davanti alla Prefettura in Piazza Castello
presidio in difesa dei Referendum
Difendere i Referendum per difendere la Democrazia
Verrà consegnato al Prefetto un appello per il Capo dello Stato, la Corte di Cassazione, il Presidente del Consiglio ed il Governo, a difesa del diritto ad andare a votare per i Referendum di Giugno.
APPELLO
DIFENDERE I REFERENDUM Per DIFENDERE LA DEMOCRAZIA!
Se ce ne fosse bisogno, per i più distratti e per gli ingenui, è stato chiarito e argomentato da parte del Presidente del Consiglio il bluff sul referendum contro il nucleare: nessuna marcia indietro, solo un’aspettativa, una moratoria, una sospensiva in attesa che passi l’emozione per il disastro nucleare di Fukushima successo in tempo di primavera come quello di Chernobyl e così tragicamente simili e assimilabili.
Il Governo teme una bocciatura clamorosa il 12 e 13 giugno e teme un quorum di SI’ sui 4 referendum (2 contro la privatizzazione dell’acqua, 1 contro il ritorno del nucleare e 1 contro il legittimo impedimento a comparire in giudizio per il presidente del consiglio e per i ministri durante il corso della legislatura!
Così il Governo ha deciso di aggirare l’ostacolo e gabbare i cittadini facendo credere di abrogare le leggi che prevedono la costruzione di centrali nucleari in Italia in modo da “sgonfiare” l’appuntamento referendario.
Ma l'emendamento passato al Senato, che deve ancora passare alla Camera prima di diventare legge ed essere pubblicata in GU entro il 26 maggio si presenta solo formalmente come un’abrogazione delle norme sulla costruzione delle centrali nucleari.
Infatti il primo comma recita: “Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare.
E l’ultimo comma, il n. 8 “Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto (quindi entro maggio 2012) il Consiglio dei ministri…adotta la Strategia energetica nazionale, che individua le priorità e le misure necessarie al fine di garantire la sicurezza nella produzione di energia, la diversificazione delle fonti energetiche …”
La parola “sicurezza” che al primo comma è riferita a “nucleare”, nell’ottavo comma ritorna riferito alla produzione di energia, ma è evidente, anche se non è stato furbescamente scritto, che si deve leggerlo inteso come “produzione di energia nucleare”!
Noi siamo cittadini, non sudditi !
E non vogliamo che ci sia scippato un diritto e uno strumento di democrazia diretta e vogliamo andare a votare per il/i referendum.
Facciamo appello al Capo dello Stato e alla Corte di Cassazione perché nella decisione che si assumerà in merito al referendum sul nucleare si tenga in considerazione quanto affermato pubblicamente e spudoratamente dal presidente del consiglio e si dia corso allo svolgimento del/dei referendum.
Torino, 28 aprile 2011
Firma e fai firmare l’appello del MANu , vai su:
http://www.csenonuke.altervista.org
Primi Firmatari:
Graziella Silipo, Giorgio Gardiol,
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