mercoledì 7 giugno 2017

Nuova legge elettorale: appunti provvisori su quella di oggi... domani salta ?



di Massimo Marino

La legge elettorale che si profila sembra essere sorprendentemente bella, semplice, comprensibile da tutti, con pochi " trucchi" nascosti. ( Se verrà confermata, cosa tutta da vedere perché nel PD c’è la coda, a partire dal segretario, di quelli che si augurano che salti, addossando ad altri la colpa per rispolverare il mattarellum-rosatellum, nipotino del porcellum-italicum ).
Non comprendo, ne condivido quindi, molte critiche e perplessità di altri, comprese quelle, affrettate, di Beppe Grillo e di alcuni del M5Stelle che ho l’impressione stiano cadendo nelle ultime ore come salami nella trappola tesa..

La legge non sarebbe solo la sconfitta del PD renziano ma di un sistema di partiti trentennale che ci ha rubato la rappresentatività del nostro voto, che ci siamo ripresi per il momento con il referendum.. 

La soglia al 5% risulterà salutare ( forse non immediatamente) per favorire con il tempo anche una nuova forza autonoma davvero da PD e M5S azzerando i 10 partitini sinistri-ambientalisti-civici-personalisti che tormentano da almeno 15 anni la nostra coscienza. Una forza auspicabile che sarebbe utile al paese ( e forse anche alla salute del M5Stelle quando scoprirà che senza alleati, nella società prima e in Parlamento poi, non si governa un fico secco). Il 5% vuol dire in pratica circa 1,5-1,7 milioni di voti su 51 potenziali, che mi sembra sufficiente garanzia di rappresentare un ragionevole pluralismo.

Personalmente condivido il testo attuale anche sul voto non disgiunto e sulla assenza delle preferenze. Temi su cui vedo girare le più superficiali opinioni critiche in libertà invece di un utile approfondimento sulle conseguenze delle diverse scelte possibili. Opinioni critiche non solo nei partiti, che mi sembra ovvio, ma anche in alcuni esponenti di qualche comitato che non hanno chiaro cosa vogliono fare da grandi.

Per me le preferenze ( che non fanno  scegliere gli eletti ai cittadini, se non 1  fra i 3-4 candidati che i partiti gli presentano in quella circoscrizione) aprono il varco nell' Italia di oggi ( non in quella astratta di noi mammolette democratiche a tutti i costi) a tutti i gruppi di interesse leciti e illeciti, privati, clientelari, mafiosi, mossi a sostenere un eletto ( magari l'ultimo della lista) in cambio della sua fedeltà. Avviene normalmente  in molte elezioni locali o regionali che hanno le preferenze. Inoltre scatenano una competizione interpersonale ( santini etc..) normalmente vinta da chi ha più soldi da spendere ( propri o altrui) per auto pubblicizzarsi. ( Parliamo di 5-10 mila candidati in totale). Infine le preferenze coltivano quella nefasta cultura della personalizzazione della politica dove invece del programma e delle proposte di un partito prevale il marketing del singolo candidato ( il sorriso, le battute su twitter, magari il culo o le tette, ma più spesso il livello economico dei suoi sponsor ). E' vero, non possiamo scegliere esattamente il candidato che preferiamo ( anche a me piacerebbe), ma bilanciando il tutto io  preferisco di gran lunga che le preferenze non ci siano. Avremmo sicuramente un Parlamento più pulito. L'assenza di preferenze, almeno in questa fase storica del paese, è' un contributo a fare più pulita la politica. Ogni partito avrà la piena responsabilità di chi ha messo in lista.

Per la stessa ragione ne consegue l'inutilità del doppio voto  ( inteso in questo caso fra scheda-candidato  del partito  del collegio uninominale e scheda lista-candidati  nella circoscrizione).
Riproposizione del voto disgiunto, una delle tante diavolerie inventate dalle contorsioni dei partiti e partitini degli ultimi 10 anni per la quale io voto un partito ma poi do la preferenza ad un candidato di un altro ( avete mai riflettuto bene sulla logica demenziale che ci sta dietro, scelgo un partito-programma e poi scelgo un candidato-attuatore del programma di un altro partito-programma ?). 

In ogni caso entrambe le questioni, comunque si risolvano, non sono quelle fondamentali checchè ne dicano gli editorialisti di repubblica o del fattoquotidiano, o i furbetti che sperano solo che il tutto salti per tornare a maggioritario, coalizioni preelettorali, premi, mini soglie etc.. 

Però avere la più bella legge elettorale in Europa non farebbe male...

L'unica critica che condivido invece riguarda il numero eccessivo di firme richieste per presentare liste nuove oggi non esistenti. Considerato che c'è comunque la soglia al 5% , richiedendo certo che le firme  vengano raccolte nella gran parte delle circoscrizioni, queste andrebbero ridotte ad un decimo di quelle indicate per ogni circoscrizione.

Va sempre ricordato comunque che senza una modifica dei regolamenti delle Camere che innalzi ( al 5% ? ) i numeri necessari per costruire un gruppo nuovo, gran parte degli aspetti positivi di questa legge verranno a cadere in breve tempo. Pochissimi ne parlano.