Poche battute sulla Tav durante la trasmissione di Fazio sono bastate a sollevare un’ondata di polemiche su Luca Mercalli. Il meteorologo - ospite abituale del programma di Fabio Fazio - è finito nel mirino di Pdl e Pd solo per essersi dichiarato «indignato» per l’arresto di due attiviste del movimento No-Tav, due donne incensurate, finite in carcere per porto abusivo di maschere antigas (in realtà comunissimi filtri da verniciatore usati per difendersi dai lacrimogeni). Abbiamo raggiunto Luca Mercalli al telefono.
Se l’aspettava tutte queste polemiche per un paio di osservazioni sulla Tav?
Una sorpresa, non direi. Sapevo che qualcuno se ne sarebbe risentito. Ma che si fosse arrivati a tanto, no, non me l’aspettavo. E’ bastato un minuto. Questa è la prova che c’è qualcosa di anomalo. In nessun’altra del mondo per una banale opera pubblica a base di cemento e tondini si arriverebbe a sferrare un attacco di questo genere. Tra l’altro, io non ho parlato neppure dell’opera in sé. Ho solo sollevato qualche dubbio sull’arresto delle due attiviste No-Tav. Mi hanno accusato di abusare della libertà d’informazione. In tutti i comunicati che sono usciti non c’è una parola sul merito dell’opera. Nessuno sa spiegare perché la Tav Torino-Lione sarebbe utile. Da più di quindici anni quest’opera viene imposta alla popolazione locale senza darne una motivazione tecnica. Abbiamo sentito solo discorsi retorici. Vogliamo numeri, argomenti. In questi anni i consulenti scientifici degli enti locali - dai Comuni alle comunità montane - che hanno esaminato il progetto, hanno spiegato che quest’opera non serve a nulla.
Dalle reazioni pare che non abbiano digerito la sua «indignazione» per l’arresto delle due attiviste, no?
In questo paese mi sembra che di reati ben più gravi ce ne siano parecchi. Il procuratore capo Caselli si è risentito per le mie dichiarazioni. Converrà che in Italia i politici si macchiano di reati palesi ma non si fanno un giorno di carcere. Due donne incensurate che non hanno ammazzato nessuno, invece, vengono arrestate senza tanti complimenti. Mi sembra che ci sia un accanimento, che si voglia dare una lezione esemplare.
Non la stupiscono gli attacchi dal Pd? L’accusa è la stessa che viene dagli esponenti dal Pdl. Dicono che lei sia fazioso...
L’accusa di politicizzazione arriva da tutte le parti, è bipartisan, Pd e Pdl. Che poi l’accusa sia rivolta a una tramissione di Raitre rende la situazione ancora più grottesca. C’è sotto qualcosa. Io non mi sento politicizzato, sono laico e non ho tessere di partito in tasca. Posso sentirmi vicino alle ragioni dei Verdi, ma nulla di più.
Possibile che sulla televisione pubblica non si possa parlare laicamente della Tav? Ha senso un’opera del genere in un paese che avrebbe bisogno di treni per pendolari e scuole sicure?
Questo è il problema. Ci sono tante altre priorità. Io non sono un nemico della tecnologia, ci mancherebbe, visto il lavoro che faccio. Se qualcuno mi dimostra, smentendo i numeri di cui ho parlato, che quest’opera è davvero utile, io vado a inaugurare il cantiere con la bottiglia di champagne. Ma non posso tollerare questo conflitto esasperato con la popolazione locale - di cui io, peraltro, faccio parte. La comunità valsusina è sotto stress e ciononostante è riuscita a costruire una forma di lotta civile. E’ successa solo qualche scaramuccia finora che è stata molto amplificata. Purtroppo, invece, ci sono ambiguità nel comportamento delle forze dell’ordine. Io rispetto le forze dell’ordine, ma credo che siano sotto ostaggio di qualcuno che gli dice cosa fare. Perché non ci mettiamo a discutere del merito dell’opera: quanto costa, perché farla, su quali modelli di simulazione si basa? Rischiamo la bancarotta e dovremmo buttare 17 miliardi di euro in un’opera che richiederebbe almeno dieci-quindici anni di lavori? Di questo i giornali dovrebbero parlare. Invece, qui sembra che la Tav sia un’opera calata dal cielo, voluta da Dio. Perché dovremmo credere che è tutto perfetto e sotto controllo? Abbiamo dimenticato che siamo in Italia? Il Ponte sullo Stretto fa ridere tutto il mondo.
Non le chiedo di Fazio. Ha ricevuto solidarietà?
Moltissimo, anche da parte della redazione. Lo scoppio d’ira per un minuto in televisione è davvero spropositato. Alla fine sarà un boomerang. La gente si sveglierà. Chi mi segue non può pensare che tutto a un tratto sono diventato un pericoloso sovversivo.
* intervista di Tonino Bucci, Liberazione 21 settembre 2011
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