mercoledì 30 giugno 2010

Nucleare:Contro il deposito camuffato a Bosco Marengo (AL)


presentato il ricorso al consiglio di stato per bloccare il programma nucleare del governo

Tramite l’avvocato Mattia Crucioli, abbiamo * registrato a Roma il ricorso al Consiglio di Stato per annullare l’illegittimo decreto del governo (avallato da regione, provincia e comune) che, invece della bonifica) autorizza la Sogin ad allestire a Bosco Marengo (Alessandria) un deposito (poco più di un vulnerabilissimo capannone) di scorie nucleari: giustificato come “temporaneo”, sine die, a tempo indeterminato. Dunque definitivo, in assenza di un deposito nazionale ultrasicuro per millenni ad accogliere l’eredità delle vecchie centrali: previsto dalla legge ma non in costruzione anzi neppure individuato come localizzazione.

Se la sentenza sarà favorevole, conquisteremo in Italia l’uscita dall’eredità nucleare, conquisteremo il precedente giuridico a favore di tutti gli ex siti nucleari italiani altrimenti destinati definitivamente a depositi di se stessi con pericolo immane per le generazioni presenti e future, e conquisteremo di fatto il blocco del piano nucleare del governo costretto finalmente a risolvere l’eredità dei depositi locali e obbligato in prima istanza a costruire -secondo legge- un deposito nazionale ultrasicuro per millenni, senza poter procedere nel frattempo a qualsivoglia nuova centrale nucleare.
Se la sentenza sarà sfavorevole, non ci resterà che il referendum.
Dunque una sentenza di importanza nazionale.
Dunque una sottoscrizione di importanza nazionale. Il costo iniziale del ricorso è previsto in circa 10 mila euro, una somma enorme, interamente da reperire tramite la sottoscrizione popolare (aggiorneremo gli elenchi dei sottoscrittori). Scegliendo tra i due seguenti numeri di conto corrente.

specificare sempre la causale: "Nucleare Alessandria"
conto corrente bancario, intestato a Medicina Democratica Scrl C/C 10039 ABI 05584 CAB 01708 CIN W Codice IBAN - IT50W0558401708000000010039
oppure conto corrente postale n. 22362107 intestato a Pro Natura Torino Via Pastrengo 13, 10128 Torino.
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No Nucleare day: il video del 26 giugno a Milano

venerdì 25 giugno 2010

no nucleare sabato 26 giugno



No Nucleare – Torino, sabato 26 giugno ore 16-18 Piazza Castello

RADUNO in PIAZZA CASTELLO - FLASH MOB alle ore 16 per protestare e unirci al coro delle altre città ! Dobbiamo essere numerosi per far sentire il nostro NO contro la scelta del ritorno al nucleare. Spargete la voce!
Vestitevi con qualcosa di giallo (colore del simbolo della radioattività) e portate striscioni contro il nucleare!


http://www.facebook.com/pages/No-Nucleare-Day/121605721183694?ref=mf





No Nucleare –Torino, sabato 26 giugno ore 12

presso la sede del Gruppo Abele, Corso Trapani 91/d

l’Associazione ecologista per la sostenibilità
presentera’ alla stampa l’iniziativa:

ANCORA UNA VOLTA RIBADIAMO NO AL NUCLEARE
Petizione popolare per dire NO al nucleare in Piemonte

L’ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA PER LA SOSTENIBILITA’ lo scorso anno raccolse 8500 firme per una proposta di legge regionale di iniziativa popolare, ad integrazione alla legge regionale del 7 ottobre n.23, che “ escludesse il Piemonte quale possibile sede di impianti nucleari”. Il risultato atteso non è stato certamente coerente con la nostra richiesta, infatti il governatore Cota appena insediato ha compiuto alcuni atti che ben poco hanno a che fare con il Federalismo e che denotano una chiara apertura verso una politica nuclearista in Piemonte.

