mercoledì 31 marzo 2010

Piemonte: come regalare una Regione in 3 mosse (sbagliate)

di Massimo Marino

Vale la pena fare una analisi sui risultati elettorali in Piemonte che hanno molto da insegnare a chi volesse pensare ad una fuoriuscita dal nostro “medioevo “ italiano ed alla costruzione di una alternativa.

In Piemonte si è dispiegata nella forma più larga possibile quella alleanza “postulivista”, autocentrata sul PD, che sta nei sogni di una parte del cosiddetto centro-sinistra italiano. Dodici liste alleate a sostegno della Bresso, dall’ UDC fino a Verdi, Radicali e Rifondazione, compresa qualche lista inventata dell’ultim’ora per raccogliere ( o far perdere) fino all’ultimo voto.

Un caso unico in tutta Italia.

Erano 29 le liste totali (record italiano), grazie in particolare a quel singolare comma scandaloso del regolamento regionale (molto più grave dei casi Polverini-Formigoni) per il quale qualunque consigliere regionale ( capogruppo o responsabile della proprietà del simbolo) poteva far presentare una lista senza la necessità di raccogliere le 17-18mila firme richieste (infatti è presumibile che solo la Lista 5 Stelle le abbia regolarmente raccolte).

Da 2 mesi praticamente tutti i sondaggi davano un testa a testa fra i due principali candidati, Cota e Bresso, con un lieve vantaggio della seconda (1% cioè meno di 20.000 voti), ignoravano la presenza del candidato 5 Stelle (Bono), ne tantomeno stimavano, come è abitudine dei nostri sondaggisti “embedded” la possibile dimensione e origine dell’astensione, delle bianche e nulle. Un singolare caso di giornalismo di regime bipolare che accomuna le due aree politiche che governano, come sezioni di partito, le principali redazioni dei giornali e TV, con una totale prevalenza PD nei tre principali strumenti informativi piemontesi, La Repubblica, La Stampa, RAI 3.

Per capire la dimensione di questo vulnus di democrazia è sufficiente dire che, a risultati acquisiti, dei 3,64 milioni di elettori piemontesi 1,44 milioni (il 39% degli elettori) non hanno votato il candidato di nessuna delle 29 liste presenti (di questi ben 134 mila hanno annullato la scheda o votato bianca ). I due partiti “maggiori” (PDL e PD ) hanno preso insieme 913.494 voti ( il 25% degli elettori ). Se si aggiunge gli alleati principali (Lega Nord 317.065 voti ) Italia dei Valori ( 130.649 voti) UDC ( 130.649 voti) e si aggiunge la lista personale della candidata presidente del centro sinistra si può concludere che le 5 forze politiche attualmente presenti in Parlamento tutte insieme sono state votate da meno del 44% degli elettori piemontesi. Le altre 23 liste hanno raccolto il voto di circa il 17% degli elettori. Il 39% come detto, non ha votato nessuno.

Una conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che da tempo non esiste in Italia nessun bipolarismo, ne tantomeno una vocazione al bipartitismo ma che anzi è crescente il rifiuto radicale delle principali forze politiche in particolare le prime due, che circa 7 elettori su 10, almeno nelle elezioni “locali”, non votano. Dati assolutamente analoghi avevamo segnalato riferendoci alle ultime elezioni regionali in Abruzzo ( caso Del Turco) e Sardegna (caso Soru ).

Non ci sono molti dubbi che sono 4 i “ temi “ prevalenti su cui si manifesta la disaffezione a questa politica e che nulla hanno a che fare con il cosiddetto “qualunquismo”: 1) la Precarietà sociale e del lavoro 2) i grandi temi dell’Ecologismo 3) il rifiuto dello strapotere della Casta 4) la Corruzione (quest’ultimo un po’ meno sentito in Piemonte, probabilmente l’unico record positivo di cui ci si possa con prudenza vantare).

La campagna elettorale, che di fatto i giornali hanno presentato come ed esclusivamente riguardante i 5 partiti suddetti, si è presentata oggettivamente inconsistente:

Sulla Precarità e la Corruzione il tema è limitatamente affrontabile dalle istituzioni regionali.

