domenica 21 ottobre 2012

Inside Job, dentro la crisi – proiezione a Carmagnola



Circolo culturale e ricreativo Arci Margot
Carmagnola [TO], via Donizetti 23 - Giovedì 25 ottobre, ore 21.30

“Eureka incontri” presenta: proiezione del film “INSIDE JOB”.
Dentro la crisi economica globale e cosa è costata a miliardi di persone.

Partecipano: 
  -Massimo Marino (Gruppo delle Cinque Terre)
  - Simona Bombieri ( Attac Italia )

Proiezione del film ore 21.30, a seguire dibattito.


Inside Job ha inizio con uno sguardo sull’Islanda, considerata, fino a qualche tempo fa, una democrazia stabile, un paese modello. Un buon posto dove andare a vivere, in cui, però, nell’ultimo decennio, una politica dissennata, dando il via alla deregolamentazione, ne ha determinato la rovina, sul piano ambientale, economico e sociale. Una bolla speculativa, dovuta alla privatizzazione delle banche che con la bancarotta nel 2008 della Lehman Brothers e Aig ha gettato l’Islanda e il mondo intero sul lastrico.
Suddiviso in cinque capitoli, il documentario esamina la crisi globale del 2008 e di cui tutt’ora si pagano le conseguenze, di quello che qualcuno ha definito “tsunami” economico, contestualizzando con precisione la situazione, facendo un passo indietro, mostrando  come e i perché si sia arrivati impreparati a quei drammatici giorni, incapaci di porre rimedio a un meccanismo che, una volta inceppato, ha travolto in maniera inarrestabile l’economia mondiale, causando una recessione senza precedenti.

 Avvalendosi di economisti, giornalisti, docenti, alternando interviste e dichiarazioni di banchieri, esponenti politici a materiali d’archivio, il film con un ritmo implacabile – risalendo fino agli anni ottanta e individuando nella deregolamentazione finanziaria, voluta dall’amministrazione di Ronald Reagan, l’origine del tutto – formula il proprio j’accuse con grande maestria, conducendo lo spettatore in un viaggio all’interno del mondo finanziario statunitense. Ne emerge un ritratto allarmante, un’inquietante relazione tra esponenti del mondo economico e della sfera politica, sia a destra che a sinistra, di ieri e di oggi.
Inside Job mostrando e “spiegando” quel che è accaduto, rende facilmente comprensibili termini quali cartolarizzazione, strumenti derivati, prestiti predatori. Charles Ferguson, autore del documentario, laureato a Berkeley in matematica, mostra di conoscere bene la materia di cui parla, opponendo al cine-pugno di Michael Moore e al suo parti pris, un film teso come un thriller, dal ritmo impeccabile e dalla struttura classica. Meritatamente vincitore del premio Oscar nel 2011, inspiegabilmente Inside Job – espressione inglese per indicare che chi ha commesso il crimine ha le mani in pasta – non ha ancora ottenuto una distribuzione in Italia per il grande schermo.


                                                                                   Serata a cura del  Gruppo delle 5 Terre 

sabato 13 ottobre 2012

L’impronta ecologica e i consumi del Piemonte



Torino, giovedì 18 ottobre ore 20.45, presso Centro Incontri, Corso Stati Uniti 23:
presentazione del Progetto di calcolo di un'impronta ecologica piemontese

L'impronta ecologica è un importante strumento di contabilità ambientale, teorizzato da Mathis Wackernagel negli anni '90 e oggi promosso dall'Ecological Footprint Network, un indicatore teso a calcolare, in termini di ettari di terra equivalenti, il consumo di risorse rinnovabili da parte delle attività umane in confronto con quanto gli ecosistemi sono in grado di offrirci. 

La Regione Piemonte è sempre stata all'avanguardia sulla materia, tramite IRES, ma oggi, causa ristrettezze economiche di bilancio, non è più stata approfondita. Con questo Progetto si intende arrivare ad uno strumento di calcolo per il Piemonte, basato sui consumi ISTAT dei piemontesi, e ad approfondire l'impatto di alcuni beni di consumo, di tipo convenzionale e non (es. cibo biologico). Sia per ottenere una maggiore consapevolezza delle ricadute dei nostri stili di vita, che eventualmente per indirizzare alcune scelte politiche, pur con tutti i limiti intrinseci dello strumento. 

