giovedì 25 agosto 2011

La nuova Legge sui Parchi del Piemonte

Italia Nostra: «Offesa di una gloriosa storia di tutela»
 
di Maria Teresa Roli *
Il Piemonte, all'avanguardia tra le Regioni per dotazione di parchi e aree protette - 63 Aree protette istituite per legge per una superficie complessiva di 210.625 ettari gestiti da 35 Enti, 274 comuni interessati - rileva una grave ferita nella nuova Legge sui Parchi e aree protette - a modifica alla l.r. 29 giugno 2009, n. 19,"Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità"- approvata negli scorsi giorni dal Consiglio Regionale Piemonte. La legge è stata portata al voto senza audizioni preliminari con i soggetti portatori di interessi diffusi, tra cui le Associazioni Ambientaliste e le Associazioni degli agricoltori, peraltro marginalizzate anche nei Consigli degli Enti Parco.

Gli elementi più preoccupanti di questa legge - di cui alcuni già presenti e contestati da Italia Nostra nel DD.LL. della precedente Amministrazione Regionale - sono: - La riduzione di numero degli Enti di gestione e dei componenti il Consiglio, con la prevalenza degli esponenti di nomina delle Giunta Regionale ( due rappresentanti su cinque, compreso il presidente); - la subalternità dello strumento del Piano d'Area del Parco ai poteri della Giunta Regionale che potrà rapidamente modificarli in base alle istanze che provengono dal territorio e in specifico da chi intende apportare strutture per il turismo;- lo scorporo dai parchi delle "aree di salvaguardia" declassate in "aree contigue" in cui sarà possibile cacciare- se pur in base a piani di abbattimento- e più facilmente costruire.
E nel contempo - sotto la pressione del modello "liberista", che vede come prima vittima l'ambiente - si vanno configurando nuove manomissioni nelle zone più preziose e delicate dal punto di vista paesaggistico. Emblematici i casi di Crampiolo nel parco dell'Alpe Devero - posto unico nell'arco delle Alpi Europee, in cui fino ad oggi non è stato ammissibile alcun intervento se non manutentivo - in cui sta avanzando il progetto di un nuovo edificio (wellness, albergo), dopo lo scempio già perpetrato a Devero con il mega parcheggio. E, fresco di notizia, il progetto di interventi plurimi di parziale demolizione e recupero a fini alberghieri dei Forti del Col di Tenda, tranfrontalieri tra Italia e Francia, in fregio al parco della Alpi Marittime in Piemonte e del parco del Mercantour in Francia; ma con le vie di accesso sul nostro versante , il che fa presumere la messa a mano anche sulla viabilità.

Manifestando la nostra opposizione a tali interventi - nel merito delle quali ci riserviamo azioni legali - chiediamo ai nostri politici che non permettano questi scempi e che venga riconosciuto e valorizzato il ruolo delle Associazioni Ambientaliste - portatrici di interessi diffusi.

* Consigliere nazionale Italia Nostra, referente regionale sulla pianificazione territoriale

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