martedì 28 dicembre 2010

PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO, LIPU: LA CENTRALE IDROELETTRICA DI CHAVONNE MINACCIA TERRITORIO E BIODIVERSITA’


 “Presentate osservazioni allo Studio di impatto ambientale”

I lavori previsti nel Parco Nazionale del Gran Paradiso sono incompatibili con le esigenze di tutela delle specie e degli habitat e cancelleranno un turismo che negli anni è diventato un modello apprezzato di sostenibilità verso l’ambiente”.
La LIPU-BirdLife Italia esprime forte preoccupazione sul progetto che prevede il potenziamento della centrale idroelettrica di Chavonne, in Val d’Aosta, e che è ora sottoposto a procedura VIA (Valutazione di impatto ambientale).

Il progetto prevede un forte aumento di potenza della centrale idroelettrica, che però significherà una perdita netta di ecosistemi e di biodiversità: la gola di Cretaz, sotto Cogne, sarà sbarrata da una diga alta 15 metri, mentre le aree interessate dai lavori a Valsavaranche e Plan Pessey (Val di Cogne) vedranno presto i propri pascoli andare persi per far posto a depositi di materiali.

Gran parte delle zone interessate dai lavori ricadono all’interno dei confini del Parco Nazionale del Gran Paradiso e all’interno o in prossimità di siti della rete Natura 2000, SIC (Siti importanza comunitaria) e ZPS (Zone protezione speciale).
Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è un’area protetta di grande importanza: ha ricevuto nel 2006 il Diploma Europeo delle aree protette dal Consiglio d’Europa in virtù delle notevoli qualità scientifiche, culturali, di biodiversità e di gestione sostenibile – sottolinea la LIPU – I lavori in programma mettono invece a rischio la conservazione della biodiversità e compromettono il turismo della Valle di Cogne e della Valsavaranche, fiori all’occhiello del parco.
Abbiamo presentato alcune osservazioni al Studio di Impatto Ambientale – spiega Giorgia Gaibani, responsabile IBA e Rete Natura 2000 LIPUChiediamo si rinunci a questi progetti faraonici che finiranno presto per presentare un conto salatissimo alla natura e alla collettività”.

Parma, 27 dicembre 2010
Ufficio stampa LIPU - BirdLife Italia: Via Trento 49, 43100 Parma

giovedì 23 dicembre 2010

"Densificare la città": Avanza la "Nuova Urbanistica"


di Emilio Soave *

A Torino si è fatta strada la “nuova urbanistica”, con un argomento apparentemente convincente e suggestivo, ovvero “densificare la città”. Torino in questo si affianca a Milano, che, con il nuovo Piano di Governo del Territorio, intende  sostituire il Piano Regolatore, ritenuto ormai strumento superato, come pure si ritiene antiquata  la Legge Urbanistica Nazionale del 1942. Si propone di conseguenza un modello di città più denso e più compatto, all’interno del quale trovano spazio soprattutto “edifici a torre”, con il pretesto che così si lasciano libere aree per realizzare i servizi, difficilmente reperibili se non spingendo verso la crescita in altezza i nuovi edifici. 

A Milano si intende affossare il Piano Regolatore del 1980, incrementare i volumi da costruire, favorire la crescita in altezza e soprattutto “densificare” la città, nelle zone ove più forti sono le reti di trasporto, attrarre nuova popolazione (oltre mezzo milione di abitanti in più), dare impulso all’attività edificatoria e rendere la città sempre più “competitiva” con altri sistemi urbani. In ambedue le città si propone sempre più di “costruire sul costruito”, incrementando i volumi, e riempire i temuti “vuoti urbani”.

 A Torino  non si ha il coraggio di dire che il Piano Regolatore del 1995 è “superato”. In compenso si provvede a renderlo sempre più flessibile e  aderente alle esigenze del mercato e alle richieste dei grandi operatori immobiliari, moltiplicando le “varianti parziali” (siamo felicemente giunti a quota 245!) ed i Programmi Integrati (PRIN) in variante al Piano. Si ritiene superata la dotazione di servizi prevista dalle leggi regionali e nazionali, e si pensa addirittura che alcune dotazioni di servizi (come il verde e i parchi) i cittadini dovrebbero andarseli a cercare fuori dalla città, perché al suo interno costa troppo sia realizzarli che mantenerli! Chiaramente alla base di tante scelte, nelle città come nei piccoli comuni, c’è anche la necessità di ridurre le spese (in ossequio ai patti di stabilità), soprattutto di quelle per investimento, e incrementare le entrate incamerando oneri di urbanizzazione con le concessioni edilizie (edilizia residenziale e commerciale). La finanza locale è dappertutto in crisi.

Questa nuova ideologia urbanistica  a Torino sta trovando la sua massima espressione in una grande Variante Strutturale al Piano Regolatore (la n. 200), che dovrebbe riguardare tutto il quadrante Nord-Est della città, in Barriera di Milano e in zona Vanchiglia-Regio Parco. Su Obiettivo Ambiente ne abbiamo già parlato più di un anno fa, allorchè fu votato dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Torino il Documento Programmatico della Variante 200, sottoposto poi a osservazioni dei vari Enti territoriali titolati, e ad altre osservazioni nel pubblico interesse: tra queste le nostre osservazioni a nome delle Associazioni Ambientaliste, che ponevano molti dubbi e interrogativi su tale massiccia proposta di variante al Piano Regolatore, agganciata ad un’ipotesi di tracciato di Linea 2 della Metropolitana di Torino di dubbia utilità  e di assai problematica finanziabilità  in questi tempi di ristrettezze. La Linea 2 si aggancia a sua volta ad una proposta di interramento della storica ferrovia Torino-Ceres sotto corso Grosseto, con una pesantissima cantierizzazione ed un costo elevatissimo, e ad un’ipotesi di riorganizzazione del nodo ferroviario di Torino il cui modello di esercizio ed il relativo finanziamento dovrebbero collegarsi strettamente con la realizzazione della linea ad Alta Velocità Torino-Lione e dell’asse di corso Marche su tre livelli. C’è quindi di che dubitare sull’impianto stesso della Variante in questione.

Ancor più vi è da dubitare sui meccanismi di “finanza creativa” sui quali si fonda la Variante: stiamo parlando della trasformazione di circa 1 milione di metri quadri, con la previsione di 25-30.000 nuovi abitanti che dovrebbero insediarsi nelle diverse aree di trasformazione, le quali si snoderebbero lungo il tracciato del primo segmento della Linea 2 di metropolitana, tutto “interno” alla città, salvo la generica previsione di una sua diramazione verso San Mauro e Settimo che, a nostro parere, avrebbe dovuto essere invece la scelta prioritaria. Il meccanismo “creativo” consiste nell’ipotizzare l’utilizzo di 450.000 mq. di Superficie Lorda di Pavimento che dovrebbero essere “generati” da aree di proprietà comunale o di prevedibile cessione al Comune, e che dovrebbero essere progressivamente immessi sul mercato delle nuove costruzioni nell’arco di un decennio attraverso una Società di Trasformazione Urbana (STU), di cui entrerebbero a far parte anche operatori finanziari e immobiliari, che emetterebbe delle azioni garantite da fondi immobiliari. La vendita di questi diritti edificatori di proprietà comunale da realizzarsi all’interno del territorio coinvolto dalla Variante dovrebbe poi in gran parte finanziare (per la quota di spettanza del Comune) anche la realizzazione del primo segmento di Linea 2 della Metropolitana, finanziare interventi di riqualificazione territoriale (una “strada parco” da realizzarsi sul solettone in cemento armato del tracciato ferroviario Gottardo-Sempione, e la sistemazione delle aree di superficie del Passante Ferroviario dalla Dora a corso Grosseto, il recupero del parco Sempione distrutto dai lavori del Passante, ecc. ecc.), e contribuire a ripianare una piccola parte dei vasti debiti dell’Amministrazione Comunale.

Ci permettiamo di dubitare della credibilità dell’intera operazione, nell’attuale situazione del mercato finanziario e immobiliare, e di nutrire dubbi ancora più seri sull’opportunità di incrementare la capacità insediativa di questa parte di città dove esistono ancora significative aree libere e diverse piccole attività produttive e artigianali, il cui esodo verrebbe così incoraggiato. Con due provvedimenti che anticipano l’approvazione della Variante 200 (il cui iter sarà ancora lungo) vedremo partire la realizzazione di due centri commerciali e nuovi quartieri di edilizia residenziale, con edifici “a torre”, al posto di attività produttive in fase di dismissione. Essendo la popolazione di Torino sostanzialmente stazionaria da qualche anno (908.000 abitanti), non è chiaro a quale fabbisogno abitativo sarà rivolta la costruzione di nuova edilizia residenziale.

 Intanto i servizi, i trasporti pubblici, la riqualificazione degli spazi pubblici, del verde e del Parco Sempione distrutto dai cantieri aspetteranno invece anni prima di essere avviati. E subentreranno, qui come altrove (vedi sempre a Torino il caso di Spina 3) rilevanti problemi di bonifica nelle aree industriali dismesse. Ma intanto si sarà “densificata” la città e si saranno incamerati oneri di urbanizzazione.  La Linea 2 (costo stimato, di certo dilatabile, 636 milioni di Euro) della Metropolitana, che dovrebbe sotto passare tutto il centro storico aspetterà finanziatori improbabili e fondi statali e regionali ben lontani dai nostri orizzonti.

* Pro Natura

lunedì 20 dicembre 2010

Torino: l'attività di International Help nel 2010



-In Etiopia
Con il sostegno alla mensa di Dilla, gestita dalle Missioni Don Bosco, che dà nutrimento e assistenza a più di 200 bimbi poveri. L'intervento è stato consolidato e verificato tramite la visita di Manuela Tartari, che ha incontrato i vertici dell'organizzazione missionaria, garantendo la continuità del nostro supporto.

-In Afghanistan
La "Clinica dell'amicizia" che opera da due anni e che sosteniamo con  gli amici afghani dell'Afghan Future Foundation, ha assistito nel 2010 più di 36.000 persone, soprattutto donne e bimbi, in un'area di Kabul completamente priva di strutture sanitarie.

-A Cuba
Ove il "Comedor n.5" di Santiago de Cuba gestito con Caritas cubana, dopo la ristrutturazione da noi finanziata con l'ausilio di Regione Piemonte continua a fornire  nutrimento, assistenza sanitaria, socialità e dotazioni igieniche a 140 anziani.
L'intervento, che si è giovato delle visite di Daniela Aragno e Gilberto Baggiani, necessita però di garanzie più forti di continuità.
International Help lancia quindi la campagna  straordinaria " Adotta un anziano a Santigo de Cuba" le cui coordinate troverete nell'apposito allegato, e che permetterà a ognuno di voi di farsi carico, con una spesa modesta, della sopravvivenza e della dignità di una di queste persone, altrimenti prive di aiuto e assistenza  .

-In Guatemala
dopo il sostegno alle vittime dei numerosi uragani della scorsa estate, è iniziata la campagna di contrasto alla tratta di esseri umani.
L'intervento è coordinato  dalla "Pastorale dei migranti" della Chiesa cattolica, diretta  da Padre Mauro Verzelletti, che a partire da quest'anno informa quanti, spinti dall'indigenza, tentano una difficile migrazione verso gli Stati Uniti, affidandosi a trafficanti di esseri umani e correndo il rischio concreto di essere vittime di sfruttamento,  prostituzione, schiavismo e addirittura di espianto d'organi.
La campagna si è concretizzata con la stampa e la distruibuzione di volantini e manifesti, con la trasmissione di spot televisivi e radiofonici e il coinvolgimento degli insegnanti e del governo guatemalteco. 
Si è inoltre attivata una struttura di assistenza alle vittime di tali abusi e a i loro cari.
Per la prossima primavera è previsto a Torino un incontro di respiro internazionale sul tema, del quale vi terremo informati.

Per quanto riguarda il reperimento fondi, fra le tante iniziative ricordiamo il sesto  grande concerto jazz tenutosi a Segrate  grazie all'ospitalità di IBM, con la partecipazione di  Francesco Cafiso e Dino Rubino e il successo della sesta edizione di "Etnica", Guida alla ristorazione straniera a Torino, che ha tra l'altro goduto di un'ottima critica da parte de "La Stampa", che trovate anch'essa in allegato.
"Etinica" potrebbe sbarcare nel 2011 a Milano con una edizione ad hoc.
Stiamo cominciando a lavorarci.

Ringraziando quanti, tramite contributi, collaborazione, destinazione a I.H. del 5/1000, ci hanno aiutato, permettendo a I.H. di proseguire il suo lavoro e vi inviamo il più sincero augurio di un sereno Natale e di un felice anno nuovo!

International Help

Per donazioni  IBAN IT44 M030 6909 2191 0000 0109 197

sabato 18 dicembre 2010

ABBIAMO UN SOGNO o è UN DELIRIO ???


Un bellissimo video realizzato da Nerea Ganzarain, con musica di "Bosques de mi mente" e con traccia parlata dallo stesso Eduardo Galeano




 
Nel 1948 e nel 1976, le Nazioni Unite proclamarono le grandi liste dei diritti umani: tuttavia la stragrande maggioranza dell’umanita’ non ha altro che il diritto di vedere, udire e tacere. 

Che direste se cominciassimo a praticare il mai proclamato diritto di sognare? 
Che direste se delirassimo per un istante? 