Sulle logiche della Casta, a parte qualche schermaglia inconsistente, era difficile identificare differenze: pessimo argomento comunque per il centro-sinistra locale, specie dopo la diffusione della notizia della doppia liquidazione ai consiglieri uscenti (ereditata dalla precedente coalizione di centro-destra e tranquillamente mantenuta, quasi tutti d’accordo, da quella di centro-sinistra ) e la diffusione ripetuta delle tabelle che indicavano i consiglieri piemontesi fra i più pagati, insieme a quelli della Calabria; (fino a 15 anni fa era esattamente l’opposto, tant’è che il Piemonte, all’epoca di Brizio, veniva definito, positivamente, come la regione “sabauda”).
Da aggiungere una campagna elettorale spendacciona da entrambi i principali contendenti, assolutamente diversa dalle precedenti, con manifesti e faccioni (e slogan da barzelletta ), pagati salatamente, su tram ed autobus di tutta la regione, che hanno finalmente fatto conoscere le facce semisconosciute di un buon numero di consiglieri regionali uscenti già tre mesi prima del voto. Per non parlare del sontuoso enorme pulman bianco ( Avanti con Bresso) che ha girato mezzo Piemonte, osservato da molti con motivata perplessità.

Di corruzione e mafia poco si è discusso, tranne qualche afflollatissima e preoccupata conferenza, con Libera e Caselli, del tutto a lato della bagarre elettorale.

Impossibile una discussione, complessa, sul grande problema della Sanità, (78% del bilancio regionale) , in particolare nomine, costi unitari, efficienza e liste di attesa su cui mancano, come è noto a chi se ne occupa seriamente, dati e procedure affidabili e neutrali, non essendoci, non casualmente, un Ente terzo che faccia le verifiche; problema italiano fra i più gravi e incredibili, tema che andrebbe rapidamente messo all’ordine del giorno se esistesse nel paese una forza riformista. Il tema ha affascinato per un pò i giornalisti, in difficoltà di argomenti, poi si è spento da solo, in mezzo ad un mare di numeri contraddittori perfino all’interno della stessa coalizione.

Sui temi che noi chiamiamo in senso ampio compiutamente ecologisti si è centrato il nocciolo della campagna elettorale e sono quelli che ne hanno deciso le sorti; con un problema: che sui principali argomenti, la TAV (che ha assunto un significato più generale che andava ben al di là della Val di Susa) , gli Inceneritori (uno in avvio ed altri 2-3 in progetto), la Tangenziale Est di Torino, l’Inquinamento delle città (Torino ed il Piemonte vantano da tempo un assoluto record negativo) i due competitors principali avevano assolutamente le stesse identiche posizioni, in qualche caso nessuna posizione formalmente espressa.

Ad esempio il cosidetto “programma” della coalizione Bresso, un faldone illeggibile di circa 70 pagine, che quasi nessuno ha letto, non conteneva fino a 3 giorni dalla scadenza una sola parola sul problema inquinamento (mentre falliva la domenica ecologica Chiamparino-Moratti nell’ indifferenza di molti comuni, meno di loro preoccupati da un possibile avviso di garanzia; un succedaneo insignificante per rispondere ai dati diffusi ampiamente che dicevano che a metà febbraio le due metropoli avevano già raggiunto i 35 “sconfinamenti” permessi nell’arco di 12 mesi dell’anno).

Sugli Inceneritori, a seguito di una timidissima richiesta dei Verdi di esprimersi contro, il Pd e la Bresso supplivano alla “dimenticanza” inserendo nella versione finale, nelle ultime ore, la conferma dell’Incenerimento come soluzione del problema. Questione poco nota e divertente, come poco noto ma meno divertente è se alla fine i Verdi hanno formalmente firmato il programma o se, chi lo ha fatto, lo ha fatto a nome della lista.

Sulla vocazione del PD a cancellare gli “ecologisti “ dalla scena, preoccupati dall’imminente risultato francese, si potrebbe scrivere un libro; sono noti solo alcuni dei modi attraverso i quali questa vocazione antiecologista si è manifestata: alcune figure marginali collocate nella lista Bresso, il veto assoluto a parlare dei Verdi nell’informazione locale, una lista “autonomista” nata negli ultimi giorni con la scritta Europa Ecologia a lato, risultato circa 4000 voti, 0 ,2%, ma forse sufficiente a far saltare un eletto dei Verdi perso per un migliaio di voti; assoluto rifiuto ad accettare con i Verdi quell’accordo tecnico fatto con Rifondazione (nessun assessore, presenza nel listino in cambio della non adesione formale al programma ).

Ma il vero capolavoro del PD riguarda la TAV e i Verdi Verdi.

