
Ai promotori delle liste Alternativa civica, PiemontEuropaEcologia, Federazione della Sinistra, Beppe Grillo, Sinistra Critica, etc...
Certi di esprimere il disagio, se non lo sconcerto, di un’ampia e articolata parte della cittadinanza torinese che vede nella frammentazione e divisione di queste liste un segno di debolezza e di inconsistenza politica
CHIEDIAMO
di decidere un accordo di ALLEANZA che COLLEGHI le molte, positive, complementari ispirazioni ideali di ciascuna di queste liste, dimostrando senso di responsabilità civile e politica.
Con un accordo nulla impedirebbe a ciascuna di queste formazioni di svolgere il proprio importante lavoro nella società, di esprimere nell’indipendenza la proprie posizioni, ma si eviterebbe la dispersione di voti sulle tante listerelle e il rischio dell’astensionismo o di azioni di protesta quali l’annullamento della scheda elettorale.
Invece, sarebbero veramente tanti i cittadini disposti a votare un insieme di alleati che condividono pochi e basilari VALORI, espressi dal basso, dai cittadini, dai tanti Comitati e associazioni che hanno in questo periodo criticato le scelte non democratiche dell’attuale Giunta comunale.
Di queste non-buone-pratiche potremmo fare un lungo elenco, ma ci limitiamo a citarne alcune :
- l’assenza di azioni efficaci per la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente urbano,
- la non tutela della salute delle persone in una città che è in cima alla lista dell’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico e dagli impianti obsoleti,
- la non tutela della salute dovuto alla scelta di realizzare gli inceneritori,
- la non tutela e valorizzazione dei beni comuni e del patrimonio pubblico, oggi svenduti per ripianare i debiti di una errata politica finanziaria delle ultime Giunte,
- una politica urbanistica non democratica e non partecipata, incapace di dare risposta al bisogno sociale di abitazioni, di garantire a tutti i quartieri i servizi pubblici necessari e contraria ad una cementificazione che favorisce soltanto le grandi speculazioni immobiliari,
- la non riqualificazione (in termini eco-sostenibili) del patrimonio architettonico esistente o la sua sostituzione con edifici a basso consumo energetico – non certo i grattacieli.
- un non sostegno al lavoro e all’occupazione in particolare per i giovani che avrebbero potuto trovare proprio sulla riconversione ecologica e sul potenziamento delle economie locali un elemento di sviluppo
- un non sostegno delle attività artigianali e commerciali minute puntando invece sulla grande distribuzione e sui mega - centri commerciali (ultimo esempio: il Palazzo del Lavoro a Italia 61).
Primi firmatari:
Giorgio Faraggiana (Politecnico di Torino)
Elisabetta Forni (Politecnico di Torino)
Guido Montanari (Politecnico di Torino)
Massimo Zucchetti (Politecnico di Torino)
Per aderire all’appello: giorgio.faraggiana@polito.it
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