Per formulare il dissenso a tale decisione della Giunta Regionale è stato costituito un comitato promotore formato tra gli altri da NICOLA DE RUGGIERO ex Assessore Regionale all’Ambiente , FERNANDO GIARRUSSO Presidente Regionale dell’Associazione Ecologista per la Sostenibilita’, RINO PALMIERI ex-a.d.SETA SPA, VINCENZO Enrichens avvocato tra i primi antinuclearisti del Piemonte , BERNARDO RUGGERI Docente Politecnico ed ex-Presidente Amiat, GISELLA FOSSAT Presidente Circolo Ecologista Pinerolo, FAUSTO CONRERO Presidente Circolo Ecologista della Pianura Pinerolese , ORAZIO DI MAURO Presidente Circolo Ecologista Torinese , CREMI LAI PAOLO Presidente Circolo Ecologista None , PINO BARI Consigliere Comunale Ecologista Pinerolo

info@assoeco.it www.assoeco.it

GAS torino 29 giugno ore 20,45

lunedì 21 giugno 2010

San Mauro Torinese: Venerdì 25 giugno


Lungo Po Venezia 12 – ore 20

Officina Città Futura:

Serata di chiusura delle attività 2009 -2010

Programma:

ore 20,00 : consuntivo sulle attività svolte dall'associazione nel 2010 e brevissima analisi su andamento spese militari in Italia e nel mondo.

ore 20,15 : presentazione del libro " Atlante delle guerre nel mondo" con uno degli autori, il giornalista Raffaele Crocco.

Oltre 200 pagine a colori, cartine geografiche dell’Onu e foto dell’archivio dell’Associazione Ilaria Alpi, per raccontare le guerre in corso, i conflitti dimenticati, quelli appena conclusi, e anche quelle “situazioni al limite” in cui la guerra non è stata ancora dichiarata.

Vogliamo la Metropolitana fino a Rivoli !



Dall’ottobre 2008 il Ministero delle Infrastrutture ha ricevuto il progetto definitivo per il prolungamento della linea 1 della metropolitana da Collegno a Rivoli Cascine Vica (TO).

Il costo dell'opera, 304 milioni di euro, sarà sostenuto per 122 milioni di euro dagli Enti locali:

- Regione Piemonte 48.691.152 euro
- Provincia di Torino 13.525.320 euro
- Comune di Torino 27.050.640 euro
- Comune di Collegno 21.640.512 euro
- Comune di Rivoli 10.820.256 euro
IL GOVERNO DEVE FINANZIARE I RESTANTI 182 MILIONI DI EURO ma al CIPE la pratica continua a rimanere ferma. Nel frattempo da Roma sono state finanziate al 100% linee di metropolitana in zone d’Italia dove gli Enti locali non hanno contribuito con nessun impegno di spesa.
Su questa richiesta si è avviata una mobilitazione ed una raccolta di firme, anche con il sostegno della Provincia, da presentare al Governo affinchè si stanzino i fondi necessari e si avvii l’opera che darebbe un utile contributo nel migliorare la mobilità almeno lungo uno degli assi principali che portano dalla città alla cintura.
Per la raccolta firme e scaricare i moduli: http://metrorivoli.net/ e Facebook

giovedì 17 giugno 2010

Lettera a Dmitri Medvedev (Russia)


di Massimo Bonfatti (Mondo in Cammino)