Studio promosso dal Gruppo Consiliare Regionale del MoVimento 5 stelle
   
Lo studio, partendo da dati ISTAT, intende convertire i consumi delle famiglie piemontesi nella corrispondente impronta ecologica, con particolare riferimento ad alcuni prodotti tipici o di largo consumo, come pasta, riso, vino, vestiti, mezzi di trasporto, evidenziando la differenza tra prodotti convenzionali e prodotti a basso impatto. I risultati potranno essere sfruttati per la definizione delle scelte della futura agenda politica piemontese e per l'incentivazione dell'adozione di stili di vita più sostenibili. L'obiettivo in gioco è la sopravvivenza del pianeta e il mantenimento di un benessere accettabile dei suoi abitanti...

Relatori:
Davide Bono, Consigliere Regionale MoVimento 5 Stelle
Simone Contu, Ricercatore IRIS
Alessandro Cerutti, Ricercatore IRIS
Enzo Ferrara, Ricercatore IRIS

iniziativa promossa dal Gruppo Consiliare del M5S

venerdì 12 ottobre 2012

La Santa Alleanza e il Partito Democratico



di  Pietro Polito *

La “strana maggioranza” su cui si regge il governo del Paese nel nome della Tecnica è destinata ad essere sostituita da una “santa alleanza”? Questa possibilità si è affacciata chiaramente dopo la dichiarazione di disponibilità da parte del Grande Tecnico a ritornare al governo, qualora fosse necessario, dopo le elezioni generali della prossima primavera. Il semplice profilarsi di questa eventualità è la prova più evidente di quanto sia stata e sia suicida la politica di quello che al tempo dell’insediamento (imposizione) presidenziale di Mario Monti era il principale partito d’opposizione: il Partito Democratico.

Diceva il grande meridionalista Guido Dorso che la politica è fatta di “occasioni” e che le classi dirigenti si rivelano tali per la loro capacità di cogliere le “occasioni storiche”. Pare proprio che la “classe dirigente” dei Democratici non solo non abbia colto ma abbia sprecato la propria occasione storica. Perché? Perché l’occasione storica, insegna Dorso, va colta nel momento in cui si presenta, quando la storia di un Paese, di una nazione, di una comunità cambia direzione. L’occasione storica non può essere procrastinata, rimandata, adeguata ai tempi delle manovre partitiche. A undici mesi dalla caduta del Sultano e dall’avvento del Grande Tecnico esistono, semmai sono esistite in Italia, le condizioni per un cambio di governo dalla destra alla sinistra?I dubbi sono tanti e forti. Il governo tecnico, come d’altra parte era facilmente intuibile, non è stato e non è una parentesi, anzi, con o senza Monti premier, è diventato l’orizzonte della politica italiana, tanto che la sua conferma è sostenuta da una vera e propria “santa alleanza”, persino a prescindere dal risultato delle urne.

Una “santa alleanza” che è composta dalle forze più potenti del Paese:

1. la Fiat: per Sergio Marchionne un Monti bis sarebbe “un passo avanti per il Paese”, “avrebbe un grande valore”, “aiuterebbe tutti quelli che fanno industria”;
2. la Conferenza Episcopale Italiana: per il segretario della CEI, Mariano Crociata, “momenti eccezionali chiedono una accresciuta coesione delle forze che hanno a cuore il bene e il futuro del Paese”;
3. la Confindustria: per Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, anche se non l’unica, Monti è una possibilità;
4. la cosa bianca, nella sua versione politica, l’UDC di Ferdinando Casini, e nella sua versione sindacale, la CISL di Raffaele Bonanni. Se il sindacalista considera il Grande Tecnico un simbolo di autorevolezza e un bene, il politico, che è l’alleato cercato, evocato e invocato dai democratici, si propone di presentare liste nazionali che chiedano agli italiani di “richiamare Monti in servizio effettivo permanente dopo le elezioni”.

D’altra parte, l’autorevolezza, ma i più dicono la credibilità, di Monti soggioga anche metà del Partito Democratico. Al riguardo è sufficiente riferire le posizioni del costituzionalista, Stefano Ceccanti, corrente veltroniana del partito. Per questi, in caso di sostanziale pareggio dopo le elezioni, il Presidente della Repubblica (se quest’ultimo non sarà lo stesso Monti) “dovrebbe per forza di cose affidargli [a Monti o a un suo sosia] l’incarico di formare un nuovo governo”. Non solo. Secondo Ceccanti, inoltre, nel caso di “una vittoria dell’asse progressisti – moderati, Pd e Udc”, tali forze, che sostengono attualmente il governo, potrebbero e dovrebbero continuare a farlo, principalmente perché “non stiamo vivendo una fase normale”.

