lunedì 7 febbraio 2011

Allarme smog: A Milano la Moratti risponde. Torino resta a guardare


di Andrea Paparella *

L'allarme smog suona sempre più forte a Torino. Stando ai dati raccolti nel dossier "Mal'Aria di città 2011", redatto da Legambiente, il capoluogo piemontese ha superato il limite imposto dalla legge per le polveri sottili (Pm10), fissato a 50 microgrammi per metrocubo, ogni singolo giorno di quest'anno.
In questi primi due mesi del 2011, infatti, Torino sta confermando il trend negativo stabilito l'anno scorso: 134 superamenti in 12 mesi (dato ufficiale), record assoluto fra i comuni italiani che è valso anche la medaglia d'argento fra le città più inquinate d'Europa dietro a Plovdiv, in Bulgaria (dati dell'Agenzia Europea per l'Ambiente). Il picco del nuovo anno è stato raggiunto il 19 gennaio, quando la centralina Grassi ha segnato ben 176 mcg/mc, una statistica davvero preoccupante e che è solo l'esempio più indicativo della generale situazione italiana: ad essere costantemente oltre i parametri consentiti è una vasta area del nostro Paese, corrispondente ad oltre 52mila chilometri quadrati, distribuiti in 15 regioni e 2 provincie autonome. In altre parole, 30 milioni di italiani (circa la metà della popolazione) respirano aria troppo inquinata.

Dal quadro appena descritto appare evidente la portata del problema, una criticità ormai strutturale alla quale quindi dovrebbero far seguito soluzioni altrettanto strutturali. Un'ovvia osservazione peraltro confermata dai deferimenti della Commissione europea presso la Corte di Giustizia, a fronte dei continui sforamenti di cui sopra, e dallo stesso invito di Bruxelles a redigere un Piano nazionale di interventi di ampio respiro. Nonostante i dati ufficiali e i deferimenti suddetti, l'Italia non pare però andare nella direzione che porta a una strategia organica di cambiamento dell'attuale status quo. Anzi. Si procede spesso mettendo in atto provvedimenti cosiddetti di emergenza, come le "domeniche a piedi", ottime per abbassare temporaneamente i livelli di Pm10 e per sensibilizzare i cittadini, ma purtroppo incapaci di risolvere le cause a monte.
Ottimo esempio di questo avanzare senza un piano coordinato è quanto sta accadendo in due fra le città in assoluto più inquinate: Torino e Milano. Dopo la domenica a piedi dello scorso fine settimana, infatti, la Provincia di Torino ha stabilito che oggi (6 febbraio) si circolerà regolarmente e senza alcuna limitazione. «Il blocco dello scorso week end, unito alla pioggia, ha contribuito a un abbassamento dei valori di Pm10 che non giustifica, questa settimana, un provvedimento d'emergenza», questa la motivazione data dall'assessore all'Ambiente Roberto Ronco, il quale ha anche sottolineato come un nuovo blocco verrà valutato per domenica prossima, 13 febbraio. Dati alla mano, le rilevazioni sono oggettivamente migliorate, cosa peraltro ampiamente prevedibile considerando le precipitazioni che hanno colpito Torino tra il 29 e il 30 gennaio. Ma si tratta, appunto, di statistiche falsate che certamente sono già tornate ai pessimi livelli precedenti.

* da   Nuova società                     6 febbraio 2011

Nessun commento:

Posta un commento