Sulla TAV c’è poco da dire: mentre si susseguivano provocazioni, carotaggi inutili, botte e incendi di sconosciuti ai presidi, a cui il movimento dei NoTav rispondeva con ripetute manifestazioni , ( inclusa la presenza a quella torinese dell’ 8 marzo che confermava una attivissima presenza di donne nei No Tav ), fino alla più grande, per la quale si è parlato di 40.000 persone, gli esponenti del PD insistevano sull’ “isolamento “ dei No Tav. Fino ad inventare quell’incredibile autogol della manifestazione Si Tav ideata da Chiamparino al Lingotto: qualche centinaio di militanti e di sponsor confindustriali.
Ma il vero capolavoro è stato raggiunto dai due soliti parlamentari PD che in più occasioni hanno giustificato la repressione ( per fortuna solo in minima parte esauditi) contro i facinorosi che allignerebbero fra i “quattro gatti” NoTav. Una singolare tenzone non solo svolta con comunicati stampa ma proseguita a tutte le ore del giorno su Faceebook, dove la possibilità dell’insulto reciproco è più facile, in un confronto diretto con i nemici; un vero capolavoro per il quale Cota dovrebbe almeno spendersi in un personale ringraziamento con i due suddetti.
E’ finita così che a 10 giorni dal voto, anche in seguito ad un appello di cui pochi parlano, firmato da molte decine di No Tav e dilagato su FBK, il fronte No Tav è uscito dall’ “ isolamento” schierandosi apertamente a favore dell’unica lista apertamente No Tav , quella dei 5 Stelle. Risultato: 90.000 voti e due eletti da Grillo nella regione ( 10 volte i 9.373 voti mancati dalla Bresso), 20-30% ottenuto dai grillini in numerosi comuni della valle azzerando verdi e rifondazione, il dilagare del voto disgiunto in tutta la regione, molte migliaia di voti, fino al punto che, incredibilmente, nell’area torinese, i partiti del centro-sinistra hanno preso più voti della loro candidata.

Per ultimo i Verdi Verdi : dopo almeno una decine di incontri ( torinesi e romani) era pressocchè acquisito il possibile miracolo che con i Verdi, oltre alla Civica, oltre ad un gruppetto autonomista, ci fosse anche la lista di Lupi, consigliere uscente, da anni nel centro-destra con una superficiale connotazione ecologista, dopo una presenza nei Verdi fino ai primi anni ’90. Tutti apparentemente disponibili e interessati a partecipare al percorso avviato verso la Costituente ecologista.

La possibile riaggregazione, data per acquisita perfino sui giornali, prevedeva come unica soluzione la presenza di un ecologista nel listino Bresso. Questione non di poco conto; non solo perché questa aggregazione avrebbe probabilmente dato ai Verdi due rappresentanti e magari una terza presenza in Giunta in caso di successo significativo; ma perché la nuova collocazione dei Verdi Verdi nel centro-sinistra, da anni accreditati all’1-1,5%, non era per nulla irrilevante in una competizione dove lo scarto fra i due contendenti era valutato in qualche decina di migliaia di voti. Questione ripetutamente segnalata e nota agli " addetti ai lavori".

Il rifiuto arrogante del PD, nel quale era stato sanzionato dall’inizio ( sponsor Bersani ) l’obiettivo di impedire nel nuovo Consiglio la presenza di eletti in qualche modo anti Tav o davvero ecologisti, a parole motivato dall’intoccabilità del listino, ha riportato all’ultimo momento i Verdi-Verdi nell’alveo del centro-destra, con 33.411 voti ottenuti (1,76 %), il doppio di quanto ottenuto dai Verdi (0,76%), un quinto dei quali sarebbe stato sufficiente a invertire il risultato ed a riconfermare la Bresso.

Questa telenovelas, tutta assolutamente vera e verificabile, insegna come un singolare cocktail di arroganza e incapacità politica può regalare in poche mosse sbagliate una Regione, che non si merita e poteva evitare cinque anni di Cota…

Agli ecologisti indica come la strada di un nuovo movimento politico che li unisca attraverso una nuova larga aggregazione non è più questione dei prossimi mesi, richiede il coraggio di cambiare e non permette improvvisazioni.

lunedì 29 marzo 2010

NO TAV - appuntamenti

Alpignano - mercoledì 31 marzo ore 19

APPELLO ad una partecipazione di massa Al prossimo Consiglio Comunale di Alpignano (convocato per mercoledì 31 Marzo alle ore 19:00) nella Sala consigliare provvisoria Presso l’Hotel Parlapà - Via Fornace, 49 ALPIGNANO