Puntiamo lo sguardo oltre l’infamia, per indovinare un altro mondo possibile: l’aria sara’ pulita da tutto il veleno che non venga dalla paure umane e dalle umane passioni; 

nelle strade, le automobili saranno schiacciate dai cani; la gente non sara’ guidata dalla automobile, non sara’ programmata dai calcolatori, ne’ sara’ comprata dal supermercato, ne’ osservata dalla televisione;

la televisione cessera’ d’essere il membro piu’ importante della famiglia e sara’ trattato come una lavatrice o un ferro da stiro; 

la gente lavorera’ per vivere, invece di vivere per lavorare; ai codici penali si aggiungera’ il delitto di stupidita’ che commettono coloro che vivono per avere e guadagnare, invece di vivere unicamente per vivere, come il passero che canta senza saper di cantare e come il bimbo che gioca senza saper di giocare;

in nessun paese verranno arrestati i ragazzi che rifiutano di compiere il servizio militare; 

gli economisti non paragoneranno il livello di vita a quello di consumo, ne’ paragoneranno la qualita’ della vita alla quantita’ delle cose; i

cuochi non crederanno che alle aragoste piaccia essere cucinate vive; 

gli storici non crederanno che ai paesi piaccia essere invasi; i politici non crederanno che ai poveri piaccia mangiare promesse;

la solennita’ non sara’ piu’ una virtu’, e nessuno prendera’ sul serio chiunque non sia capace di prendersi in giro; 

la morte e il denaro perderanno i loro magici poteri, e ne’ per fortuna ne’ per sfortuna, la canaglia si trasformera’ in virtuoso cavaliere; 

nessuno sara’ considerato eroe o tonto perche’ fa quel che crede giusto invece di fare cio’ che piu’ gli conviene; 

il mondo non sara’ piu’ in guerra contro i poveri, ma contro la poverta’, e l’industria militare sara’ costretta a dichiararsi in fallimento; 

il cibo non sara’ una mercanzia, ne’ sara’ la comunicazione un’affare, perche’ cibo e comunicazione sono diritti umani; nessuno morira’ di fame, perche’ nessuno morira’ d’indigestione; 

i bambini di strada non saranno trattati come spazzatura, perche’ non ci saranno bambini di strada; 

i bambini ricchi non saranno trattati come fossero denaro, perche’ non ci saranno bambini ricchi; 

l’educazione non sara’ il privilegio di chi puo’ pagarla; la polizia non sara’ la maledizione di chi non puo’ comprarla; la giustizia e la liberta’, gemelli siamesi condannati alla separazione, torneranno a congiungersi, ben aderenti, schiena contro schiena; 

una donna nera, sara’ presidente del Brasile e un’altra donna nera, sara’ presidente degli Stati Uniti d’America; una donna india governera’ il Guatemala e un’altra il Peru’; 

in Argentina, le pazze di Plaza de Mayo saranno un esempio di salute mentale, poiche’ rifiutarono di dimenticare nei tempi dell’amnesia obbligatoria; 

la Santa Chiesa correggera’ gli errori delle tavole di Mose’, e il sesto comandamento ordinera’ di festeggiare il corpo; la Chiesa stessa dettera’ un altro comandamento dimenticato da Dio: “Amerai la natura in ogni sua forma”; saranno riforestati i deserti del mondo e i deserti dell’anima; 

i disperati diverranno speranzosi e i perduti saranno incontrati, poiche’ costoro sono quelli che si disperarono per il tanto sperare e si persero per il tanto cercare; saremo compatrioti e contemporanei di tutti coloro che possiedono desiderio di giustizia e desiderio di bellezza, non importa dove siano nati o quando abbiano vissuto, giacche’ le frontiere del mondo e del tempo non conteranno piu’ nulla; 

la perfezione continuera’ ad essere il noioso privilegio degli dei; pero’, in questo mondo semplice e fottuto ogni notte sara’ vissuta come se fosse l’ultima e ogni giorno come se fosse il primo.

venerdì 17 dicembre 2010

NASCE IL PARCO FOTOVOLTAICO

Cinquantamila pannelli in frazione Tedeschi. Nasce a Leinì il parco fotovoltaico che darà lavoro a 250 persone, frutto dell’accordo tra il Gruppo GDS, holding che controlla Compuprint, e Paris Energia, collegata a Vegatec. Il parco fotovoltaico verrà realizzato entro aprile 2011 e vedrà l’impiego dei nuovi pannelli ad alto rendimento a sistema di inseguimento solare Sunflower.
 
«L’accordo consentirà la costruzione di un parco a forte contenuto innovativo - ha dichiarato l’amministratore delegato di Compuprint Franco Battaglia - Lo sforzo finanziario, pari a 9 milioni di euro, sarà consistente ma, per quanto riguarda le modalità di partecipazione del Gruppo GDS e quindi di Compuprint, coerente con il piano di sviluppo dell’azienda. L’accordo prevede infatti che tutti i 50.000 pannelli che formeranno il parco saranno prodotti da Compuprint». Inoltre ci saranno «ricadute positive anche grazie all’attività di installazione e alla realizzazione di alcuni dei principali componenti del sistema».
 
L’amministratore delegato di Paris Energia e socio fondatore di Vegatec, Paolo Perino, ha dichiarato che «si tratta di un progetto made in Leinì in quanto coinvolgerà le primarie aziende del settore. Dalla produzione del pannello alle strutture e all’installazione. Il parco fotovoltaico verrà quindi costruito utilizzando tutte le tecnologie necessarie e presenti nel territorio di Leinì». Perino si dice soddisfatto anche perché «in questo periodo di evidente crisi finanziaria, la realizzazione del progetto permetterà una ripresa lavorativa delle nostre aziende locali con un impiego di circa 250 lavoratori relativi a tutta la filiera e non soltanto alla produzione dei pannelli».

Fonte:  http://www.pagina.to.it
Nella foto: Paolo Perino e Franco Battaglia

giovedì 16 dicembre 2010

Conclave

 Il  Gruppo Cinque Terre  continua a operare affinchè il 29-30 gennaio si svolga un confronto di due giorni fra tutti i soggetti organizzati nazionali e locali, nell'ambito, il più largo possibile, di coloro che, sinteticamente, possiamo iscrivere nell'area della cultura e delle  forze ecologiste  e civiche, delle reti, dei gruppi e comitati esterni al sistema tradizionale dei partiti, compreso Grillo e l'area del Movimento 5 Stelle (che potremmo chiamare "ecologisti, civici, anticasta" ).

