venerdì 6 marzo 2015

San Mauro Torinese : un milione di euro all’anno buttato nei rifiuti



di Massimo Marino

E’ noto che la gestione dei rifiuti costa a San Mauro circa il 20% delle risorse del Comune, ben 3,1 milioni nel 2014 secondo le scarse informazioni diffuse dall’Amministrazione. Con il 61% di Raccolta Differenziata nel 2014 ( cioè tendenzialmente in lieve diminuzione ) e un aumento delle tariffe già deciso da Seta  per il 2015 del 5%. 

L’aumento è singolare considerato che gli obiettivi di RD, seppure non mantenuti per intero, dovrebbero portare ad una riduzione dei costi, tanto più vista la tendenza alla deflazione e il crollo dei costi del petrolio e derivati, quindi del trasporto che incide fra il 10 e il 15% a seconda dei materiali e della loro destinazione. In aggiunta in vari comuni del Bacino 16 si aggira lo spettro della riduzione dei passaggi settimanali di raccolta il cui sicuro esito non sarà positivo sulla differenziazione. Un risparmio forse solo apparente. 
In realtà il recupero vero di materiali è al netto dello scarto dai differenziati che dovrebbe essere qui mediamente attorno al 6-7%. Quindi il 45-50% dei rifiuti di San Mauro da un anno ( gennaio 2014) vengono portati e bruciati nell’inceneritore del Gerbido ( non più alla discarica di Chivasso ). Molto approssimativamente con un costo di 130 euro a tonnellata pagati alla TRM invece di essere, al contrario, almeno in parte  incassati se i materiali fossero recuperati.

Abbagliati da beghe di paese pochi sembrano attenti al problema. Qualche osservazione e qualche  richiesta di maggiori informazioni, sostenuta anche da qualche consigliere ultimamente.
Va alla grande invece la polemica su alcune assunzioni in Seta, si dice politicamente connotate, quasi fosse una novità, per svolgere nuove mansioni di controllo. Non conoscendo ne le persone ne le funzioni ne le competenze non ho opinioni precise in merito ma un primo piccolo suggerimento sì. Di certo avranno le competenze sufficienti a modificare l’orribile calendarietto dei passaggi distribuito ai cittadini quest’anno, che sostituisce il foglione dello scorso anno, difficilmente leggibile specie da parte dei cittadini più anziani. Con conseguente peggioramento della differenziazione, cioè altri soldi buttati. Nel caso manchino le idee allego un normale ecocalendario usato da più parti e credo ben più gradito e utile ai cittadini.      
Per capire invece la dimensione seria del problema si può intanto dire che con il suo 61% di RD San Mauro è sotto quel 65% che oggi è già stato superato da circa 1500 degli 8048 comuni italiani. Come risultati stiamo quindi scendendo verso il basso.

Ma un confronto più utile potrebbe essere fatto con una serie di Comuni, ormai numerosi, dove amministrazioni virtuose, in genere con l’utilizzo di proprie società pubbliche e con l’aiuto di gruppi di esperti seriamente impegnati hanno ottenuto risultati ( e quindi risparmi ) davvero consistenti. I nomi sono noti : da Capannori a Parma a Verbania per citarne solo alcuni.

Ma nel 2014 il comune più virtuoso d’Italia è stato Ponte nelle Alpi ( Belluno) che ha superato  il 91% di RD ( con il 4% di scarto sui differenziati ) dal 22% a cui era nel 2006. Ha ridotto di dieci volte il costo della frazione smaltita, cioè ha ridotto di dieci volte il secco inviato in discarica  ( da 348 a 29   kg/ab/anno ) e pur triplicando gli addetti ( da 5 a 15) grazie alla riduzione dei rifiuti e degli smaltiti e al ricavato dalla vendita ai Consorzi di recupero CONAI dei materiali recuperati, ha aumentato la sostenibilità e gli occupati ed è passato da un costo complessivo del servizio di 950.000 euro nel 2007 a  circa 830.000 del 2014. 
Naturalmente l’impegno degli amministratori, della società pubblica costituita ad hoc  e degli esperti è stato notevole: complessivamente una trentina di incontri con i cittadini, l’introduzione della pesatura dei contenitori, l’estensione dei tipi di materiali recuperati. Sul sito del Comune sono  facilmente reperibili, perché totalmente pubblici  i criteri, i dati precisi, i risultati ottenuti. Parecchi altri comuni, cosiddetti virtuosi, stanno seguendo percorsi simili ottenendo rapidamente importanti risultati.

Cosa si otterrebbe a San Mauro  se fossimo virtuosissimi come a Ponte nelle Alpi ? Il conto è presto fatto. In confronto alla spesa del servizio di 830.000 euro per 8.500 abitanti di Ponte nelle Alpi avremmo per San Mauro ( circa 19.300 abitanti) una spesa di meno di 2 milioni di euro cioè abbondantemente 1 milione di euro in meno all’anno. Che buttiamo nell’immondizia o meglio in gran parte nell’inceneritore o forse in altre direzioni di cui non ho conoscenza.
Se si osserva che non si può fare confronti così stringenti fra comuni e territori diversi, non si può che convenire:
Infatti il territorio di Ponte nelle Alpi  rende ben più problematica la gestione del servizio: si tratta di un comune collinare diviso in  ben 21 frazioni ed una superfice di ben 60 kmq mentre San Mauro ha una estensione ben più lineare e di soli 13 kmq.
E’ evidente che l’azione e la volontà degli amministratori, l’impegno del gestore pubblico del servizio (anche da noi SETA va pur sempre considerato un soggetto in maggioranza pubblico i cui amministratori sono espressione dei 30 comuni del Bacino 16 ), il contributo di esperti veri, non improvvisati,  sono  il primo requisito per il successo. Se si arrivasse solo a metà strada sarebbe pur sempre mezzo milione di euro. Come si fa a restare  indifferenti ?  

Da azioni e volontà chiare nasce un credibile coinvolgimento dei cittadini  e solo dopo vanno promosse tutte le azioni necessarie e intransigenti  per le eventuali morosità nel pagamento del servizio. Per saperne almeno un po’ di più forse non è neanche necessario prendere un treno per Belluno visto che, per ironia della sorte, uno dei migliori esperti che ha contribuito a questi risultati in altri luoghi è, già da tempo, praticamente un cittadino di San Mauro. 
In attesa e nella speranza che si abbiano amministratori più attenti, i movimenti, i gruppi e le  associazioni che convergono su questi intenti ( non importa il colore politico originario) possono fare le prime mosse: ad esempio istituendo una settimana del rifiuto annuale, ( anche nel senso di rifiutare gli sprechi) magari a metà settembre quando si chiude l’estate e si aprono le scuole, vettori importanti per questi temi, in cui concentrare una serie di iniziative per avviare anche a San Mauro un percorso virtuoso. Naturalmente nulla vieta che questi obiettivi possano coinvolgere l’intero Bacino di cui San Mauro, in termini di abitanti è esattamente un decimo. Con possibili risparmi  facilmente calcolabili.

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