Il consigliere Fornasier Armando (del comitato no tav di Alpignano) presenterà una mozione che, in coerenza con le delibere storiche e recenti del nostro comune, ribadisce la contrarietà al TAV alla luce anche dei risultati del lavoro dell'Osservatorio; ed inoltre la contrarietà alla campagna di sondaggi già avviata, al tunnel geognostico, al nuovo Osservatorio, ecc.. La mozione -che è stata sottoscritta anche da altri 4 consiglieri- vuole dissipare ogni ambiguità del Comune di Alpignano che deriva, da un lato dalla insufficiente informazione, dall’immobilismo, dall’indolenza degli ultimi tempi (anche nei confronti del consiglio comunale) e dall’altro dalla decisione -presa unilateralmente dal sindaco- di partecipare ai lavori del nuovo Osservatorio che sta progettando la nuova linea TAV e di cui ha la governance della realizzazione.
Infatti tale decisione è stata presa senza consultare e nemmeno informare il consiglio comunale (che è l'organo deputato a definire le linee politiche di indirizzo) e quindi senza che il consiglio comunale abbia potuto dibattere ed esprimersi a maggioranza. Di fatto oggi, il comune di Alpignano -in spregio a tutte le mozioni No TAV deliberate fin dal 1994- sta prendendo parte ai lavori del nuovo Osservatorio la cui partecipazione -ricordiamo- è stata vincolata alla preventiva sottoscrizione di un testo in cui esplicitamente si dichiara “…di voler partecipare alla realizzazione dell’opera….”.
L’approvazione di tale delibera è importante, oltretutto, per l’effetto che potrebbe avere nell’Osservatorio e negli altri comuni della gronda.


Villarbasse - giovedì 1 aprile ore 21
Auditorium Scuola Media Villarbasse ,via San Martino 24 Villarbasse

Amministrazione Comunale di VillarbasseColdiretti – Federazione Provinciale di TorinoColdiretti – Sede Territoriale di RivoliWWF PiemonteSilvio Durante, Dottore forestaleQuali danni provoca un cantiere TAV? Quali saranno le conseguenze della perdita di falde idriche sul piano agro-pastorale?
Luca Giunti, Guardiaparco PN Orsiera-Rocciavrè
Quali saranno gli effetti del consumo del territorio libero e della mancanza dell’acqua su flora e fauna selvatica della Collina?
Claudio Cancelli, Ingegnere, ex docente Politecnico di TorinoPerchè l’Alta Velocità è economicamente insostenibile nel nostro Paese?Quale Lavoro e quale Benessere porteranno il TAV sul territorio?

sabato 27 marzo 2010

Torino-Il tetto del Palagiustizia si tinge di verde

Stanziati dal Comune di Torino i fondi per realizzare un impianto fotovoltaico sul tetto del Palazzo di Giustizia

L'impianto, composto da 600 moduli fotovoltaici, produrrà ogni anno 124 mila kWh di energia rinnovabile. I lavori saranno affidati a Iride
Presto il Palagiustizia torinese si tingerà di verde. Lo stanziamento di 763 mila euro da parte del Comune permetterà l'intallazione da parte di Iride di 600 moduli fotovoltaici sul tetto del palazzo intitolato a Bruno Caccia. L'impianto fotovoltaico avrà una potenza complessiva di 108 kWp e produrrà ogni anno 124.200 kWh di energia "verde".

I fondi necessari all'intervento sono quelli resisi disponibili grazie al ribasso di gara e ad altri capitoli di spesa derivati dalle opere di manutenzione straordinaria per il completamento della copertura che risalgono al progetto approvato dalla Giunta nel 2006 e finanziato dal 2007 con la contrazione di un mutuo. Si tratta quindi di un intervento che non produce oneri e spese aggiuntive per il Comune di Torino.

(da www.ecodallecitta.it )

Già raggiunti i 35 giorni di superamenti di Pm10 nelle centraline di alcune città piemontesi

A meno di 50 giorni dall’inizio dell’anno i giorni di sforamento dei limiti in molte città piemontesi erano già oltre la soglia fissata dall'Unione Europea. Ad Alessandria il limite di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10 per più di 35 giorni all'anno è stato raggiunto il 17 febbraio.

E’ Alessandria quest’anno ad essere il primo capoluogo piemontese fuorilegge per smog. Dal 17 febbraio la città ha esaurito il proprio bonus di giorni di superamento delle concentrazioni di polveri sottili consentito dall'Unione Europea. Gli Stati membri non possano superare il limite di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10 per più di 35 giorni all'anno: termine che Alessandria ha raggiunto , ad appena 47 giorni dall’inizio del 2010. Alla stessa data il dato non era meno preoccupante a Torino (32 giorni di sforamento in piazza Rivoli), ad Asti (31 giorni) e Bra (31 giorni).A Novara erano 27 i giorni sopra quota 50 mc/mc, a Vercelli 18, a Biella 17, a Cuneo e a Verbania già 16.