Quindi intendiamo tutti coloro  che abbiano idee o proposte o progetti nella direzione di avviare una trasformazione del paese, del suo modello economico, del suo sistema corrutivo e mafioso, contro la restrizione delle libertà e dei diritti che lo permea, nella direzione di una società orientata ad una transizione  verso una Italia nuova, con un nuovo e diverso modello economico e di rapporti sociali e umani basati su giustizia, qualità della vita, rispetto e dignità delle persone e del lavoro, convivenza e tolleranza. 

Nella nostra impostazione, che è comune ad altri,  i copromotori del Conclave, sono, alla pari e con pari dignità di organizzazione e di intervento, tutti coloro che condividono l'utilità del confronto in cui ognuno esprime, in piena libertà, le proprie idee e proposte. Con impegno stiamo mantenendo rigidamente, per quanto nel nostro piccolo ruolo possiamo , questa impostazione, che dà a tutti pari dignità e ruolo.

Al momento c'è la possibilità che i promotori diventino un lunghissimo  elenco di realtà, molto diverse.
Il GCT, che ha proposto il Conclave in diversi appuntamenti  nazionali ( Bologna/Costituente Ecologista – Firenze/Il Sogno – altri ) sostiene questa impostazione.
Ci sembra un importante occasione storica per tutti per esprimere le proprie idee. Nell'ambito dell' area indicata, non sarà, non deve essere  escluso nessuno,  tranne  chi deciderà di escludersi. La partecipazione, ovviamente, preventivamente non impegna nessuno a nulla, se non a confrontarsi con altri.

Aggiungo personalmente che deve essere chiaro a tutti che, nel caso si arrivi ad una scadenza elettorale nazionale, nessuna delle forze indicate, dalle minori a quelle più rilevanti, sembra essere in grado da sola, neppure tecnicamente, se ne avesse l’intenzione, di essere  presente e quindi di consentire a quella parte di Italia che lo vuole, di potersi esprimere.
Aspettiamo con speranza  che i diversi soggetti coinvolti definiscano le procedure, l'interesse, la disponibilità, l'eventuale intenzione di essere copromotori. dell'iniziativa.

Massimo Marino     


domenica 12 dicembre 2010

“PROVE LIBERE PER UN MONDO MIGLIORE”


Pinerolo martedì 14 dicembre ore 21
presso il Teatro Incontro via Caprilli, 22 - Pinerolo

Prima dello spettacolo avrà luogo la premiazione dei vincitori dei concorsi ‘TROVA LO SLOGAN’ e ‘IL TUO MESSAGGIO AL CINEMA’

Spettacolo teatrale per il Ministero dell’Ambiente sulla valorizzazione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata e il riciclo.
LO SPETTACOLO di Luca Pagliari   “Prove libere per un mondo migliore” è uno spettacolo di sensibilizzazione che nasce dalla volontà del Ministero dell’Ambiente di promuovere e diffondere la cultura della raccolta differenziata, del recupero e del riciclo dei materiali di imballaggio in particolare in Campania. “Prove libere per un mondo migliore” è una finestra aperta sulla nostra quotidianità dalla quale è possibile osservare il nostro modo di rapportarci con i rifiuti, con il superfluo e con tutto ciò che ci lasciamo alle spalle.

“Prove libere per un mondo migliore” è anche la narrazione di alcune storie che, supportate da musiche e filmati, sveleranno gli incredibili percorsi di alcuni personaggi uniti dall’amore per il mondo e dal rispetto verso la natura, piccole grandi storie di uomini in difesa dell’ambiente. 
Visita www.lucapagliari.it

LUCA PAGLIARI
Conduttore èe ideatore di programmi televisivi (“Headline”, RAI TRE; “Figurine”, STREAM;) collabora da 8 anni con RAI EDUCATIONAL.. Dal 1997 è ideatore e conduttore su tutto il territorio nazionale di centinaia di incontri con gli studenti, mirati ad un’opera di sensibilizzazione, di informazione e di prevenzione, in merito alle problematiche giovanili.
   
Info: http://www.nonsolocartaecartone.it/

Piemonte : prima regione d’Italia a introdurre un ticket che darà il diritto di sparare all’interno dei parchi regionali

 

 

La Regione lancia il ticket:  “E’ una risorsa turistica”
Meno vincoli per attirare i cacciatori da fuori !!! 

 

La filosofia che ispira la riforma della legge regionale sulla caccia è semplice: il patrimonio faunistico viene considerato come una risorsa economica e l’attività venatoria diventa uno strumento per promuovere i territori ma anche per fare cassa. E così il Piemonte sarà la prima regione d’Italia a introdurre un ticket che darà il diritto di sparare all’interno dei parchi regionali e nelle altre aree protette a cervi, cinghiali e altri ungulati. E potranno farlo pure i cacciatori che arrivano da fuori Piemonte, anche se il diritto di caccia è limitato alle specie in sovrannumero.

È questa una delle principali novità della proposta di legge illustrata ieri dall’assessore all’Agricoltura e alla Caccia, Claudio Sacchetto (Lega Nord), e dal presidente della terza commissione del Consiglio regionale, Gianluca Vignale (Pdl). «Si tratta - spiegano - di un testo innovativo in grado di soddisfare da una parte le richieste dei cacciatori e dall’altra di promuovere e valorizzare l’attività venatoria come risorsa per il territorio».

Le aree protette : La proposta di legge ammette l’intervento dei cacciatori nei piani di contenimento all’interno dei parchi attraverso il pagamento di un ticket. Saranno i singoli enti gestori dei parchi regionali a decidere l’ammontare dell’onere richiesto ai cacciatori in base anche alla storia (La Mandria a esempio era la riserva di caccia dei Savoia) e al capo abbattuto. Il provvedimento non interessa il Gran Paradiso e l’area protetta della Val Grande, oasi tutelata a livello nazionale.

Via libera alla radio : La proposta di legge - il centrodestra chiederà alla conferenza dei capigruppo di indicarla tra le priorità da approvare in Consiglio regionale - cancella alcuni vincoli logistici ed operativi e «semplifica l’esercizio della caccia in conformità con la normativa nazionale». Si va dall’abolizione del divieto di utilizzo della radio all’ampliamento dei periodi previsti per l’immissione di esemplari di fauna selvatica, dall’inserimento di nuove specie tra quelle cacciabili (come la gallinella d’acqua e l’allodola) all’aumento delle specie cacciabili e dei carnieri giornalieri e stagionali.

I recinti di sparo : Si tratta dell’allestimento di aree riservate che oltre a rispondere ad un’esigenza particolarmente sentita dal mondo venatorio e della cinofilia garantirà ricadute economiche non solo alle aziende agricole che le gestiranno, ma anche all’intero settore turistico-ricettivo.

Più giorni per cacciare : Le giornate di caccia per il prelievo selettivo degli ungulati passano da due a tre e saranno distribuite durante l’arco della settimana per incentivare il cacciatore alla consegna dei capi abbattuti e favorire il completamento dei piani di abbattimento selettivi e numerici allo stato attuale difficilmente raggiungibili.