Egregio presidente Dmitri Medvedev!
Con molto piacere sto leggendo la notizia della svolta, da lei impressa, nelle politiche del Caucaso del Nord tendente a promuovere una maggiore presenza di istituzioni della società civile, dei difensori dei diritti umani e dei rappresentanti delle ONG.
Rappresento un'associazione italiana che da alcuni anni cerca di realizzare progetti, in Ossezia del Nord, Inguscezia e Cecenia, per la pacificazione interetnica ed interreligiosa e per dare la speranza del futuro alle giovani generazioni (vedi i giovani di Beslan, del Prigorodni, le giovani vittime di mina della Cecenia).
Ma come mai da tre anni stanno bloccando, anzi non ci danno l'autorizzazione per costruire la Fabbrica della Pace nel Prigorodni? Perchè viene impedita questa opportunità per i giovani ingusci musulmani e i giovani osseti cristiani?
Mi creda non siamo spioni, come molti vogliono fare intendere, nè abbiamo idee da colonizzatori! Inoltre non vogliamo insegnare niente! Abbiamo solamente le potenzialità per realizzarla e per metterla a disposizione. Perchè ci viene negata?
Non riusciamo a capirne le ragioni, se non nella grezza e brutale constatazione di una pace ampiamente dichiarata nelle intenzioni, ma mai concretamente voluta per interessi di vario tipo.
Ce le può spiegare Lei per cortesia?
Mi dedichi, per favore, una risposta, anche breve, affinchè possa farmene una ragione; o cerchi di farmi capire dove sbaglio nella mia ostinazione di pensare e cercare di volere che questo angolo d' Europa possa essere pacificato.
Non lo vuole, forse, anche Lei?
Cordiali saluti!
Massimo Bonfatti
presidente di Mondo in Cammino www.mondoincammino.org

Torino: Un Bar e un Ristorante panoramici sul Grattacielo di Piazza Castello

Lo storico grattacielo di piazza Castello, la prima costruzione civile realizzata in acciaio a Torino negli anni Trenta (interamente di proprietà della Reale Mutua), accoglierà un bar caffetteria in cima all’edificio (piani 18 e 19), con vista panoramica sulla città.
Al settimo e ottavo piano verrà invece realizzato un ristorante (ogni piano della torre littoria misura 130 metri quadrati).

Così prevede la variante n. 184 al Piano regolatore della Città di Torino, approvata oggi dal Consiglio comunale con 35 voti favorevoli, 4 voti contrari e 2 consiglieri astenuti, e con il parere favorevole della Circoscrizione 1.

Il progetto, presentato nelle sedute della Commissione consiliare Urbanistica, presieduta da Piera Levi-Montalcini, alla presenza dell’assessore Mario Viano, ha ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza per i Beni culturali e paesaggistici del Piemonte.

Per minimizzare l’impatto visivo del ristorante, che utilizzerà come terrazzo panoramico il tetto di un edificio più basso, di fronte a piazza Castello, i progettisti copriranno e chiuderanno la struttura con vetrate a “tuttaluce”, incrementando così la superficie di 227 metri quadrati. In totale, bar e ristorante occuperanno così 747 metri quadrati (130 mq per ognuno dei quattro piani interessati alle attività di ristorazione più i 227 mq della nuova struttura che verrà costruita).

La proprietà si rende disponibile, a richiesta dell’Amministrazione comunale, a coordinare l’illuminazione notturna della torre con quella del ristorante nei colori bianco e blu.
Per la valorizzazione dell’immobile, il Comune di Torino riceverà dalla proprietà una somma di 251.000 euro.

L’edificio, denominato “Grattacielo di Torino”, si trova nell'isolato di Sant'Emanuele, in via Viotti 1 angolo piazza Castello 113 e via Roma. E’ compreso, sotto il profilo archeologico e paleontologico, nella cosiddetta “Area Centrale Storica” della città.

(da Ufficio Stampa del Comune di Torino)

Rivalta: L’amianto delle ex-Casermette


giovedì 17 giugno ore 21 assemblea pubblica
Gerbole di Rivalta di Torino
-Sala incontri del centro sociale, via Toti 3


invitati :

* il Sindaco di Rivalta
* Un rappresentante dell’Arpa Piemonte
* Il dottor Carlo Proietti medico del lavoro
* Un rappresentante del settore promozione della salute e interventi di prevenzione individuale e collettiva della Regione Piemonte


Da moltissimi anni a Rivalta di Torino, nelle frazioni di Gerbole e Tetti Francesi, in un’area compresa tra via Carignano e via I° Maggio, esistono alcuni fabbricati adoperati in passato come magazzini di artiglieria. Sono comunemente chiamati: ex Casermette e, dal 2005, sono di proprietà del Comune di Rivalta.
Il tempo ha deteriorato notevolmente le coperture degli edifici, realizzate in cemento - amianto (eternit).
Tutto ciò preoccupa i cittadini residenti, visto che le prime case sono a poche centinaia di metri dalle coperture danneggiate.
Nonostante numerose segnalazioni, interrogazioni e richieste di monitorare e mettere in sicurezza l?area, nulla è ancora successo.


Per questo motivo, sollecitato da numerosi residenti, il Comitato di cittadinanza attiva Rivalta Sostenibile ha deciso di organizzare un’assemblea pubblica sul tema.

martedì 15 giugno 2010

Il GRUPPO UOMINI di PINEROLO si presenta


Il Gruppo Uomini (GU) di Pinerolo (To) è nato nel mese di maggio del 1993, soprattutto per rispondere “eccoci!” alle sollecitazioni del femminismo, che le nostre donne da decenni ci rappresentano quotidianamente.

E’ nato all’interno della Comunità cristiana di base di Pinerolo, dall’incontro di tre filoni di motivazioni: interrompere il silenzio di fronte al maschilismo imperante nella chiesa; riscoprire, con Gesù, un modello di relazioni con le donne fatto di reciprocità e di accoglienza; avviare un cammino, individuale e collettivo, di autocoscienza e di cambiamento, da parte maschile, del nostro modo di stare al mondo.


Non è possibile far uscire il mondo dal dominio necrofilo del patriarcato, se non scegliamo, anche noi uomini, di sottrargli il consenso. Patriarcato significa dominio del genere maschile non solo sulle donne e su bambini e bambine, ma anche sul resto del creato: animali, ambiente, risorse, paesaggio… Patriarcato significa centralità del maschile e dell’ordine simbolico del padre, alla cui legge tutto il resto si deve conformare e adeguare, con le buone o con le cattive.

Com’è collettiva questa responsabilità del genere maschile, collettivo e visibile dev’essere il cammino degli uomini per prenderne le distanze. Decisivo, a questo scopo, si rivela il gruppo, come spazio di confronto e di autocoscienza, di sostegno reciproco e di graduale consapevolizzazione.

Un gruppo ”separato”, di soli maschi?.. Sì, perché è l’unico luogo in cui, riconoscendoci simili, ci autorizziamo a rivelarci, a poco a poco, a parlare di noi “veramente”, a portare alla luce quella profonda intimità che si va disvelando a noi stessi a mano a mano che si radica il nostro affidamento reciproco. Tutto il resto della vita è fatto di luoghi “misti” o di solitudine individuale: il GU ci insegna a stare tra uomini, illuminati dalla saggezza del pensiero femminista, e ci aiuta a crescere in consapevolezza e responsabilità.

Nel gruppo impariamo:

§ a partire da noi, abbandonando il linguaggio assertivo e neutro-universale proprio della cultura patriarcale;

§ a non giudicare chi parla, ma ad ascoltare con rispetto, lasciandoci arricchire dalla diversità e dalla riflessione;

§ ad accogliere e rispettare ogni differenza, nella convinzione che la nostra parzialità debba stare accanto, non sopra, ad ogni altra parzialità: individuale, di genere e di generazione, di orientamento sessuale e politico, di religione, ecc…

Dopo due anni gli incontri mensili sono diventati quindicinali, perché abbiamo preso gusto a raccontarci le nostre vite, le nostre emozioni, le paure, gli errori…


Nel dicembre del ’96 esce il primo numero di UOMINI IN CAMMINO, foglio mensile ciclostilato in proprio, per dare visibilità al cammino di altri uomini, che incontriamo su libri, giornali, riviste o nelle più diverse occasioni, prime fra tutte le riunioni organizzate da donne, che continuano a pungolarci, ad invitarci, a sostenerci. Spesso sono proprio parole e riflessioni di donne che trovano spazio sul foglio: quando parlano delle loro difficoltà e rivelano i loro desideri nelle relazioni con gli uomini.

