domenica 3 ottobre 2010

Torino: Non privatizziamo il trasporto pubblico locale


Comunicato Stampa

Il Comitato Cittadino per il Trasporto Pubblico ha inviato oggi una lettera aperta al Sindaco, alla Giunta e alle/i consigliere/i di maggioranza di Comune e Circoscrizioni per trasmettere l'appello "Il Trasporto Locale è un servizio essenziale. Non privatizziamo GTT", lanciato a luglio dal Comitato stesso, che ha finora raccolto le adesioni di 740 persone tra le quali molti esponenti della cultura e della politica cittadina.


Come noto, la messa a gara di GTT e la privatizzazione dei servizi pubblici locali sono imposte dal decreto Ronchi, che il referendum sull'acqua, sottoscritto da 1.400.000 persone, chiede di cancellare.

Inoltre, il Decreto Ronchi è sotto giudizio costituzionale, essendo stato impugnato da cinque Regioni, fra cui il Piemonte, poiché viola l’autonomia delle amministrazioni regionali di scegliere l’organizzazione dei servizi locali.

Nella lettera aperta si chiede all'amministrazione comunale una moratoria sulla delibera di messa a gara di GTT fino a quando la Corte Costituzionale non si sarà espressa sia sull’ammissibilità del referendum sull'acqua sia sulla costituzionalità del Decreto Ronchi.

Il Comitato auspica che l'amministrazione torinese voglia accettare il confronto con cittadine/i, utenti e lavoratrici/tori e avviare un percorso democratico aperto alla cittadinanza, segnato dalla trasparenza e dalla partecipazione, impegnandosi a fare la propria parte per garantire un dibattito franco, civile e innovativo.

Il Comitato Cittadino per il Trasporto Pubblico


Lettera aperta

Al Sindaco di Torino, Agli Assessori, Alle/i Consigliere/i Comunali e di Circoscrizione della maggioranza

Gentili Sindaco Chiamparino, Assessori, Consigliere e Consiglieri comunali e di Circoscrizione,

alla fine di luglio, quando si è profilata concretamente l’ipotesi di “messa a gara” di GTT, abbiamo costituito il Comitato Cittadino per il Trasporto Pubblico, che ha promosso l’appello “Il Trasporto Pubblico Locale è un servizio essenziale. Non privatizziamo GTT” sottoscritto, fino a oggi, da oltre 700 cittadine e cittadini torinesi, tra le/i quali numerose personalità della cultura e della politica.

Siamo infatti convinte/i che la privatizzazione del servizio di trasporto pubblico locale della Città rappresenterebbe un grave errore, dato che, come ci insegnano l'esperienza degli ultimi vent’anni e gli studi più recenti, le società pubbliche cedute ai privati hanno rincarato i prezzi, diminuito il personale e aumentato gli stipendi dei managers, le spese per la pubblicità e per le consulenze: la qualità del servizio reso alle/ai cittadine/i è stato penalizzato a favore di un profitto che ricade nelle mani di pochi. La crisi economica in atto ha reso ancora più evidente il fallimento di una simile logica.

I contenuti del nostro appello sono ancora più forti oggi, nel momento in cui la maggioranza che ha voluto il Decreto Ronchi sta scomparendo, e il centrosinistra è chiamato a proporsi come alternativa sostanziale alle politiche della destra.

Inoltre vogliamo sottolineare che è in corso un processo referendario volto a cancellare il presupposto fondamentale che legittima il processo di privatizzazione dei servizi pubblici locali, cioè il Decreto Ronchi. Come sapete, il referendum è stato sottoscritto da circa 1.400.000 persone: si tratta di un successo senza precedenti, che dimostra quanto, nel nostro paese e non solo, la logica delle privatizzazioni sia sottoposta a un percorso di revisione critica.

Infine, il Decreto Ronchi è sotto giudizio costituzionale indipendente dal referendum, essendo stato impugnato da cinque Regioni, fra cui il Piemonte, poiché viola l’autonomia delle amministrazioni regionali di scegliere l’organizzazione dei servizi locali.

TUTTO CIO’ PREMESSO,

Nel trasmettervi l’appello con le adesioni finora pervenute, chiediamo una moratoria sulla delibera di messa a gara di GTT fino a quando la Corte Costituzionale non si sarà espressa sia sull’ammissibilità del referendum sia sulla costituzionalità del Decreto Ronchi.

In attesa che ciò avvenga, vi chiediamo di accettare il confronto con cittadine/i, utenti e lavoratrici/tori e di avviare un percorso democratico aperto alla cittadinanza, segnato dalla trasparenza e dalla partecipazione.

Noi ci impegnamo a fare la nostra parte per garantire un dibattito franco, civile e innovativo in quanto i temi dei beni comuni, della proprietà pubblica e della sua gestione rappresentano, come ha scritto recentemente Stefano Rodotà su Repubblica (10 agosto 2010), “l’ineludibile agenda civile e politica non di un solo paese, ma di tutti coloro che vogliono affrontare con consapevolezza e cultura adeguate le questioni concrete che ci circondano”.

Torino, 13 settembre 2010

Il Comitato Cittadino per il Trasporto Pubblico


( Maria Teresa Silvestrini, Antonio Soggia, Maria Grazia Pellerino, Ugo Mattei, Donato Ditaranto,Leonardo Locci,Giuseppe Mastruzzo, Stefano Risso… seguono circa 800 adesioni ).

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