martedì 23 novembre 2010

San Mauro: Lo “Tsunami” della Variante 11


Un atto di pianificazione urbanistica che promuove principalmente gli interessi privati. Ma gli interessi pubblici di tutti, della comunità nel suo insieme, chi li difende?

Il territorio è un bene comune un bene primario come l’aria o l’acqua che rischia di non essere più “ patrimonio comune dei cittadini” ma solo area di incontro e coagulo di interessi economici privati. In questa situazione il territorio va difeso dal processo di cementificazione e dal prevalere in sede di pianificazione urbanistica dell’interesse privato su quello pubblico.

Purtroppo l’Amministrazione comunale sanmaurese è molto condizionata dalle esigenze dei costruttori. Chi redige i documenti della Pianificazione urbanistica a San Mauro dedica molta più attenzione agli interessi privati di valorizzare delle aree o di voler svolgere la propria attività edilizia che alle esigenze pubbliche di uso comune del territorio.

In sintesi la nuova Variante 11, prevede per l’Oltre Po un consistente numero di nuove abitazioni,almeno 1500 nuovi alloggi, un aumento di popolazione superiore al 50% rispetto agli abitanti attuali , un’ampia trasformazione di suolo agricolo ad edificabile ed un processo di riqualificazione delle abitazioni più basse e vetuste, con forti premi di cubatura per chi “ ricostruisce”.

Le ragioni della nostra contrarietà:

TESI 1 - Un territorio troppo piccolo e già troppo densamente abitato.

Il territorio dell’Oltre Po, escludendo Pescarito, ha una limitata estensione, poco meno di 2 Kmq. Vi abitano attualmente 9.153 abitanti; la variante porterà il numero vicino ai 14.000 con un incremento superiore al 50%, e con una densità abitativa di circa 7.000 abitanti per Kmq.

TESI 2 - Una valanga di cemento che avanza senza sosta.

I territorio dell’Oltre Po è stato oggetto nell’ultimo decennio di un esagerato consumo di terreni vergini ai fini di nuovi insediamenti abitativi, in particolare la Pra Granda dove sono stati costruiti 570 alloggi occupati da circa1.500 abitanti senza che siano stati previsti servizi aggiuntivi. Ma la nuova Variante 11 “pesa” in termini di nuove abitazioni e nuovi abitanti come tre Pra Grande. 1600 nuovi alloggi per circa 5000 nuovi abitanti.

TESI 3 -Non rispettata l’indicazione della Provincia di contenere l’uso di suolo agricolo o non ancora antropizzato

La nuova ondata di urbanizzazione va contro le indicazioni della Provincia di Torino che dall’anno scorso ha varato un Piano Territoriale che si propone di salvaguardare il suolo non ancora edificato. Perché non se ne tiene conto?

TESI 4 – Aree per servizi: solo parole

Nel documento sulla variante 11 vengono citati ed evidenziati molti metri quadri di aree che sono o diverranno pubbliche ma, come già avvenuto per l’area al centro della Pra Granda, non vi sono poi i soldi per creare i servizi. Nell’Oltre Po i servizi ed il verde pubblico sono già carenti oggi. Con 5000 abitanti in più, cosa accadrà ?

TESI 5 – Rigenerazione del vecchio insediamento a ridosso di via Roma, contenuto tra via Del Porto e via Papa Giovanni XXIII.

La variante prevede, attraverso l’uso di incentivi, consistenti in volumetrie edificabili aggiuntive, fino al 50% di quelle esistenti, la possibilità di abbattere vecchie, seppur decorose, abitazioni mono e bifamigliari, ritenute di bassa qualità, per liberare aree di consistenza tale da consentire l’edificazione di palazzi condominiali. Questa operazione è devastante per un ambito che contiene almeno un terzo della popolazione dell’0ltre Po perché avvia un processo a cui gli abitanti difficilmente potranno resistere, dato il carattere ricattatorio e con misere contropartite. Anche qui i grandi interessi stanno nelle mani dei costruttori. Una prima grossolana stima, porta a valutare in circa il 30% l’incremento volumetrico dell’edificato, con una disponibilità abitativa aggiuntiva di almeno 800 persone.

Invitiamo ad una grande mobilitazione e campagna di informazione per tutelare gli interessi comuni!

Questa Variante 11 favorisce alcuni privilegiati ma danneggia la maggior parte dei cittadini, quelli che non hanno terreni da vendere o imprese edilizie da fare lavorare; quelli che aspettano nuovi servizi, che sono venuti a San Mauro per il verde, quelli che sono proprietari delle abitazioni già in essere, che inevitabilmente perderanno valore in seguito all’ingresso nel mercato locale di 1500 nuove abitazioni di classe energetica e standard abitativo superiore.

Invitiamo coloro che si sono battuti contro la variante 10 e la alienazione delle aree verdi comunali, coloro che si riconoscono nella campagna nazionale “ Stop al consumo di Territorio”, coloro che pensano che San Mauro non debba più crescere ma ripensarsi, migliorare l’esistente, ampliare i servizi, a mobilitarsi affinché la Variante 11 non venga approvata.

www.sanmauroambiente.it - Sinistra per San Mauro - Simpatizzanti locali campagna“Stop al Consumo di Territorio” 22 novembre 2010

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