Dal ’99 abbiamo cominciato ad organizzare incontri “nazionali” tra uomini e gruppi di uomini. Adesso ci sentiamo in buona compagnia, reciprocamente, e registriamo con piacere il lento, ma costante, aumento del numero di uomini che si mettono in cammino e in rete. Perché davvero soltanto una convinta fuoriuscita collettiva degli uomini dalla cultura e dalla prassi del patriarcato permetterà di realizzare il sogno delle donne, e adesso anche nostro, di “rimettere al mondo il mondo”, di ri-generarlo. Solo così crediamo che un altro mondo sia davvero possibile.

Per contatti e per ricevere UOMINI IN CAMMINO: Beppe Pavan, C.so Torino 117, 10064 PINEROLO (To); tel 0121393053 - e.mail: carlaebeppe@libero.it.

Materiali e documenti si trovano sul sito: www.uominincammino.it, insieme alla mappa dei Gruppi Uomini presenti in Italia, di cui siamo a conoscenza.

mercoledì 9 giugno 2010

Italia Nostra: dichiarare “di notevole interesse pubblico” il paesaggio urbano di Torino



Italia Nostra di Torino, rappresentata da Maria Teresa Roli ( consigliere nazionale ) e Roberto Gnavi ( presidente sezione di Torino ) ha inviato una lettera al Presidente della Regione Cota ed al Sindaco di Torino Chiamparino avanzando l’istanza affinchè, con contributi sinergici, si supporti la DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO del PAESAGGIO URBANO di TORINO (Ai sensi dell’art. 136-137 del D.L. 22/01/2004 n° 42 - CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO), facendone così salvi i coni visuali verso le montagne, la collina, l’affaccio sulle vie d’acqua, i valori identitari della Città. Per ciò si chiede l’impegno degli Enti e delle Commissioni preposte.

In particolare nell’attesa che il PPR completi il suo iter, recependo altresì quelle istanze di attenzione relative anche ai paesaggi urbani, mosse dalle Associazioni Ambientaliste e in assenza della piena applicazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.L. 22/01/2004 n. 42 e segg.) l’associazione auspica di vedere finalmente operativa la Commissione Regionale che ha il compito di formulare proposte per la dichiarazione di notevole interesse pubblico di immobili e aree ai sensi e con le modalità stabilite dagli articoli 136 e 138 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio – come da D.L. 22 gennaio 2004 n. 42 e segg.

Il paesaggio urbano, integrato nel suo contesto naturale e montano, come elemento fondamentale del patrimonio collettivo di Torino va sostenuto quale bene culturale, bisogno sociale, preciso elemento identificativo per chi vi abita. Le trasformazione in atto e in itinere nella Città spesso non si configurano attente sotto il profilo della sostenibilità ambientale e paesaggistica, di cui sono elemento di discrasia eclatante i previsti grattacieli di Intesa San Paolo e della Regione Piemonte, e in generale lo sviluppo verticale nel centro e nei nuovi quartieri identitari della Città.

Questa sera sugli stessi argomenti si svolgerà l’incontro promosso dal Comitato “Non grattiamo il cielo di Torino” dalle ore 17,45 alla Torre di Abele, via Pietro Micca 22

lunedì 7 giugno 2010

Torino - giovedì 10 giugno ore 16 Area TE in Commissione II


Comitato Spontaneo Ex-Isvor

Permesso a costruire convenzionato – Area ex-Isvor

Informiamo che in Comune, piazza Palazzo di Città n°1, nella sala dell'orologio è convocata per giovedì 10 giugno alle ore 16 la commissione consiliare II con il seguente ordine del giorno: "Permesso di costruire convenzionato per la realizzazione di un intervento in "area TE" di P.R.G. compresa tra corso Massimo d'Azeglio, corso Dante, via Marenco e via Monti (ex-Isvor). Approvazione".
Poichè da notizie trapelate sembravano essere in atto modifiche al progetto a suo tempo presentato in Circoscrizione, non sappiamo al momento che cosa l'Assessore Viano porterà in commissione consiliare II.

