di Massimo Bonfatti (Mondo in Cammino)
Egregio presidente Dmitri Medvedev!
Con molto piacere sto leggendo la notizia della svolta, da lei impressa, nelle politiche del Caucaso del Nord tendente a promuovere una maggiore presenza di istituzioni della società civile, dei difensori dei diritti umani e dei rappresentanti delle ONG.
Rappresento un'associazione italiana che da alcuni anni cerca di realizzare progetti, in Ossezia del Nord, Inguscezia e Cecenia, per la pacificazione interetnica ed interreligiosa e per dare la speranza del futuro alle giovani generazioni (vedi i giovani di Beslan, del Prigorodni, le giovani vittime di mina della Cecenia).
Ma come mai da tre anni stanno bloccando, anzi non ci danno l'autorizzazione per costruire
Mi creda non siamo spioni, come molti vogliono fare intendere, nè abbiamo idee da colonizzatori! Inoltre non vogliamo insegnare niente! Abbiamo solamente le potenzialità per realizzarla e per metterla a disposizione. Perchè ci viene negata?
Non riusciamo a capirne le ragioni, se non nella grezza e brutale constatazione di una pace ampiamente dichiarata nelle intenzioni, ma mai concretamente voluta per interessi di vario tipo.
Ce le può spiegare Lei per cortesia?
Mi dedichi, per favore, una risposta, anche breve, affinchè possa farmene una ragione; o cerchi di farmi capire dove sbaglio nella mia ostinazione di pensare e cercare di volere che questo angolo d' Europa possa essere pacificato.
Non lo vuole, forse, anche Lei?
Cordiali saluti!
Massimo Bonfatti
presidente di Mondo in Cammino www.mondoincammino.org
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