-graffiti di Pseudo
MORATORIA SUBITO! STOP ALLE PRIVATIZZAZIONI FINO AL REFERENDUM
I n t e r v e n g o n o : Comitati Acqua Pubblica Piemontesi
Collegamenti diretti : con Cancun e Adro
C o n c l u d e : i l p r o f . U g o M a t t e i del Forum Italiano Movimenti per l’Acqua
www.acquapubblicatorino.org
Referendum per l’acqua pubblica - coordinamento piemontese c/o Arci Torino via Cernaia 14 10122 Torino
mercoledì 1 dicembre 2010
Il Ritorno al Nucleare: tutti i problemi sono risolti?
Gassino (TO) Centro Culturale Primo Levi via Don C. Ferrero 3
giovedi 2 dicembre ore 21
Un documentario per far riflettere su un grande problema
Proiezione del cortometraggio:
The Nuclear comeback, il ritorno del nucleare
di J. Pemberton (Nuova Zelanda 2007)
(vincitore di Festival Cinemambiente 2008)
Intervengono:
Gaetano Capizzi , direttore di Festival Cinemambiente
Massimo Marino, del Gruppo delle Cinque Terre
Valledora (VC): No a nuovi rifiuti dalla lombardia
Vercelli, giovedì 2 dicembre, ore 9.45
Il Movimento Valledora invita coloro che sostengono la difesa contro la colonizzazzione del territorio, il suo impoverimento, il diritto alla salute e al lavoro, alla manifestazione a Vercelli, in via XX Settembre, in prossimità dell’edificio “Settore tutela ambientale” della Provincia .
Mentre si svolgerà la Conferenza dei servizi, si terrà un sit-in con informazione ai cittadini.
Esprimiamo il nostro pacifico dissenso per la richiesta presentata dalla ditta Alice Ambiente S.r.l., in data 27/10/2010, integrata in data 4/11/2010, di UNA NUOVA AUTORIZZAZIONE PER il CONFERIMENTO in Alice2“ di ulteriore tipologia di rifiuti provenienti esclusivamente dalle attività di bonifica delle discariche A e B dell’ex stabilimento della ditta SISAS nel comune di Pioltello – Rodano”.
Abbiamo richiesto al Presidente della Conferenza di poter partecipare con nostri rappresentanti , come uditori, alla riunione, MA I CITTADINI NON DEVONO SENTIRE e pertanto, ad oggi, non siamo stati ammessi.
movimento valledora www.movimentovalledora.org