Anche per questi motivi è auspicabile e necessaria una presenza numerosa in sala dell'orologio.

Vi informiamo altresì che a tutti i consiglieri componeti la commissione consiliare II abbiamo in data odierna inviato via mail (come da testo di accompagnamento allegato) tutta quella documentazione che il 27 maggio scorso avevamo fatto pervenire ai vari livelli delle amministrazioni pubbliche.

In relazione alla convocazione della commissione consiliare II prevista per giovedì 10 giugno ore 16 in sala dell’orologio con il seguente ordine del giorno: “Permesso a costruire convenzionato per la realizzazione di un intervento in “area TE” di P.R.G. compresa tra corso Massimo d’Azeglio, corso Dante, via Marenco e via Monti (ex-Isvor). Approvazione”, per informazione trasmettiamo in allegato a tutti i consiglieri componenti la commissione la documentazione che il 27 maggio scorso abbiamo inviato via mail a:

- presidenti delle 10 Circoscrizioni

- consiglieri della Circoscrizione 8

- sindaco, vice sindaco, assessori e gruppi consiliari del comune di Torino

- presidente, assessori, gruppi consiliari, consiglieri della Provincia di Torino

- presidente, assessori e consiglieri della Regione Piemonte,

con l’intento di sollecitare un pronto e concreto intervento sulla vicenda da parte delle pubbliche amministrazioni, che sia in sintonia con le nostre richieste.

Evidenziamo che tra la documentazione è compreso il testo del parere all’unanimità negativo espresso dal consiglio circoscrizionale 8 il 28 aprile scorso in merito a detto permesso a costruire .

IL COMITATO SPONTANEO EX-ISVOR

( l.fissore.arch@awn.it tel. e fax 011535.743 )

mercoledì 2 giugno 2010

“Torino 2011 un cantiere aperto per un governo ecologista della città”


Torino – Giovedì 10 Giugno alle ore 17.30




Consiglio Regionale, Palazzo Lascaris- via Alfieri 15 (Sala Viglione )

TORINO VIVA
Aria Nuova in Città

presenta
“Torino 2011 un cantiere aperto per un governo ecologista della città”

modera
Massimo Marino
Gruppo Cinque Terre


Intervengono

Maurizio Lupi - Giorgio Diaferia - Andrea Stara
Consigliere Regionale Presidente Torino Viva Consigliere Regionale


Interventi programmati

Mariano Turigliatto, Marinella Robba, Renato Bauducco, Luisella Zanino, Marco Francone, Emanuela Rampi, Fernando Giarrusso, Carlo Zanolini, Nicola De Ruggiero, Silvia Bossi, Bernardo Ruggeri,

Sono stati invitati tutti i Consiglieri Regionali

Interventi liberi

Conclusione lavori per le ore 19.30

www.torinoviva.it in collaborazione con www.gruppocinqueterre.it

L’intero convegno sarà video registrato e riproposto sul blog: www.torinoviva.blogspot.com

"Non grattiamo il cielo di Torino 2011"

Mercoledì 9 giugno ore 18 Torre di Abele via Pietro Micca 22

Sono cambiati i vertici di Regione e di Intesa San Paolo che avevano commissionato i mega-grattacieli che si stanno per costruire a Torino e la situazione su fa più incerta. Il futuro del grattacielo della Regione disegnato da Massimiliano Fuksas è appeso ad un filo, cioè alla valutazione del presidente Cota che deve con la Giunta decidere se dare seguito all’iter per la realizzazione della nuova sede regionale con l’assegnazione dei lavori per le opere di urbanizzazione. Una gara da 40 milioni mentre la Regione dovrebbe tagliare 900 milioni nei prossimi due anni a causa della manovra del governo. La giunta Bresso, attraverso l’allora assessore al Bilancio, aveva ipotizzato un pagamento attraverso un sistema di leasing finanziario con una rata annuale di circa 11,5 milioni di euro a fronte del pagamento di canoni di locazione di circa 13 milioni. Ma ci sarebbero notevoli difficoltà nel vendere una parte degli immobili di proprietà regionale a partire dalla sede di piazza Castello. Sarà necessario valutare le eventuali penali per la mancata costruzione del grattacielo - gara vinta da un raggruppamento di cooperative rosse, a parte i 10 milioni pagati per la progettazione, assegnata con una gara internazionale voluta dall’ex presidente della Giunta Enzo Ghigo.