Torino, è di fatto la prima grande città in Italia a superare i valori limite fissati dalla normativa europea. Il capoluogo piemontese ha raggiunto i 35 giorni il 10 febbraio. A quella data, i giorni di superamento delle Pm10 dall'inizio dell'anno, sono stati 13 a Roma, 26 a Napoli e 31 a Milano

(notizie da http://www.ecodallecittà/ febbraio 2010)

martedì 23 marzo 2010

Verbania (VCO) Facciamo a meno della diossina


Verbania Intra (prov.VCO)


lista VERDI CIVICA

mercoledì 24 marzo ore 20,45


"Facciamo a meno della diossina"


Hotel Il Chostro, via Cervi 14

lunedì 22 marzo 2010

No Tav in viola

di Giovanni Catanzaro

Sabato 20 marzo, giornata nazionale contro tutte le mafie, un corteo di un migliaio di persone ha attraversato il centro di Torino. Nell'appuntamento indetto dal Popolo Viola consistente è stata la presenza dei No Tav sopraggiunti dalla Val di Susa. L'equazione Tav=Mafia è da tempo denunciata in Valle, comparendo persino sui fianchi delle montagne, per tanto del tutto naturale è stato per il movimento contro l'alta velocità Torino- Lione accettare l'invito degli organizzatori a partecipare all'iniziativa.

Del resto dal microfono gli organizzatori hanno ribadito come: "La manifestazione di Torino è una manifestazione libera, senza partiti, fondata sui fatti! Non è una manifestazione retorica. La mobilitazione di Torino dice che la TAV è inutile e dannosa, antieconomica oltre che devastante per l'ambiente e salute, ed è al contempo una mobilitazione che denuncia anche le infiltrazioni mafiose che vi sono in questi cantieri".

Di sicuro la questione dell'Alta Velocità rimane centrale nell'agenda politica e sia il centro sinistra quanto il centro destra sono consapevoli che dovranno ancora fare i conti con il Movimento No Tav che, malgrado i molti attacchi e il passare degli anni, gode di ottima salute.

No Tav in viola ( da Nuova Società )


giovedì 18 marzo 2010

Pinerolo in Piazza Verdi - sabato 20 marzo dalle ore 15

Ci fu un tempo in cui i Mo.st.ri. vivevano in pace con gli uomini, i primi si nutrivano di rifiuti e restituivano agli uomini tanta buona terra per tornare a far crescere buoni frutti. Un giorno l’uomo scoprì il consumismo e ben presto non seppe più dove mettere i rifiuti che ormai non erano commestibili per i Mo.st.ri.


Crebbero così enormi discariche e inceneritori con camini alti fino al cielo, e la terra diventò sempre più povera e incapace di produrre frutti senza di enormi quantità di concimi artificiali, diserbanti e insetticidi.”



Piemonte: lista VERDI CIVICA (prov. Torino)

Questa è la fiaba che sabato 20 marzo racconteremo ai vostri bambini … ma è solo frutto della fantasia o piuttosto è un racconto che rispecchia il nostro stile di vita?..... Ed è proprio con i bambini che possiamo iniziare un’esperienza di cambiamento che coinvolga la sfera delle nostre attività quotidiane (dal fare la spesa, al preparare i cibi, allo smaltimento dei rifiuti prodotti). Questo e tanto altro ancora sarà il motivo dell’incontro di sabato prossimo….

Programma:
Ore 15,00: si accolgono i bambini e le famiglie e si illustrano le attività
Facciamo il compostaggio (a tutti sarà offerto un vasetto di compost fatto in casa)


Ore 15,30: "La vera storia del Mo.st.r.o. mangia rifiuti". Fiaba per bambini grandi e piccini
Ore 16,30: "Merenda con frutti bio"
Grande gioco-rifiuti per bambini fino a 10-12 anni
Ore 17,30: Primo corso di cucina a "rifiuti-zero"Merenda sinoira
Ore 18,30 Chiusura della festa