La ragione fondamentale per cui si sostiene la continuità con il montismo è che i mercati, Obama, Merkel si fidano del Grande Tecnico, mentre non si fiderebbero di un Bersani o di un Renzi. In particolare il segretario del partito, secondo una parte consistente del suo stesso partito, ha perduto la sua “credibilità internazionale” perché intende allearsi con un partito estremista come Sinistra e Libertà. Allo stesso Ceccanti si deve questa affermazione a dir poco sorprendente: “Le primarie servono come il dito che indica la luna. La luna è Monti, vediamo quale di questi candidati indicherà meglio la luna”. Trasecolo. Che dire? Se la luna in fondo al pozzo è la reiterazione del governo tecnico … povera sinistra! Mi domando e domando ai sostenitori di questa prospettiva: ma davvero l’orizzonte di questo Paese non può essere che il montismo fino alle elezioni generali del 2018? Ma vi rendete conto? Davvero il futuro dell’Italia non può essere che quello di una democrazia sospesa, protetta, guidata, incapace di scegliere e costruire da sé il proprio destino?

Diciamolo chiaro: un partito – il Partito democratico – che “si proponga al centro di un’alleanza con la piattaforma Monti e confini chiari” (Paolo Gentiloni ala veltroniana) è un partito che si consegna alla conservazione. Emanuele Macaluso, un dirigente storico della sinistra, appartenuto all’ala destra di quel partito, quindi un moderato, ritiene che “il Pd così com’è in quasi tutte le regioni non ha i caratteri, la forza politica, i dirigenti, la consapevolezza e la tensione politica e morale per assolvere al ruolo che [la situazione] gli assegna. Oggi, di fronte allo sfascio, alla corruzione, all’avventurismo della destra, il centrosinistra non appare un’alternativa reale” (Caro Valentino [Parlato], sono pessimista, “il manifesto”, giovedì 27 settembre 2012). E ancora in un articolo precedente, Non esiste politica senza partiti (“l’unità”, sabato 22 settembre 2012), ben chiarisce: “L’alternativa alla destra e al populismo (anche quello di sinistra) si combatte con una politica chiara e netta”.

* da  serenoregis.org,  11 ottobre 2012

giovedì 11 ottobre 2012

Torino:manifestazione contro l'inceneritore del Gerbido



IL 20 OTTOBRE 2012, ALLE 14.30 RITROVO PRESSO PIAZZA PALAZZO DI CITTA’ A TORINO

Dopo la chiusura dell’inceneritore di Vercelli a fine agosto...
Dopo la chiusura dell’inceneritore di Reggio Emilia ...
Dopo il recente sequestro da parte della Procura del costruendo inceneritore di Parma...
Dopo l’annuncio dell’assessore regionale all’Ambiente dell’Emilia Romagna dello ”stop alla costruzione dei nuovi inceneritori nella regione e chiusura graduale di quelli esistenti a partire dai più vecchi”...
Dopo il fermo dell’inceneritore di Roma da parecchi mesi ...
Dopo che il ministro dell'Ambiente Clini ha affernato ultimamente che "gli inceneritori sono ormai superati" ...
In attesa della prima sentenza del ricorso al TAR contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale...
 ANCHE  A TORINO VOGLIAMO FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE PER BLOCCARE LA COSTRUZIONE DELL'INCENERITORE DEL GERBIDO E RICONVERTIRE L'IMPIANTO IN UN SISTEMA DI TRATTAMENTO A FREDDO DEI RIFIUTI

Durante la manifestazione sarà possibile ancora firmare la petizione comunale per i residenti nella cintura di Torino e sarà possibile consegnarci tutti i moduli con le firme in vostro possesso presso il banchetto situato tutta la giornata in Piazza Castello angolo Via Garibaldi.


NO INCENERITORE - SI RIFIUTI ZERO  http://www.rifiutizerotorino.org/

SPAZIO WEB PER DOCUMENTAZIONE CATALOGATA
www.zumodrive.com/share/cQnQODQzYT

GRUPPo FACEBOOK: NO INCENERITORE TORINO  
www.facebook.com/groups/noinceneritoretorino?ap=1

Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero