mercoledì 14 marzo 2012

Il grattacielo che nessuno vuole costruire


Ancora deserta l'asta indetta dalle Ferrovie per vendere l'area vicino alla nuova Porta Susa

Il grattacielo delle Ferrovie dovrebbe sorgere accanto alla nuova stazione di Porta Susa e di fronte al grattacielo di Intesa Sanpaolo che sta sorgendo dall'altra parte di corso Inghilterra

di Emanuela Minucci, Alessandro Mondo *

«Un'opportunità prestigiosa in un'area di pregio a pochi passi dal centro storico, inserita nel nuovo volto urbano e nel futuro di Torino». Questo l'incipit della brochure preparata dalle Ferrovie in vista della gara per la vendita del terreno e dei 48 mila mq di diritti edificatori a ridosso della nuova stazione di Porta Susa su Spina 2: la contropartita ottenuta dal Comune per aver realizzato l'avveniristica stazione ferroviaria.

Anche così, il vecchio anno si è chiuso senza un acquirente - la gara è andata deserta due volte -, e quello nuovo si apre all'insegna dell'incertezza: indire un nuovo bando o tentare la strada della trattativa privata? Comunque andrà a finire, una cartina di tornasole della crisi che colpisce il settore: specie a Torino, se è vero che - come spiegò Mauro Moretti, ad delle Ferrovie, durante l'ultima visita in città - a Roma l'azienda ha chiuso da poco una gara analoga senza particolari difficoltà. Da qui le incognite su un'operazione che secondo alcuni esperti del settore delle costruzioni sconta anche le dimensioni notevoli, e naturalmente l'assenza di un grande «player» interessato a investire su Torino. L'area di Porta Susa non è l'unica tessera del puzzle urbanistico che la città intende comporre di qui ai prossimi vent'anni. Una metamorfosi, due obiettivi: modernizzare i quartieri e fare cassa. Al momento ci sono fra i 4 e i 5 milioni di mq in attesa di essere trasformati nella città del futuro.

Una delle fette più consistenti della torta «nuova Torino» coincide con l'operazione «Variante 200»: il volano urbanistico che cambierà il volto dell'area Nord-Est domani entra nel vivo dando il via libera alla gara. Tre gli ambiti principali: Spina 4 (area Gondrand), Sempione Gottardo (trincerone) e scalo Vanchiglia. Il primo, vicino alla futura stazione di interscambio della linea 2 del metrò con il passante ferroviario, prevede insediamenti destinati ad attività di terziario, ricettive, servizi privati e residenze, intorno a una grande piazza. L'ambito Sempione Gottardo punta a coprire con un viale il trincerone, dotandolo di servizi urbani, percorsi ciclo-pedonali e una piazza vicino all'ospedale Giovanni Bosco.

Lo scalo Vanchiglia diventerà un nuovo quartiere residenziale pensato per i giovani. Secondo gli esperti si tratta di un maxi-intervento che si svilupperà entro i prossimi venti-trent'anni, e se continuano tempi duri come questi, non troverà facilmente i finanziamenti. Resta da decidere il destino del quadrante Nord-Ovest (area di corso Romania, e dell'ex mattatoio) e Sud Est, dal momento che è occupato dal maxi insediamento di Mirafiori, connesso con il futuro di Fiat. Abbastanza risolti l'area del quadrante Sud-Ovest con la partita del Palazzo del Lavoro che sta partendo - si porterà dietro, insieme alla trasformazione dell'edificio costruito da Nervi in galleria commerciale degli olandesi di Corio, nuovi servizi per la città - e quella del quadrante Nord-Ovest con il nuovo Juventus Stadium, il centro commerciale e la trasformazione di tutta la Continassa.

Se comprendiamo anche l'area ex-Fiat Avio, la nuova sede della Regione, il cui cantiere è già cominciato, si tratta di una trasformazione da 4-5 milioni di metri quadri che, fra diritti edificatori (circa 400 euro) al metro e oneri (sui 200) dovrebbe fruttare alla città in venti, trent'anni una cifra come 2,5 miliardi.

· d * da La Stampa 11 gennaio 2012

Forse ti interessa anche

+ Una gara internazionale per la torre di Porta Susa

+ La scommessa dell'area Nord Così cambierà il volto di Barriera

+ In 300 da tutto il mondo per rifare Torino Nord

+ Milano-Torino, due treni in più

+ Porta Susa, debutto rinviato a primavera

Nessun commento:

Posta un commento