A tutti coloro che stanno lavorando alla formazione di liste democratiche, ispirate alla difesa degli interessi della maggioranza dei cittadini, per le elezioni del Consiglio Comunale di Torino e delle sue Circoscrizioni nel maggio 2011.
Ai promotori delle liste Alternativa civica, PiemontEuropaEcologia, Federazione della Sinistra, Beppe Grillo, Sinistra Critica, etc...
Certi di esprimere il disagio, se non lo sconcerto, di un’ampia e articolata parte della cittadinanza torinese che vede nella frammentazione e divisione di queste liste un segno di debolezza e di inconsistenza politica
CHIEDIAMO
di decidere un accordo di ALLEANZA che COLLEGHI le molte, positive, complementari ispirazioni ideali di ciascuna di queste liste, dimostrando senso di responsabilità civile e politica.
Con un accordo nulla impedirebbe a ciascuna di queste formazioni di svolgere il proprio importante lavoro nella società, di esprimere nell’indipendenza la proprie posizioni, ma si eviterebbe la dispersione di voti sulle tante listerelle e il rischio dell’astensionismo o di azioni di protesta quali l’annullamento della scheda elettorale.
Invece, sarebbero veramente tanti i cittadini disposti a votare un insieme di alleati che condividono pochi e basilari VALORI, espressi dal basso, dai cittadini, dai tanti Comitati e associazioni che hanno in questo periodo criticato le scelte non democratiche dell’attuale Giunta comunale.
Di queste non-buone-pratiche potremmo fare un lungo elenco, ma ci limitiamo a citarne alcune :
- l’assenza di azioni efficaci per la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente urbano,
- la non tutela della salute delle persone in una città che è in cima alla lista dell’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico e dagli impianti obsoleti,
- la non tutela della salute dovuto alla scelta di realizzare gli inceneritori,
- la non tutela e valorizzazione dei beni comuni e del patrimonio pubblico, oggi svenduti per ripianare i debiti di una errata politica finanziaria delle ultime Giunte,
- una politica urbanistica non democratica e non partecipata, incapace di dare risposta al bisogno sociale di abitazioni, di garantire a tutti i quartieri i servizi pubblici necessari e contraria ad una cementificazione che favorisce soltanto le grandi speculazioni immobiliari,
- la non riqualificazione (in termini eco-sostenibili) del patrimonio architettonico esistente o la sua sostituzione con edifici a basso consumo energetico – non certo i grattacieli.
- un non sostegno al lavoro e all’occupazione in particolare per i giovani che avrebbero potuto trovare proprio sulla riconversione ecologica e sul potenziamento delle economie locali un elemento di sviluppo
- un non sostegno delle attività artigianali e commerciali minute puntando invece sulla grande distribuzione e sui mega - centri commerciali (ultimo esempio: il Palazzo del Lavoro a Italia 61).
Primi firmatari:
Giorgio Faraggiana (Politecnico di Torino)
Elisabetta Forni (Politecnico di Torino)
Guido Montanari (Politecnico di Torino)
Massimo Zucchetti (Politecnico di Torino)
Per aderire all’appello: giorgio.faraggiana@polito.it
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