La Stampa Ambiente, il nuovo canale de LaStampa.it

LaStampa.it ha inaugurato La Stampa Ambiente, il nuovo canale incentrato su temi importanti e attuali quali l’ecologia, le energie rinnovabili, il clima, la natura, contraddistinto dall’alta qualità dei suoi contenuti.
Grazie agli articoli di qualità e ai frequenti aggiornamenti è possibile scoprire informazioni e dettagli su alcune delle questioni fondamentali per il Pianeta; gli articoli sono accompagnati da una ricca area multimediale: questa comprende video e gallerie fotografiche che raccontano in modo ancor più completo le emergenze affrontate dalla Terra

Sul canale sono presenti due approfondimenti speciali: “Voce alla rete” dà spazio ai blog, riprendendo e aggregando i post online, mentre su “Voce agli esperti” è possibile leggere articoli scritti da professionisti specializzati come Mario Cucinella, architetto noto per l’attenzione alla progettazione sostenibile.Infine sono presenti anche i blog sull’ambiente tenuti dai giornalisti de La Stampa.

La Stampa Ambiente si propone come punto di riferimento per chiunque desideri conoscere e rimanere aggiornato su ecologia, clima e natura, e raggruppa tutte le notizie, i video e le fotografie rendendoli d’immediata consultazione.

mercoledì 17 marzo 2010

Lista VERDI CIVICA a Trino Vercellese


manifestazione Lista VERDI CIVICA a Trino Vercellese


domenica 21 marzo dalle 14 alle 17 a Trino Vercellese

presso porticato della sede municipale, Corso Libertà 70

NO AL NUCLEARE, SI AL SOLARE

Il Nucleare è economico? Sicuro? Conveniente? È’ la sola risposta possibile?
No, non è nulla di tutto questo, ma sta ritornando in Italia e uno degli impianti potrà essere proprio a Trino Vercellese

Per spiegare le ragioni contro l’ipotesi del nucleare e a favore dell’energia solare intervengono:

Angelo Bonelli Presidente dei Verdi

Claudio Fecchio candidato al Consiglio Regionale nella provincia di Vercelli

martedì 16 marzo 2010

Il futuro dei verdi e degli ecologisti in Italia e in Europa

Torino Mercoledì 17 - ore 20.30
sala Hamman, via Fiocchetto 15

Incontro con Gigi Stancati (lista Verdi Civica)

Intervengono:

Marco Boato, Enrico Deaglio, Giovanni De Luna

Torino: presidio a Stampa e Repubblica:più attenzione all’ecologia

mercoled' 10 marzo
I VERDI PIEMONTESI con il candidato alle liste Regionali FERNANDO GIARRUSSO (lista verdi-civica) hanno presidiato la sede dei quotidiani LA STAMPA e REPUBBLICA chiedendo maggior attenzione da parte dei media alle questioni legate all'ambiente, all'ecologia, all'inquinamento e alla salute dei cittadini.

Il candidato Giarrusso a seguito del presidio e' stato ricevuto dalle testate giornalistiche le quali hanno promesso di dare maggiore risalto alle politiche ambientali.

giovedì 11 marzo 2010

RIFIUTI:NO ALLA DISTRUZIONE, SÌ AL RECUPERO


Grugliasco (TO) giovedì 25 marzo ore 16

via Leonardo da Vinci 44 aula C del complesso didattico

Giornata informativa destinata agli studenti e al personale
del polo universitario di Grugliasco

Il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani sta assumendo connotati sempre più preoccupanti. Infatti, a fronte di una produzione che cresce in continuazione, le proposte di smaltimento non sempre si rivelano adeguate. In particolare, la realizzazione dell’impianto di termodistruzione nei pressi del polo universitario di Grugliasco fa sorgere numerosi interrogativi, legati soprattutto all’effetto dell’impianto sulla salute dei cittadini e al timore che la necessità di bruciare grandi quantitativi di rifiuti penalizzi, di fatto, la loro raccolta differenziata.

intervengono:
Piero Claudio Cavallari, portavoce del CARP
I rifiuti: una risorsa preziosa da recuperare integralmente

Carlo Nebbia, prof. ordinario di Farmacologia e Tossicologia Veterinaria
Problemi di sanità umana e animale legati a contaminazioni da sostanze diossinosimili


Roberto Topino, medico specialista in Medicina del Lavoro
Possibili ricadute sulla salute pubblica di un impianto di termodistruzione dei rifiuti

giovedì 4 marzo 2010

Proposte per un nuovo movimento: NO TAV – SI VAT

Ogni pasto che facciamo, percorre in media quasi duemila chilometri con aerei, navi o camion, prima di giungere a tavola, anche a causa di stili di vita poco attenti alla stagionalità nei consumi e che sprecano energia….