Intanto la Asl 1 che si occupa di sicurezza sul lavoro, (Spresal ), ha ispezionato nei giorni scorsi il cantiere del grattacielo di corso Inghilterra riscontrando irregolarità, ha impartito varie prescrizioni alle imprese costruttrici ed al coordinatore della sicurezza nominato dal committente dei lavori, Intesa Sanpaolo. Fra le violazioni: assenze di parapetti, prolunghe elettriche ricoperte di scotch, ganci per movimentazione di materiali senza dispositivi di sicurezza.

Nuove perplessità verso il maxi-investimento (370 milioni) che le casse regionali dovrebbero sopportare sono state aggiunte dal documento del comitato «Non grattiamo il cielo di Torino», elaborato da alcuni docenti del Politecnico esperti in costruzioni.

Il testo analizza tutte le delibere emanate dalla giunta Bresso, ne segnala la forma anomala, ma anche innovativa, per un ente pubblico: anziché vendere terreni di proprietà, come avviene di consueto, si vuole valorizzarli tramite una serie di infrastrutture urbanistiche e solo a quel punto cercare un acquirente. Praticamente una azione speculativa, con un dubbio: e se non ci fossero compratori seri..? L’azzardo speculativo servirebbe a coprire una parte dei costi attraverso la vendita dei terreni e dei diritti edificatori su un’area di 96 mila metri quadrati, superiore a quella su cui sorgerebbe l’edificio (70 mila metri quadrati). In aggiunta la giunta Bresso aveva anche previsto la vendita di alcuni immobili – non si sa quali quali e con quali previsioni di incasso - e il risparmio sul canone d’affitto che oggi viene pagato per le sedi regionali non di proprietà: un dato esorbitante, sembra di 13 milioni. Il trasloco nel grattacielo libererebbe comunque solo una parte degli edifici oggi occupati e non porterebbe con sé la dismissione delle sedi nel resto della Regione, in Italia e in Europa. Insomma tutto un bell’azzardo.
Ma aggiungono gli ambientalisti: e se i 370 milioni previsti, come spesso avviene non bastassero? Ad esempio non è noto ne un piano ne i costi per i traslochi, per la manutenzione dii un edificio che, tra l’altro, avrebbe prestazioni energetiche di «livello 2», piuttosto basse per una costruzione nuova di zecca. L la Regione dovrebbe comunque indebitarsi con un mutuo almeno di 30 anni. Una scelta che Cota - che a causa della finanziaria appena varata dal governo dovrà tagliare 900 milioni in due anni - difficilmente riuscirebbe a spiegare ai piemontesi.

"Non grattiamo il cielo di Torino 2011
Nella stessa sala dove oltre due anni e mezzo fa è nato il movimento che ha messo in discussione l'inutile e stravolgente gigantismo delle megatorri progettate a Torino, il 9 giugno
si presenteranno alcune controproposte aprendo il confronto su come e perché uscire dall'enormità dei progetti appaltati.
Alla base dell’incontro pubblico c’è sempre la richiesta di sospensione e revisione dei progetti di grattacieli e la la dichiarazione di "interesse pubblico" del paesaggio di Torino, elemento fondamentale della immagine di questa città che verrebbe deturpata da costruzioni di tale altezza in contrasto con la Torino storica e delle Alpi.


