lunedì 1 marzo 2010

Piemonte:regione record per i morti da amianto

La bonifica dell’amianto in Italia: una “Grande opera” che non si fa

Un dipendente della farmacia interna alle Molinette (il mega Ospedale di Torino) si è ammalato di mesotelioma. L’Ospedale, con grave ritardo aveva intrapreso alcuni anni fa un percorso verso la completa bonifica. Il dipendente ha poco più di 50 anni e ha lavorato lì per oltre 20, a partire dal 1973, a contatto con le polveri d’amianto sprigionate dai tubi sul soffitto, ricoperti dalla struttura fibrosa killer. L’amianto è vietato in Italia dal 1992 ma è ancora diffusissimo in fabbricati ed edifici pubblici e privati anche nell’interno della città capoluogo di regione. Il pm Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo, il reato ipotizzabile è quello di tentato omicidio colposo. Al momento, però, non ci sono ancora indagati. Il caso delle Molinette ripropone in tutta la sua gravità i pericoli dei lavoratori esposti all’amianto: il mesotelioma è fortemente indicativo di malattia professionale


Il rapporto biennale del Registro nazionale dei mesoteliomi (Renam) fotografa una realtà inquietante. Il 69,8% delle persone colpite ha avuto un’esposizione professionale, il 4,5% familiare, il 4,7% ambientale. Preziosa, quindi, è la bonifica ambientale: a scopo di prevenzione, qualsiasi operazione di manutenzione, rimozione e smaltimento deve essere posta in opera da personale qualificato, formato e corredato da apposite protezioni individuali.
Il Piemonte è regione dove la micidiale malattia è più diffusa . Dai dati segnalati al Renam risulta infatti che il Piemonte (a partire dall’area di Casale Monferrato, sede della Eternit) ha il più alto numero di morti ufficialmente accertati (1.963), seguito da Liguria (1.246) e Lombardia (1.025). Quelli reali si sa che sono molti di più.

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