Il termovalorizzatore del Gerbido non basta: occorre costruire quello di Settimo. Il via libera a fine anno. "Avrà dimensioni più piccole"
di Emilio Vettori
L'inceneritore del Gerbido non basta più. L'impianto che entrerà in funzione tra fine 2012 e inizio 2013 non smaltirà tutti i rifiuti prodotti in provincia di Torino: circa 560 mila tonnellate all'anno. E la giunta guidata da Saitta dovrà dare il via libera entro dicembre alla costruzione di un secondo termovalorizzatore per coprire tutto il fabbisogno.
Ipotesi che era già presente nel piano del 2006, ma che era stata poi messa in discussione da una possibile riduzione netta della quantità di immondizia. Taglio che c'è stato, inferiore però alle previsioni, nonostante la crisi e le politiche sul contenimento dell'immondizia. "Entro la fine dell'anno - dice l'assessore all'Ambiente della Provincia, Roberto Ronco - termineremo con la revisione del piano del 2006 e daremo il via libera al secondo impianto".
Il sito individuato è sempre lo stesso, quello scelto dopo il piano del 2006. Si tratta dell'area ex Ceat a Settimo Torinese. Sarà però un inceneritore più piccolo di quello del Gerbido, dove si smaltiranno circa 420 mila tonnellate all'anno. "Nel 2006 era previsto un secondo termovalorizzatore da 270 mila tonnellate - spiega Ronco - ora si può costruire una struttura più piccola, da 200 mila tonnellate". Ma così non si è perso tempo? "No ribatte Ronco - ora si potrà utilizzare una tecnologia più moderna rispetto a quella utilizzata al Gerbido e si realizzerà un impianto in linea con le reali necessità". Si rischia un'emergenza rifiuti? "No, abbiamo gli spazi sufficienti nelle discariche in esercizio per smaltire le quantità di rifiuti prodotti e i lavori al Gerbido vanno avanti secondo i programmi".
Nel Pdl c'è invece chi parla di scelta miope, come la consigliera comunale Paola Ambrogio: "Si tratta di una decisione assurda - sottolinea dopo il sopralluogo della Commissione nel cantiere di via Pancalieri - sarebbe stato meglio investire i soldi pubblici realizzando al Gerbido un impianto sufficiente a coprire tutto il fabbisogno della provincia".
(8 settembre 2011)
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