La Coldiretti, in concomitanza con il blocco del traffico delle principali città del 28 febbraio , ha presentato in un gazebo a Torino la prima «dieta antismog», con la lista nera dei cibi da evitare per contribuire a migliorare l'aria e salvare ambiente e salute. Una iniziativa di sensibilizzazione denominata «Cambiamo l'aria». Nella quale è stata indicata una “ top ten dei cibi che inquinano di più “Per la Coldiretti la parola d’ordine è quindi «mangiare prodotti locali per aiutare l’ambiente». Usando prodotti locali, di stagione e a chilometri zero, facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia può arrivare ad abbattere fino a mille chili di anidride carbonica l’anno. Il consumo di prodotti fuori stagione provenienti da migliaia di chilometri di distanza è - sottolinea la Coldiretti - una tendenza snob in forte ascesa che concorre peraltro a far saltare i budget con prezzi superiori fino ad oltre dieci volte a quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy ed «appare del tutto ingiustificata» perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e poco saporiti.


L’iniziativa, condivisibile, in una regione dove la questione TAV in Val di Susa resta al centro dell’attenzione, ci fa riflettere sulla quantità di interventi di tecnici ed esperti che continuano ad indicare “ingiustificata” la decisione di insistere sul progetto TAV in Val di Susa per i costi e in aggiunta per gli effetti dirompenti anche nella suo prolungamento verso Torino.
Effetti che si rivelano impressionanti per chi volesse leggere le “Osservazioni tecniche al progetto preliminare e relativo SIA delle variazioni/integrazioni richieste dalla Regione Piemonte con DGR n. 68-10051 del 21/07/2003 al Progetto preliminare relativo al nodo urbano di Torino, potenziamento della tratta Bussoleno-Torino e cintura merci, già pubblicato il 10/03/03, depositato in data 10/12/03 ai sensi della L. 349/86 “, diffuse in questi giorni.


E’ evidente la contraddizione fra l’idea, condivisibile, di sostenere lo sviluppo dei consumi, non solo alimentari, verso il “km ZERO” e l’ipotesi ,non dimostrata, di un’ aumento sconfinato, poco credibile, di traffici merci lungo l’asse alpino piemontese.
Per questo proponiamo la nascita di un nuovo movimento: SI VAT: (cioè: Si Vicino A Te) un po’ più ecologista, meno costoso, più utile per l’economia e l’occupazione, specie quella agricola del Piemonte, ed anche un po’ più realistico per i prossimi anni.

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NO TAV – SI VAT…
Ciliegie del Cile percorrono per arrivare sulle nostre tavole 11.970 chilometri, consumano 6,9 kg di petrolio e emettono 21,6 kg di Co2 per chilogrammo di prodotto

Mirtilli dell’Argentina percorrono per arrivare sulle nostre tavole 11.180 chilometri, consumano 6,4 kg di petrolio e emettono 20,1 kg di Co2 per chilogrammo di prodotto

Anguria del Brasile percorre per arrivare sulle nostre tavole 9.175 chilometri, consuma 5,3 kg di petrolio e emette 16,5 kg di Co2 per chilogrammo di prodotto

Noci della California percorrono per arrivare sulle nostre tavole 8.657 chilometri, consumano 5 kg di petrolio e emettono 15,6 kg di Co2 per chilogrammo di prodotto

More del Messico percorrono per arrivare sulle nostre tavole 8.319 chilometri, consumano 4,8 kg di petrolio e emettono 15 kg di Co2 per chilogrammo di prodotto

Salmone dell’Alaska percorre per arrivare sulle nostre tavole 7.847 chilometri, consuma 4,5 kg di petrolio e emette 14,1 kg di Co2 per chilogrammo di prodotto

Asparagi del Perù percorrono per arrivare sulle nostre tavole 7.018 chilometri, consumano 4 kg di petrolio e emettono 12,6 kg di Co2 per chilogrammo di prodotto

Meloni del Guadalupe percorrono per arrivare sulle nostre tavole 5.440 chilometri, consumano 3,1 kg di petrolio e emettono 9,8 kg di Co2 per chilogrammo di prodotto

Melograni di Israele percorrono per arrivare sulle nostre tavole 2.324 chilometri, consumano 1,3 kg di petrolio e emettono 4,2 kg di Co2 per chilogrammo di prodotto

Fagiolini dell’Egitto percorrono per arrivare sulle nostre tavole 2.130 chilometri, consumano 1,2 kg di petrolio e emettono 3,8 kg di Co2 per chilogrammo di prodotto.