Il turismo venatorio: La proposta di legge assegna alla giunta regionale il compito di disciplinare l’ammissione di cacciatori residenti in altre regioni per coprire i numerosi posti ancora disponibili e incrementare le entrate degli ambienti territoriali di caccia e dei comprensori alpini, «favorendo così il risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole».

Fonte: "lastampa.it" 11/12/2010 - Maurizio Tropeano

venerdì 10 dicembre 2010

36 Idee

 di Luca Mercalli

Principi generali

Obiettivo primario della politica: non lo sviluppo economico fine a se stesso bensì la qualità della vita, dell’ambiente e delle relazioni umane.

Le 8R di Latouche: Rivalutare, Riconcettualizzare, Ristrutturare, Ridistribuire, Rilocalizzare, Ridurre, Riutilizzare, Riciclare.

Favorire più che la ricchezza economica anche altre forme di ricchezza sociale, come la salute delle persone e degli ecosistemi, l’efficacia della giustizia, le buone relazioni tra i componenti di una società, la solidarietà sociale.

Abbandono del paradigma della crescita continua dei consumi e delle risorse, verso il raggiungimento di uno stato stazionario dei flussi demografici, di materia e di energia.

Riconoscimento e gestione dei limiti fisici del territorio e delle persone. Oltre al diritto di un popolo di eleggere i propri rappresentanti, vi sia  anche la possibilità di vigilare sul loro operato e di ritirare loro la fiducia qualora venga tradita, con interruzione anticipata del mandato.

Territorio, edilizia, energia

Invece dell’inaugurazione, manutenzione, manutenzione, manutenzione!

1) Immediato freno al consumo di suolo: piano regolatore a crescita zero, blocco delle nuove costruzioni residenziali o industriali su terreni agricoli e forestali salvo comprovati motivi di utilità pubblica (il rilascio di nuove licenze per la costruzione di edifici deve comunque essere subordinato all’installazione di pannelli fotovoltaici e solari termici e fabbisogno  energetico non superiore a 50 kWh/m2 anno).

2) Promozione della ristrutturazione e riqualificazione estetica ed energetica dei centri storici e recupero di aree dimesse o degradate da destinare a nuove funzioni edilizie o ricreative.

3) Redazione dell’audit energetico comunale e costituzione gruppo misto esperti-cittadini che produca un piano di transizione globale verso la sostenibilità energetica del comune.

4) Incentivo all’efficienza energetica degli edifici, isolamento termico edifici pubblici e privati in parallelo alla riqualificazione estetica, anche attraverso una ESCO (Energy Service COmpany) o Global Service in servizio energia con FTT (Finanziamento Tramite Terzi: capitolato per una gara d'appalto che obblighi la società vincitrice ad effettuare gli interventi di risanamento energetico).

5) Facilitazione amministrativa nell’impiego di energie rinnovabili: solare (termico e fotovoltaico), idroelettrico da acquedotto o canali già esistenti. Introduzione delle energie rinnovabili e/o di impianti ad elevata efficienza energetica (pompe di calore, trigenerazione) su edifici pubblici (municipio, centri culturali e teatri, scuole, impianti sportivi).

6) Ripristino (qualora caduto in disuso) del diritto d’uso di legnatico per il prelievo familiare di legna da ardere sui boschi comunali, e conseguente manutenzione forestale. Campagna informativa per la sostituzione delle vecchie stufe a legna inefficienti con nuove stufe dotate di controllo dell’aria comburente e sistemi di postcombustione per la riduzione delle emissioni.

7) Razionalizzazione dell’illuminazione pubblica, freno alla proliferazione di nuovi punti luce se non strettamente necessari, utilizzo lampade a basso consumo e riduzione di flusso nelle ore notturne meno frequentate. Eventuale accensione a richiesta per strade periferiche a traffico minimo (esperienze a  Dörentrup, Germania).

8) Immenso e straordinario impegno collettivo per il miglioramento dell’arredo urbano, lotta al degrado lungo le strade, rimozione microdiscariche abusive,  sostituzione segnaletica obsoleta (anche attraverso l’uso di lavoro socialmente utile o tempo libero di pensionati-cassintegrati). Netta riduzione della pubblicità stradale.

9) Abbandonare i progetti di grandi opere di scarsa o nulla utilità e dai grandi costi e impatti ambientali/sociali, a vantaggio di un aumento capillare dei servizi e della qualità di vita a scala locale. Preferire alla nuova costruzione di infrastrutture la manutenzione continua e capillare di quelle esistenti.

10) Scoraggiare l’aumento demografico oltre la capacità di carico del territorio per mantenere la qualità di vita degli abitanti. Favorire la ridistribuzione demografica tra zone sovrappopolate e eventuali borgate spopolate, caso tipico dei comuni montani.

Rifiuti

Non sporcare è meglio che pulire.

11) Campagna per la riduzione della produzione di rifiuti anche in collaborazione con gli esercizi commerciali (riduzione imballaggi e ritiro degli stessi ai punti vendita, prodotti di consumo in confezioni ricaricabili, sacchetti in tela multiuso, incentivo alla vendita di beni durevoli invece che usa-e-getta, servizi collettivi leasing o di quartiere).

12) Raccolta differenziata spinta porta-a-porta con tariffa puntuale  calcolata sul peso e in base alla ripartizione differenziato/indifferenziato, promozione filiera di riciclo materie prime con nuova occupazione e imprenditoria locale. Scoraggiamento dell’incenerimento dei rifiuti, salvo opzione residuale e per alcune categorie (es. rifiuti sanitari), come da normativa europea.

13) Compost da rifiuti organici obbligatorio nelle case dotate di orto-giardino, con riduzione della tariffa di raccolta rifiuti. Ove possibile compost collettivo nelle zone sprovviste di aree verdi individuali. Tentativo di limitare o evitare in alcune zone del comune la circolazione del mezzo di raccolta dei rifiuti organici.

14) Incentivo alla diffusione dei distributori automatici “alla spina” di latte, detersivi, cereali o di altri prodotti sfusi, anche posizionati all’interno di supermercati o di negozi e servizi di ristorazione collettiva, con i quali dovranno essere studiati programmi di riduzione dell’uso di  imballi plastici.

15) Subordinare la concessione di contributi per feste o manifestazioni varie, in base all’uso di stoviglie ceramiche o metalliche lavabili o  materiale biodegradabile (esperienza di Vienna).

Commercio e turismo

I piccoli negozi sono l'anima di un paese. L’imprenditoria locale porta ricchezza al tessuto sociale.

16) Freno alla costruzione di nuovi centri commerciali e rivalutazione del piccolo commercio locale, anche tramite incentivi e diminuzione del carico normativo, soprattutto nei centri storici.