martedì 1 giugno 2010

Guerrilla gardener, su Facebook la battaglia verde contro l'asfalto


Sul Social Network sono 400, dai 16 ai 60 anni, bonificano le aree degradate della città. Sabato mattina prima dell'incontro creeranno dal nulla un'aiuola colorata in piazza Carlina

di Clara Caroli (La Stampa)


Si fanno chiamare Badili Badòla. Più che far paura, fanno ridere. Ma «badòla» non sono per niente. Sono i guerriglieri metropolitani che armati di vanghe e rastrelli piantano fiori nel cemento, là dove c´era l´erba e ora c´è la città, come cantava Celentano. Sono «grillini» pentiti (che alla politica hanno preferito l´ambientalismo puro), sono i militanti torinesi del «Guerrilla gardening», il movimento planetario nato nel ‘78 proprio nella Louisiana in questi giorni devastata dalla marea nera, che sabato a Torino, durante il Festival Cinemambiente, terranno il loro raduno nazionale. Il «Guerrilla gardening» italiano nasce tre anni fa a Milano e poi figlia gruppi spontanei e indipendenti in tutta Italia. Sono autori di blitz e azioni notturne. Creano giardini, aiuole e orti metropolitani. Aree verdi che spuntano dalla sera alla mattina, come le case abusive che ne sono l´antitesi.

L´attività principale dei «guerriglieri» è abbellire e salvare dal degrado zone dismesse o dimenticate delle città. Aziende di giardinaggio offrono loro piante e attrezzi, loro - come vuole lo slogan del movimento - trasformano il cemento in fiori. La «cellula» torinese sceglie il nome (molto local) di Badili Badòla. «Non ci piaceva la parola guerrilla - dice il loro portavoce, Andrea Marchesini - siamo attivisti pacifici, non siamo contro nessuno, siamo solo a favore della natura e ci battiamo per rendere più bella la nostra città».


Marchesini, chi sono i Badili Badòla?
«Siamo una filiazione spontanea. Un gruppo di ecologisti che si sono incontrati in rete, nel forum di Beppe Grillo, e poi hanno scelto un percorso autonomo, libero dalla politica e dalle etichette. Un gruppo eterogeneo. Età dai 16 ai 60 anni, molte categorie professionali: architetti, geometri, grafici, pubblicitari, studenti. Ovviamente anche giardinieri e vivaisti».
Tutti volontari?
«Rigorosamente. Ufficialmente non siamo nulla. Al massimo, in futuro, possiamo diventare un´associazione ecologista».
Quanti siete?
«Su Facebook circa 500, ma quello è un gruppo virtuale. Effettivi 130, 140. Ma alle azioni partecipano al massimo venti persone».
Cosa fate?
«La nostra prima azione è stata la bonifica e l´abbellimento della Stazione Dora, all´epoca un´area particolarmente degradata. Al Cinemambiente porteremo un progetto realizzato con gli studenti del Liceo Alfieri, con i quali abbiamo rifatto i giardini dell´istituto. E poi realizzeremo un´aiuola in piazza Carlina, sabato mattina dalle 11, prima del raduno dei "Guerrilla gardener" che si terrà sabato pomeriggio nel Cortile della Farmacia con ambientalisti, associazioni e registi del Festival».
Nel giorno del «parking day»?
«Sì, sarà un doppio evento. Le nostre aiuole bonificate e i loro piccoli giardini allestiti nella zona blu, al posto delle auto. Venite con zappa, guanti da giardinaggio e scarpe comode».
Avete una sede?
«Il Comune ci ha concesso un piccolo terreno dalle parti di Sassi, di proprietà di un´azienda che fa manutenzione del verde urbano. Con capanno per attrezzi, piante e materiali».
Avete mai ricevuto proteste o denunce da parte di cittadini o dall´amministrazione?
«Mai. Anzi, siamo stati ricevuti dall´assessore all´Ambiente Tricarico, non dico col tappeto rosso ma quasi. Siamo stati trattati benissimo».