Fotovoltaico: l'Italia supera gli USA ed è al quarto posto nel mondo

di  Marco Pagani  *

Eppur si muove: l'Italia nel 2010 ha superato gli USA nel fotovoltaico ed ora è al quarto posto nel mondo, insidiando da vicino il Giappone. (1)

Queste sono le notizie che dovrebbero comparire sulle prime pagine dei media, non i deliri di una classe dirigente corrotta, criminale e incapace.

Nonostante la suddetta incapacità, "il paese reale" si muove bene e festeggia i 150 anni dell'Unità superando persino gli USA di Obama!

Partita con un grande ritardo rispetto agli altri paesi industrializzati, fino al 2009 il fotovoltaico era poco più di una barzelletta. Ora invece, l'Italia è vista come il migliore mercato del pianeta dopo la Germania che ormai ha raggiunto i 17 GW.(2)

Poichè inoltre l'irraggiamento solare in Italia è circa una volta e mezzo quello della Germania, non si vede perchè non dovremmo essere noi i primi, almeno in termini di energia prodotta, magari senza aspettare il 200° anniversario dell'Unità...

Leggi anche

·                                 2010 da record per il fotovoltaico: 39 GW, + 70%

·                                 Quanti pannelli solari per dare energia al mondo?

·                                 Here come the sun: un parco fotovoltaico in ogni comune d'Italia

·                                 Il mini-dossier sull'energia eolica

·                                 Eolico: siamo a 200 GW (+38%)

·                                 L'eolico in Italia cresce anche nel 2010

(1) Fonti: fino al 2009 il database della BP, che oltre a fare disastri con le piattaforme petrolifere, tiene le migliori statistiche energetiche.

Le stime per il 2010 sono invece le seguenti: Germania, USA, Spagna, Italia. Non ho trovato dati per il Giappone, per cui ho estrapolato linearmente (linea tratteggiata), dal momento che la crescita si è tutto sommato stabilizzata.

(2) Se la crescita durerà nel 2011, l'Italia potrebbe superare facilmente il Giappone, e persino la Spagna, che dopo il boom del 2008 è entrata in crisi. Sembra infatti che gli incentivi esagerati abbiano favorito un'ondata speculativa che ha portato a installazioni di cattiva qualità.

* blog Eco Alfabeta