17) Promozione e rivalutazione dell’artigianato locale con punti vendita consortili.

18) Nuova occupazione di qualità ottenibile tramite la promozione delle energie rinnovabili e della riqualificazione energetica in edilizia e nell’industria.

19) Incentivazione turismo a basso impatto ambientale e miglioramento offerta di ospitalità diffusa (hotel, B&B, agriturismi). Scoraggiare l’insediamento di megastrutture turistiche.

20) Ristrutturazione e apertura al pubblico del patrimonio architettonico e culturale sottoutilizzato o trascurato.

Acqua

Bene rinnovabile ma non infinito.

21) Tutela e sovranità pubblica del ciclo dell’acqua. Mantenimento delle fontane pubbliche.

22) Favorire la diffusione di cisterne per raccolta acqua piovana per irrigazione orti e giardini o altri usi secondari (obbligatorio su nuove costruzioni).

23) Recupero della fruibilità dei corsi d’acqua o laghi a fini turistici e di svago (rive degradate, inquinamento…). Incentivazione, dove sia possibile, degli impianti di fitodepurazione.

24) Realizzazione e manutenzione di servizi igienici pubblici (parcheggi, aree mercato, zone turistiche).

Verde e agricoltura

25) Più alberi sul territorio, piantumazione in aree marginali (parcheggi, svincoli stradali), più orti, anche con assegnazione pubblica di piccoli lotti agricoli.

26) Promozione filiera corta prodotti agricoli e accordi tra aziende agricole locali e punti vendita: “Farmer’s Market”. Istituzione di Gruppi d’acquisto solidale e comunale. Last Minute Market su cibo e altri oggetti con scadenza per limitare lo spreco (distribuzione a enti sociali o fasce deboli). Promozione mercatini dell’usato.

27) Nei comuni montani e collinari incentivo alla manutenzione di boschi, muretti a secco, aree di agricoltura marginale, anche con l’impiego di personale per lavori socialmente utili. Incentivo al reinsediamento di professioni agro-silvo-pastorali in aree abbandonate, con formazione di giovani nuclei familiari.

Cultura

28) Corsi per la diffusione della conoscenza del territorio locale e delle sue bellezze naturali e architettoniche, geografia, cultura agraria e enogastronomica, uso dell’acqua e delle risorse energetiche, formazione di una cultura del limite e della  comunità sostenibile.

29) Promozione attività culturali e musicali a basso costo. Iniziative di aggregazione per un uso intelligente del tempo libero  a servizio della collettività locale là dove le risorse economiche pubbliche non sono sufficienti.
Favorire la fruizione delle biblioteche pubbliche (anche come luogo di studio e aggregazione dei giovani) ed ampliare la loro dotazione libraria.
Meno televisione, più relazione.

30) Corsi destinati a tutti i cittadini per la prevenzione dei rischi naturali e artificiali: nozioni e esercitazioni di protezione civile in caso di terremoto, alluvione, frana, incendio, incidente d’auto o sul lavoro. Informazione ed educazione sanitaria e nozioni di pronto soccorso nelle scuole.

31) Favorire l’integrazione etnica: attività culturali per la condivisione di culture diverse (corsi di lingue, cucina etnica, musica, geografia, artigianato dei Paesi di provenienza dei cittadini stranieri).

Trasporti e telecomunicazioni

32) Miglioramento del trasporto pubblico (navette con orari coordinati con scuole e ferrovie) e del trasporto ciclistico privato con la realizzazione di piste ciclabili o la limitazione del traffico in alcune strade, introduzione del “pedibus” per i bambini che vanno a scuola.

33) Incentivo alla diffusione della banda larga e al telelavoro. Sperimentazione della filiera corta anche nei posti di lavoro: privilegiare per le professioni ove ciò sia possibile le assunzioni dei residenti limitrofi per ridurre i tempi di trasferimento.

Rapporti amministrazione-cittadini

34) Miglioramento assistenza ai cittadini negli uffici pubblici. Facilitare il rapporto con i cittadini tramite posta elettronica e procedure informatiche automatizzate in rete (pagamento tributi, certificati, normativa, pratiche edili, rifiuti, ecc.)..

35) Utilizzo del sito Internet del Comune per rendere trasparente l’attività della pubblica amministrazione.

36) Superamento dei localismi e stretta cooperazione con livelli geografici e amministrativi superiori al comune. Coordinamento integrato sul territorio per il miglioramento della fruizione turistica, la lotta all’inquinamento e all’abuso edilizio, la promozione dei prodotti agricoli e dell’artigianato locale.

sabato 4 dicembre 2010

Rivalta di Torino: Città in transizione


Lunedì 13 dicembre - ore 21 - Biblioteca “Grimaldi”

Piazza Martiri della Libertà - Rivalta di Torino:

“Potrebbe Rivalta diventare una città in transizione ?”

con Davide Bassignana - della Rete Italiana delle Città in Transizione.

La Transizione è un movimento culturale impegnato nel traghettare la nostra società industrializzata dall’attuale modello economico profondamente basato su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo e sulla logica di consumo delle risorse, a un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza, che esprime una caratteristica tipica dei sistemi naturali.
I progetti di Transizione mirano a creare comunità libere dalla dipendenza dal petrolio e fortemente resilienti attraverso la ripianificazione energetica e la rilocalizzazione delle risorse di base della comunità (produzione del cibo, dei beni e dei servizi fondamentali).Tutto ciò con proposte e progetti incredibilmente pratici, fattivi e basati sul buon senso, che prevedono processi governati dal basso e la costruzione di una rete sociale e solidale molto forte tra gli abitanti delle comunità. La dimensione locale non preclude però l’esistenza di altri livelli di relazione, scambio e mercato regionale, nazionale, internazionale e globale.
Dalle intuizioni e dal lavoro di Rob Hopkins nascono così in Inghilterra nel 2003 le Transition Towns (ormai centinaia), città e comunità che sulla spinta dei propri cittadini decidono di prendere la via della transizione.

http://www.rivaltasostenibile.it/

Torino: Suolo, bene comune o bene di consumo ?


“Beati i miti perché avranno in eredità la terra” (Mt 5,5)

Sabato 4 dicembre, ore 9.15 presso IRES Piemonte in Via Nizza 18


Il tema del consumo di suolo, bene comune e a scarsità assoluta, è da tempo all’attenzione e nelle preoccupazioni dell’opinione pubblica.
Nei Paesi Ue, il consumo di spazio procapite è raddoppiato nell’arco di mezzo secolo, con un’accelerazione negli ultimi 20 anni, quando ad una crescita demografica del 6% ha corrisposto un incremento dell’urbanizzato del 20%. Nel nostro Paese per quanto riguarda il consumo di territorio dal 1951 ad oggi si è asfaltato e cementificato oltre un terzo della superficie non urbanizzata (circa 11 milioni di ettari); in particolare, fra il 1991 ed il 2001 si sono consumati più di 3 milioni di ettari di territorio agricolo, un’estensione pari a Piemonte e a Liguria messi assieme. La nostra Regione non è esente da tale fenomeno, con dati che saranno illustrati nel corso del convegno. In Italia, il modello di dispersione insediativa affonda le sue radici in epoche lontane e non vi sono segnali per una rinnovata attenzione per il compattamento urbano.

Gli impatti del consumo di suolo sono davanti a tutti per la perdita di terreni naturali e agricoli, spesso fertili, di aziende e produzioni agricole, di cultura e tradizioni rurali, di biodiversità, di paesaggio agrario, ecc., per non parlare degli impatti drammatici, se la citata tendenza proseguirà inalterata, sul dissesto idrogeologico, sulle emissioni di gas serra e sui cambiamenti climatici. In tale contesto, si può convenire con quanti, parafrasando Hans Jonas (cfr. H. Jonas, Il principio responsabilità, 1979), ritengono che il consumo di suolo abbia luogo più nel segno dell’arroganza, dell’abusivismo che non della necessità.

Se, dunque, è indispensabile che gli studiosi provvedano ad individuare parametri capaci di definire cosa correttamente abbia a intendersi per suolo e per consumo di suolo e che siano disponibili dati in grado di quantificare e qualificare le varie tipologie il consumo di suolo (aree edificate e relative pertinenze, da aree destinate a cave, discariche, componente di consumo legata alle infrastrutture viarie extraurbane), urgente è l’esigenza di ricercare, a fine di bene comune, l’equilibrio tra attività umane e “ragioni” del creato, di promuovere “moderne città sostenibili” e di privilegiare l’integrazione fra città e campagna nello sviluppo sostenibile.

Il Convegno si inserisce in un programma di iniziative sul tema del suolo promosse in modo condiviso dagli Uffici delle Pastorale Sociale e del lavoro della Regione ecclesiastica del Piemonte e Valle d’Aosta.
Dal complesso delle varie iniziative emergeranno orientamenti pastorali che saranno messi a disposizioni di parrocchie e unità pastorali, associazioni e movimenti per far conoscere le tematiche in oggetto e agevolare il dibattito attorno a tematiche così complesse.

PROGRAMMA:


9.30 Saluto di don Daniele Bortolussi Responsabile regionale Pastorale Sociale e del lavoro

Il suolo risorsa economica esauribile
Prof. Silvia Novelli Direttrice del Centro Studi per lo Sviluppo Rurale della Collina dell’Università degli Studi di Torino

Per un’analisi geoeconomica del consumo di suolo
Dr. Fiorenzo Ferlaino Dirigente Area Politiche Territoriali-IRES Piemonte

Pianificazione e fiscalità urbanistica: un nuovo approccio al governo del territorio
Prof. Fabio Minucci Docente di pianificazione territoriale presso la II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino

Dottrina sociale della Chiesa: per un approccio al tema Don Sabino Frigato
Docente Facoltà Teologica - Sezione di Torino dell’Università Pontificia Salesiana

Tavola rotonda Moderatore: Arch. Luca Staricco Osservatorio Città Sostenibili del Politecnico di Torino

Partecipanti:
Dr. Leopoldo Cassibba - Agronomo e collaboratore UPL
Prof. Bruno Giau - Professore ordinario di economia politica e forestale
Dr. Gianfranco Corgiat Loia - Dirigente della Regione Piemonte
Dr. Paolo Foietta - Direttore area Territorio- Trasporti- Protezione Civile - Provincia di Torino
Dr. Luca Garello - Assessore Urbanistica Comune di Piossasco

12.50 Conclusioni

“Tu prepari il frumento per gli uomini” (Sal 65,10).
Messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, edito in occasione della Giornata del Ringraziamento 2009, dove si evidenzia come “il nostro Paese detenga un primato nel consumo di suolo, risorsa pregiata e di fatto non rinnovabile, non di rado oggetto di trasformazione senza una corretta pianificazione del territorio e senza controlli adeguati”.


info: Commissione Pastorale Sociale del Lavoro e custodia del Creato - Regione Ecclesiastica Piemonte e Valle d’Aosta Via Val della Torre 3 - Torino Tel. 011/5156355 fax 011/5156359 lavoro@diocesi.torino.it Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

venerdì 3 dicembre 2010

Movimento Valledora (VC): Daneco non passa


Comunicato Stampa

Daneco ritirerà la domanda sui nuovi conferimenti nella bonifica delle vasche di Alice Castello. Lo hanno chiesto un po’ tutti, comprese Arpa e Asl di Vercelli e di Biella. La richiesta di maggiori controlli,di analisi più puntuali e la domanda relativa alla congruità dei materiali ha fatto desistere la ditta. I rifiuti della Sisas Pioltello – Rodano non arriveranno in Alice3.

Bisognerebbe domandarsi , però , cosa viene conferito di preciso nella discarica ex CIS di Cavaglià che si trova a poche decine di metri da Alice2, dalla cascine e dai capannoni e da dove proviene il materiale. Dopo la vittoria sull’inceneritore di Livorno Ferraris, il bioreattore di Cavaglià, ora una grande soddisfazione per Movimento Valledora. Informazione continua e resistenza alla colonizzazione del territorio, alla fine servono e portano risultati, anche se sono indispensabili un lavoro continuo di studio dei documenti e attenzione costante al territorio. Resta la situazione comunque drammatica della zona e dei comuni limitrofi alla Valledora dove permangono aperti altri fronti: il pericolo di spostare solamente i problemi , incombe.

La decisione di oggi è la testimonianza della gravità della situazione. A questo punto ci sembra quanto mai inopportuna la riduzione del personale presso Arpa Vercelli e la ventilata possibilità di chiudere questa agenzia che ha quanto mai necessità di controllare il territorio , in collaborazione costante con Arpa e Asl di Biella, per risolvere problemi comuni. Resta la domanda su come possa la polizia mineraria vercellese, dotata di pochissime unità, controllare un territorio esteso come la provincia di Vercelli, fino alla Valsesia e quando mai la polizia stradale e quella comunale in genere abbiano prodotto controlli sul traffico dei mezzi che trasportano ghiaia e rifiuti. I problemi del traffico pesante in continuo aumento e della salute dei cittadini dovrebbero essere tenuti in maggiore conto. Anche l’attenzione delle unità di polizia stradale potrebbe rivelarsi utilissima.