Anche la lista 5 stelle in Piemonte

Come avrete letto sui giornali, il dado è tratto: la lista Movimento 5 Stelle Piemonte è stata ammessa e parteciperà alle prossime elezioni regionali. Ci servivano 13.000 firme, ne abbiamo raccolte oltre 17.000: e per questo non possiamo che ringraziare le tantissime persone che ci hanno dato una mano, perché il numero non è certo piccolo.

Tanto per darvi un’idea di che cosa voglia dire raccogliere 17.000 firme, andare a prendere i relativi certificati elettorali in qualche centinaio di comuni e mettere insieme ogni firma con il suo certificato, poi ricontrollare, impacchettare, portare, ho girato qualche secondo di immagini durante una di queste nottate… Certo ci riempie d’orgoglio il fatto di essere arrivati lì all’apertura degli sportelli con tutta la documentazione pronta e perfetta, mentre come avrete letto, persino il maggiore partito italiano (il partito degli avvocati) riesce a sbagliare l’operazione e a farsi escludere – e poi, naturalmente, reclama un condono!
Adesso però non distraiamoci: il prossimo obiettivo sono i 60.000 voti su scala regionale che servono per eleggere un consigliere, e solo l’azione diretta di tutti noi può permetterci di raggiungerlo.

Movimento 5 Stelle Piemonte

Piemonte VERDI-CIVICA


FERNANDO GIARRUSSO - apertura campagna elettorale

Torino, sabato 6 marzo ore 10,30
Cinema Empire piazza Vittorio 5

Intervengono a sostegno del candidato :
Associazione Ecologista per la Sostenibilità: Vincenzo ENRICHENS
Associazione Torino Viva: Emanuela RAMPI
Verdi Ambiente Società: Guido POLLICE
Medici per L’Ambiente: Giorgio DIAFERIA


presiede: Orazio DI MAURO ex Consigliere Provinciale VERDI

Sede comitato elettorale:
Torino: Via Principe Tommaso 18 bis - Pinerolo: Via Trento 33

martedì 2 marzo 2010

Saharawi: i figli delle nuvole

Carignano (TO) giovedì 4 marzo 2010
ore 21,00 presso TRA ME via S.Pellico 34/C


Saharawi: i figli delle nuvole


il viaggio della delegazione RE.CO.SOL. nei campi profughi in Algeria - dicembre 2009

• La storia del popolo Saharawi, che vive da 30 anni isolato nel deserto sahariano
• L’esperienza di vita all’interno dei campi
• Le relazioni internazionali
• I progetti di solidarietà

lunedì 1 marzo 2010

Piemonte:regione record per i morti da amianto

La bonifica dell’amianto in Italia: una “Grande opera” che non si fa

Un dipendente della farmacia interna alle Molinette (il mega Ospedale di Torino) si è ammalato di mesotelioma. L’Ospedale, con grave ritardo aveva intrapreso alcuni anni fa un percorso verso la completa bonifica. Il dipendente ha poco più di 50 anni e ha lavorato lì per oltre 20, a partire dal 1973, a contatto con le polveri d’amianto sprigionate dai tubi sul soffitto, ricoperti dalla struttura fibrosa killer. L’amianto è vietato in Italia dal 1992 ma è ancora diffusissimo in fabbricati ed edifici pubblici e privati anche nell’interno della città capoluogo di regione. Il pm Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo, il reato ipotizzabile è quello di tentato omicidio colposo. Al momento, però, non ci sono ancora indagati. Il caso delle Molinette ripropone in tutta la sua gravità i pericoli dei lavoratori esposti all’amianto: il mesotelioma è fortemente indicativo di malattia professionale


Il rapporto biennale del Registro nazionale dei mesoteliomi (Renam) fotografa una realtà inquietante. Il 69,8% delle persone colpite ha avuto un’esposizione professionale, il 4,5% familiare, il 4,7% ambientale. Preziosa, quindi, è la bonifica ambientale: a scopo di prevenzione, qualsiasi operazione di manutenzione, rimozione e smaltimento deve essere posta in opera da personale qualificato, formato e corredato da apposite protezioni individuali.
Il Piemonte è regione dove la micidiale malattia è più diffusa . Dai dati segnalati al Renam risulta infatti che il Piemonte (a partire dall’area di Casale Monferrato, sede della Eternit) ha il più alto numero di morti ufficialmente accertati (1.963), seguito da Liguria (1.246) e Lombardia (1.025). Quelli reali si sa che sono molti di più.