Utilissima sarebbe inoltre la parola dei medici di base e degli specialisti che curano le malattie dei cittadini della nostra zona. Ufficialmente esistono studi dell’Asl con dati preoccupanti, condotti dai dottori Gabriele Bagnasco- Massimiliano Panella -Cristian Salerno - Luciano Palin. Non si tratta di diffondere dati riservati, ma di mettere a conoscenza della popolazione l’informazione reale in maniera trasparente. In conclusione la domanda è: quanto incidono l’ambiente, l’aria, l’acqua, il cibo nelle malattie delle persone che vivono nei nostri paesi? La questione non è degli ambientalisti, come amano definirci, ma di tutti. Il fatto è che il diritto alla salute è tutelato in primo luogo dai sindaci, coloro che , di solito, esaminano e operano sulle autorizzazioni!

Movimento Valledora ringrazia coloro che hanno sostenuto questa battaglia

(per il Movimento Valledora :Anna Andorno )


Il diritto all’uguaglianza nel mondo che cambia

sabato 4 dicembre 2010 – ore 10
Fondazione Bottari Lattes – Via Marconi, 16 –
Monforte d’Alba (CN)

La non discriminazione nei confronti delle persone provenienti da Paesi terzi
Il diritto a una esistenza dignitosa per tutti coloro che non dispongono di risorse sufficienti

La petizione proposta:

Petizione per una Legge regionale che istituisca in Piemonte, il reddito minimo garantito
La crisi economica internazionale si va approfondendo e mina sempre più le condizioni di lavoro e di reddito dei cittadini di tutti gli Stati europei : ogni tentativo di stimare le conseguenze della crisi viene rivisto continuamente al ribasso e la disoccupazione nel vecchio continente potrebbe raggiungere una media del 10%, (con punte del 20/25% in determinate regioni) cui corrisponderebbero milioni di nuovi soggetti espulsi dal processo produttivo.
Inoltre, in detta drammatica situazione, l’Italia è l’unico Paese, insieme alla Grecia, che non prevede forma di reddito di cittadinanza garantito, poiché lo Stato italiano si limita a finanziare i cosiddetti ammortizzatori sociali principalmente a favore dei lavoratori espulsi dal processo produttivo in determinati settori e per imprese di una certa dimensione.
Rimangono senza alcuna protezione larghe fasce di disoccupati, gli inoccupati, i giovani in attesa di prima occupazione, le persone precariamente occupate, i precari che hanno perso l’occupazione e così via.
Peraltro l’art.34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea impone di “garantire una esistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongono di risorse sufficienti”.
Detta Carta riconosce il diritto al reddito minimo come diritto sociale fondamentale , direttamente riconosciuto dall’Unione non solo ai “lavoratori” ma a tutte le persone (anche non cittadini degli Stati).
Sulla base di detto principio riconosciuto dal diritto comunitario, la REGIONE LAZIO, con Legge regionale n.4 del 20 marzo 2009, ha istituito nel Lazio il reddito minimo garantito, sicché, sulla spinta di detto successo si stanno sviluppando iniziative in altre regioni per ottenere analogo risultato.
Si propone, pertanto, di indirizzare una Petizione sostenuta da migliaia di firme alla Regione Piemonte, che ne ha competenza e spettanza, per l’istituzione di un reddito minimo garantito per tutti i residenti che vivono con in reddito inferiore alla soglia di povertà.

http://serenoregis.org/2010/11/convegno-il-diritto-all%e2%80%99uguaglianza-nel-mondo-che-cambia/

Segreterie Organizzative:

Fondazione Bottari Lattes Tel. 0173 789282 segreteria@fondazionebottarilattes.it

Centro Studi Sereno Regis Tel. 011 549005 comunicazione@serenoregis.org

Movimento Federalista Europeo Tel. 011 4732843 info@centroeinstein.it

SABATO 4 DICEMBRE: MOBILITAZIONE NAZIONALE PER L’ACQUA PUBBLICA


CON I MOVIMENTI A CANCUN E NEL MONDO, PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE

Torino: Manifestazione Regionale sabato 4 dicembre

ore 14 : ritrovo Fontana Angelica in Piazza Solferino

o r e 15 : c o r t e o f i n o a P i a z z a Ca s t e l l o


Live Set : Choro na Manga, Eroi a Tempo Perso

Lhi Balòs, Terminal Traghetti, Fre and the Devil


Dj Set : Charlie, Roby Vaio, Mostricci of Sound,

Cactus, Zuzuluc, Le Grupies, Grumbi

E l e t t r o s c i o c c h i n e

Performance : stencil-graffiti di Pseudo

MORATORIA SUBITO! STOP ALLE PRIVATIZZAZIONI FINO AL REFERENDUM

I n t e r v e n g o n o : Comitati Acqua Pubblica Piemontesi

Collegamenti diretti : con Cancun e Adro

C o n c l u d e : i l p r o f . U g o M a t t e i del Forum Italiano Movimenti per l’Acqua

www.acquapubblicatorino.org

Referendum per l’acqua pubblica - coordinamento piemontese c/o Arci Torino via Cernaia 14 10122 Torino


mercoledì 1 dicembre 2010

Il Ritorno al Nucleare: tutti i problemi sono risolti?


Gassino (TO) Centro Culturale Primo Levi via Don C. Ferrero 3

giovedi 2 dicembre ore 21

Un documentario per far riflettere su un grande problema

Proiezione del cortometraggio:

The Nuclear comeback, il ritorno del nucleare

di J. Pemberton (Nuova Zelanda 2007)

(vincitore di Festival Cinemambiente 2008)

Intervengono:

Gaetano Capizzi , direttore di Festival Cinemambiente

Massimo Marino, del Gruppo delle Cinque Terre


Valledora (VC): No a nuovi rifiuti dalla lombardia


Vercelli, giovedì 2 dicembre, ore 9.45

Il Movimento Valledora invita coloro che sostengono la difesa contro la colonizzazzione del territorio, il suo impoverimento, il diritto alla salute e al lavoro, alla manifestazione a Vercelli, in via XX Settembre, in prossimità dell’edificio “Settore tutela ambientale” della Provincia .

Mentre si svolgerà la Conferenza dei servizi, si terrà un sit-in con informazione ai cittadini.

Esprimiamo il nostro pacifico dissenso per la richiesta presentata dalla ditta Alice Ambiente S.r.l., in data 27/10/2010, integrata in data 4/11/2010, di UNA NUOVA AUTORIZZAZIONE PER il CONFERIMENTO in Alice2“ di ulteriore tipologia di rifiuti provenienti esclusivamente dalle attività di bonifica delle discariche A e B dell’ex stabilimento della ditta SISAS nel comune di Pioltello – Rodano”.

Abbiamo richiesto al Presidente della Conferenza di poter partecipare con nostri rappresentanti , come uditori, alla riunione, MA I CITTADINI NON DEVONO SENTIRE e pertanto, ad oggi, non siamo stati ammessi.

movimento valledora www.movimentovalledora.org